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Il catino di zinco
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Il catino di zinco è il romanzo d'esordio di Margaret Mazzantini.
Il libro, basato sulla storia del ramo paterno della famiglia dell'autrice, vinse nel 1994 il Premio Rapallo Carige (sezione “Opera prima”) e il Premio Selezione Campiello.
Nel 2009 è stato tradotto in francese.[1]
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Trama
È nel mezzo di una chiesa vuota, di fronte al corpo senza vita di Antenora, sua nonna, che l'autrice torna con la memoria indietro di tre generazioni, rievocando un mosaico di ricordi ed emozioni. I personaggi della sua famiglia emergono in un susseguirsi di aneddoti teneri e crudeli. Ma la storia di Antenora è anche quella di un secolo che la metterà di fronte a prove decisive: gli anni bui della guerra, il fascismo, il dopoguerra, il matrimonio e la crescita dei figli, fino alla solitudine senile.
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Critica
«Il ritratto della donna che emerge, grazie anche a un impasto linguistico in bilico fra prezioso e quotidiano [...] è della razza di Ida Mancuso, la maestra de La Storia della Morante. Un contrappunto cioè di eroico e subalterno, di ribelle e rassegnato, di consapevole e arreso al fatalismo, di aggressivo e smarrito.»
«Sia il fortunatissimo Va' dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro che Il catino di zinco ruotano attorno al rapporto tra una nonna e una giovane nipote [...]. Se il primo stempera le asprezze nell'eco d'una esperienza antica ricca anche di suggestive risonanze filosofiche, il secondo, invece, le affronta con un'altalena di crudeltà e dolcezze dette in una lingua nella quale deformazioni espressionistiche, gergo familiare, neologismi, audacie morfologiche, termini vernacolari arditamente si mescolano a vocaboli aulici approdando ad uno stile inconfondibile e personale.»
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Edizioni
- Margaret Mazzantini, Il catino di zinco, Venezia, Marsilio, 1994 (2ª ristampa nel 2003).
Note
Collegamenti esterni
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