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Giuliano Musiello
calciatore italiano (1954-2024) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Giuliano Musiello (Torviscosa, 11 gennaio 1954 – Saluzzo, 23 gennaio 2024[2]) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.
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Biografia
Giuliano venne accreditato anche come Musiello II in quanto il fratello maggiore, Mario, fu a sua volta un calciatore che militò in Serie B e C, tra le altre, nel Catanzaro e nel Modena.
Caratteristiche tecniche
Attaccante dal vigoroso fisico nonché dotato nel gioco aereo,[3] si descrisse come un «numero nove coraggioso»,[4] un «centravanti di sfondamento»[3] dal grande temperamento: «non mi abbatto mai, anche nelle occasioni più precarie cerco sempre di lottare, non mi do mai per vinto».[4]
Carriera
Riepilogo
Prospettiva
Giocatore

Cominciò a giocare a pallone da ragazzo, nei tornei amatoriali organizzati dai bar della provincia friulana. Notato dal Torviscosa, crebbe nel loro settore giovanile fino a quando venne ceduto alla SPAL del presidente Paolo Mazza, debuttando con i ferraresi in Serie C. Passò quindi all'Atalanta dove ebbe modo di esordire in Serie A il 12 novembre 1972, nella sfida interna contro il Torino, in cui all'86' realizzò a Luciano Castellini la decisiva rete dell'1-0 finale.[4]
Diciannovenne, si fece notare dai campioni d'Italia della Juventus che, ritenendolo un elemento promettente, lo acquistarono nell'estate 1973. In Piemonte il giovane attaccante non riuscì tuttavia a sfondare, con il tecnico Čestmír Vycpálek che gli concesse apparizioni solamente in Coppa Italia, manifestazione dove siglò al Cesena il suo unico gol in maglia bianconera.[4]
Dopo una stagione fece quindi ritorno a Bergamo, in Serie B, passando poi nel campionato 1975-1976, durante il mercato autunnale, all'Avellino del commendatore Antonio Sibilia dove, supportato dagli assist di Stefano Trevisanello, parve esplodere definitivamente segnando 18 reti che lo portarono a vincere il titolo di capocanniere del torneo cadetto (in coabitazione con il genoano Roberto Pruzzo), e grazie alle quali è tuttora ricordato come uno dei migliori centravanti ad aver vestito la maglia biancoverde.[3]
L'exploit in terra campana gli valse una nuova occasione in massima categoria, stavolta nelle file della Roma[3] dove disputò due discrete stagioni, pagando tuttavia una certa discontinuità. Da qui in avanti iniziò quindi un lungo peregrinare per la penisola, difendendo i colori di Genoa, Verona in Serie A e Foggia in Serie B, per scendere poi in Serie C2 al Novara e chiudere infine con il calcio nei campionati dilettantistici.
In carriera totalizzò complessivamente 100 presenze e 15 reti in Serie A, e 130 presenze e 32 reti in Serie B.
Dopo il ritiro
Al termine dell'attività agonistica si stabiliì a Saluzzo dove aprì una scuola calcio, divenuta negli anni un centro riferimento per il calcio femminile nel Cuneese.[2]
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Palmarès
Club
- Ravenna: 1984-1985 (girone F)
Individuale
- Capocannoniere della Serie B: 1
- 1975-1976 (18 gol, ex aequo con Roberto Pruzzo)
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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