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Gotabaya Rajapaksa

militare e politico singalese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Gotabaya Rajapaksa
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Nandasena Gotabaya Rajapaksa (in singalese ගෝඨාභය රාජපක්ෂ; Weeraketiya, 20 giugno 1949) è un militare e politico singalese.

Fatti in breve Gotabaya Rajapaksa ගෝඨාභය රාජපක්ෂ, 8º Presidente dello Sri Lanka ...
Fatti in breve Nascita, Dati militari ...

Dal 18 novembre 2019 al 14 luglio 2022 è stato Presidente dello Sri Lanka, dopo aver vinto le elezioni presidenziali.

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nandasena Gotabaya Rajapaksa è nato in una delle famiglie di potere dello Sri Lanka.[1][2] Il padre è stato sia deputato che ministro. Gotabaya Rajapaksa è il quinto di nove figli. Suo fratello Mahinda Rajapaksa è stato presidente del Paese per due mandati.[3] Gli altri due fratelli hanno ricoperto posizioni governative di alto livello.[3]

Si è arruolato nell'esercito nel 1971, formandosi all'Accademia militare dello Sri Lanka (SLMA)[4] ed è stato coinvolto in vicende di frode e corruzione.[4]

Nel 1998, lui e la sua famiglia sono emigrati negli Stati Uniti d'America e sono ritornati in patria nel 2005, quando suo fratello Mahinda Rajapaksa è stato eletto presidente sostenuto dalla coalizione dell'Alleanza della Libertà del Popolo Unito.

Dal novembre 2005 al gennaio 2015 è stato a capo del Ministero della Difesa durante le fasi finali della Guerra civile in Sri Lanka, guidando la repressione militare dei terroristi delle Tigri Tamil presenti nella zona nord-orientale dell'isola.[1][5] Durante quel periodo il fratello Mahinda Rajapaksa ha governato il Paese in modo autoritario, agendo duramente contro i terroristi. Nelle fasi finali della guerra sono scomparse migliaia di persone, molte delle quali sono state torturate o uccise.[1][5] Al termine della guerra sono state denunciate numerose sparizioni forzate di oppositori politici della famiglia Rajapaksa: uomini d'affari, giornalisti e attivisti sono stati rastrellati e mai più rintracciati.[1]

Nel 2015 il fratello ha perso il potere a vantaggio dell'opposizione del Nuovo Fronte Democratico, guidata da Maithripala Sirisena.

Durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2019 ha principalmente fatto leva sul nazionalismo singalese.[2]

Il 17 novembre 2019 ha sconfitto il Sajith Premadasa, candidato dello United National Party (UNP), che sino a quel momento deteneva la maggioranza.[6]

Il 9 luglio 2022 Rajapaksa ha assistito alla vandalizzazione e occupazione del palazzo presidenziale d[7]a una località ignota, poi identificata in una nave della marina. A seguito della rivolta, causata dalla devastante crisi economico-finanziaria e della forte penuria di beni, ha comunicato l'intenzione di dimettersi con decorrenza dal successivo 13 luglio, ribadita lo stesso giorno dal Presidente del Parlamento[8][9]. Tuttavia non si è dimesso come annunciato, e nella notte fra il 12 e il 13 luglio il Presidente è riuscito a fuggire dal Paese verso le Maldive con un aereo militare, dopo essere stato precedentemente bloccato e fermato in un tentativo di fuga precedente verso gli Stati Uniti[10].

Nelle ore successive si è trasferito con la famiglia a Singapore, dove ha rassegnato le dimissioni via e-mail in ritardo di un giorno sulla scadenza che aveva fissato come fine del suo mandato. In seguito è rientrato nel paese una volta placatesi le proteste.

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