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Funivia Ponte di Piero-Monteviasco
funivia italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La funivia Ponte di Piero-Monteviasco (anche nota come Funivia di Monteviasco) è una teleferica per trasporto passeggeri che collega le località di Ponte di Piero e Monteviasco, frazioni del comune italiano di Curiglia con Monteviasco, in provincia di Varese.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Il villaggio di Monteviasco, arroccato sul versante occidentale del monte Polà, in val Veddasca, non è collegato con nessuna strada carrabile; la principale via d'accesso terrestre è costituita da una ripida mulattiera pedonale, composta da circa un migliaio di scalini, che parte dalla località Ponte di Piero (punto terminale della strada provinciale 6 di Val Dumentina, collegante la vallata con Luino).
Nel corso del XX secolo il borgo (che ancora che nel 1921 contava 334 residenti) andò progressivamente spopolandosi; nei primi anni 1970 venne installata, su iniziativa di un privato, una piccola teleferica per il solo trasporto di oggetti[2]. Nel decennio successivo gli abitanti iniziarono a sollecitare lo studio di una soluzione che agevolasse l'accessibilità al borgo; del caso si interessò anche la allora popolare trasmissione televisiva Portobello[3].
Sul finire del decennio il comune, all'epoca guidato dal sindaco Piero Angelo Rossi[4], ottenne l'appoggio della Comunità montana della Valcuvia e appaltò il progetto e la costruzione di una funivia alla ditta Hölzl; nel 1989 l'impianto venne attivato, rivelandosi decisivo nel contenere l’emigrazione dei residenti e nel permettere la valorizzazione del borgo in chiave turistica e microeconomica[5]. La cabinovia poté operare solo in orario diurno fino al 2010, quando venne aggiunto un impianto di illuminazione lungo il tracciato, consentendo di aggiungere ulteriori corse in assenza di luce solare[6][7].
Tra febbraio e agosto 2011 la funivia è stata oggetto di un complessivo intervento di revisione tecnico-strutturale, cofinanziato da Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Curiglia con Monteviasco, Comunità Montana Valli del Verbano e Valcuvia servizi[8]: si è provveduto a rinnovare tutta la parte tecnologica (revisione dei motori, rifacimento della plancia di comando e degli ausili di sicurezza) e a riallestire la cabina (che dall’originale livrea bianca con fasce verdi è stata ridipinta in vernice gialla ad alta visibilità). L'esecuzione dei lavori ha comportato la temporanea sospensione del servizio[9].
Ulteriori interruzioni dell’operatività si sono verificate nell'aprile 2016, onde consentire la sostituzione dei cavi e degli impianti elettrici[10], e dal 12 novembre 2018 a seguito del decesso di un operaio manutentore rimasto schiacciato dalla cabina nella stazione di valle, fatto che ha comportato il temporaneo sequestro giudiziario dell'impianto a scopo d'indagine[11] (conclusesi poi col rinvio a giudizio di 10 persone[12]) e la revoca dell'agibilità da parte dell'USTIF[13]. Nonostante le rassicurazioni sulla pronta ripresa dell'esercizio[14][15], l'inattività ha superato i sei anni.
I lavori di ripristino sono partiti nel settembre 2021[16] e si sono conclusi entro i primi del 2022; tuttavia per il ripristino dell'operatività si è dovuto attendere il 10 agosto 2025[17][18][1].
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Caratteristiche tecniche
Riepilogo
Prospettiva

L'impianto è di tipo "va e vieni"[19] bifune (una traente e una portante, alle quali si aggiunge un terzo cavo per il soccorso) con una singola cabina con soli posti in piedi, dotata di illuminazione e audiodiffusione interna; gli sportelli sono ad apertura e chiusura manuale da parte del personale di stazione, con serratura elettromagnetica di sicurezza.
La campata è doppia: circa a metà percorso sorge un pilone di sostegno, ove sono collocati anche dei sensori meteorologici atti a verificare che le condizioni atmosferiche non rendano pericoloso il tragitto. L'impianto può essere teoricamente predisposto per operare anche con una seconda cabina, ma tale possibilità non è mai stata attuata; è invece presente un carrello di soccorso che, in caso di emergenza, può essere inviato a raggiungere la gondola passeggeri per evacuare gli occupanti[20].
Il tracciato ricalca con buona esattezza la valletta in cui scorre il torrente Viaschina, misura 981 m e supera un dislivello di circa 400 m, per una pendenza topografica media del 41%; le funi si levano a una distanza massima dal suolo di circa 200 m. Posto guida e sala macchine sono ubicate alla stazione di monte; non è prevista la presenza di un agente di scorta a bordo della cabina (comunque dotata di plancia comandi e interfono). La trazione comprende un motore elettrico principale da 52 kW e due d'emergenza da 30 kW (dei quali uno idraulico per il recupero della cabina e uno elettrico di riserva per movimentare il carrello di soccorso)[21].
Di seguito il resto dei dati tecnici essenziali aggiornati al 2014[22]:
- massa a vuoto della cabina: 900 kg
- massa a vuoto del carrello di soccorso: 340 kg
- capienza della cabina: 15 posti in piedi
- capienza del carrello di soccorso: 5 posti
- portata oraria per entrambe le direzioni: 90 passeggeri
- scartamento fune anello trattivo a valle: 4 m
- intervia teorica tra le vetture nella stazione a monte: 5,40 m
- intervia teorica tra le vetture sul sostegno: 5 m
- velocità standard di esercizio: 15 km/h
- velocità con motore di recupero: 2 m/s
- velocità carrello di soccorso: 3 m/s
- diametro fune portante tipo Ercole: 32 mm
- diametro fune traente: 16 mm
- fune di soccorso: diametro 12 mm
- massa contrappeso fune portante (stazione di valle): 27 t
- massa contrappeso fune traente (stazione di monte): 5,5 t
- massa contrappeso fune di soccorso (stazione di monte): 7,6 t
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Proprietà ed esercizio
Riepilogo
Prospettiva
L'impianto è nominalmente di proprietà del comune di Curiglia con Monteviasco, che ne affida la gestione in concessione mediante gara pubblica[23] rinnovata da ultimo nel 2018 per sei anni[24].
Primo gestore fu la cooperativa sociale Montagna Domani, istituita ad hoc[6]. Nel 2010 subentrò Valcuvia Servizi, società controllata dalla comunità montana della Valcuvia (poi comunità montana Valli del Verbano)[7]; liquidata quest'ultima, dal 2013 l'esercizio è passato in capo a un nuovo ente dedicato: la cooperativa sociale Au Suriv, con sede nel comune, cui sono state conferite anche alcune attività ricettive nel borgo di Monteviasco[25]. L'incidente di fine 2018 ha causato la fine anticipata dell'appalto[26]; dopo varie traversie e tentativi di riaffidamento falliti[27][28], il 18 marzo 2025 la gestione dell'impianto è stata definitivamente affidata al raggruppamento temporaneo di imprese tra ATM di Milano e ITB di Lecco[29][1].
Fino al 2018 l'orario variava a seconda della stagione: quello estivo (valido sotto l'ora legale) prevedeva otto corse nei giorni feriali e quindici nei festivi, quello invernale (in vigore col passaggio all'ora solare) contemplava sette corse dal lunedì al venerdì, otto al sabato e dodici nei festivi. Vi erano poi cadenzamenti specifici per il periodo di agosto (nove corse feriali e quindici festive) e natalizio (con quattro corse garantite anche il 25 dicembre e rinforzi per Santo Stefano e Capodanno). Talora le ultime corse serali venivano effettuate solo su prenotazione, al pari di eventuali servizi straordinari[30].
La funivia è riconosciuta come parte della rete di trasporto pubblico locale (e relativo sistema tariffario) della Regione Lombardia[31].
Note
Voci correlate
Altri progetti
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