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Folco Lulli

attore, regista e partigiano italiano (1912-1970) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Folco Lulli
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Folco Lulli (Firenze, 3 luglio 1912Roma, 24 maggio 1970[1]) è stato un attore, regista e partigiano italiano.

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Folco Lulli nel 1954
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Figlio del baritono Gino Lulli e di Ada Toccafondi, partecipò alla guerra d'Etiopia maturando idee antifasciste e successivamente, dopo l'8 settembre entrò nelle file dei partigiani, i badogliani della brigata 1º Gruppo Divisioni Alpine comandata da Enrico Martini ("Mauri"), operante nelle Langhe, tra Murazzano e Mombarcaro, nella quale occupò ruoli di primo piano.

L'inizio della sua attività di resistente viene registrata in una riunione che si svolse a Val Casotto (frazione del comune di Pamparato - Cn) con alcuni sbandati (militari, sottufficiali e ufficiali, tra cui il generale Perotti, poi fucilato a Torino nel 1944). Tra i protagonisti della costituzione di questa prima banda di partigiani ricordiamo Duccio Galimberti (eroe della resistenza cuneese). La riunione si svolse a metà ottobre del 1943. Lulli rimase molti mesi in Val Casotto, dove comandò il distaccamento di Tagliante (piccola borgata sul versante del monte Alpet).

Catturato dai tedeschi, fu deportato in Germania ma riuscì a fuggire e a tornare in Italia a guerra finita.

Dopoguerra

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Folco Lulli (a destra) con Anita Ekberg e Georges Marchal in una scena del film Nel segno di Roma del 1959 diretto da Guido Brignone e Michelangelo Antonioni.
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Lulli, al centro, nel film I compagni (1963)

Scoperto da Alberto Lattuada, che nel 1946 lo volle nel film Il bandito, ricoprì nel cinema italiano soprattutto ruoli da caratterista. Memorabile la sua interpretazione del criminale di guerra in fuga Riccardo Torre in Fuga in Francia del regista Mario Soldati. Sempre nel 1948 affiancò Giulietta Masina nel film Senza pietà e nel 1950 partecipò al film Luci del varietà di Fellini e Lattuada. Nel 1951 prese parte al film Lebbra bianca con Sophia Loren, con la quale recitò ancora in Carosello napoletano (1954). Nel 1964 ottenne il Nastro d'argento per la sua interpretazione di I compagni (1963) di Mario Monicelli. Si mise alla prova anche come regista e sceneggiatore del film Gente d'onore (1967), una storia sulla mafia.

Sofferente di diabete e di difficoltà respiratorie, morì per un'improvvisa embolia all'età di 57 anni la mattina del 24 maggio 1970 al Policlinico Gemelli di Roma, dopo venti giorni di ricovero causati da una tromboflebite. Riposa in un loculo nel Cimitero del Verano, a Roma[1].

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Filmografia

Regista

Attore

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Doppiatori

Note

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