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Innico d'Avalos d'Aragona

cardinale e vescovo cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Innico d'Avalos d'Aragona, o Ignazio (Napoli, 1536Roma, 20 febbraio 1600), è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano.

Fatti in breve Innico d'Avalos d'Aragona, O.S.Iacobi cardinale di Santa Romana Chiesa, Incarichi ricoperti ...
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Biografia

Riepilogo
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Appartenente ad una delle più importanti famiglie del Regno di Napoli, era figlio di Alfonso III d'Avalos d'Aquino, marchese del Vasto e di Pescara, e di Maria d'Aragona, figlia di Ferdinando d'Aragona, duca di Montalto.

Prima di intraprendere la carriera ecclesiastica, si dedicò a quella amministrativa, arrivando a ricoprire la carica di Cancelliere del Regno.

Dopo la sua ordinazione sacerdotale, papa Pio IV lo innalzò alla dignità cardinalizia nel concistoro del 26 febbraio 1561: fu dapprima cardinale diacono di Santa Lucia in Silice, poi di Sant'Adriano al Foro.

Innico d'Avalos ebbe un ruolo di primo piano nella storia di Procida. Ricoprì l'incarico di abate commendatario dell'Abbazia San Michele Arcangelo, che fece riedificare e abbellire, riparando i danni subiti dalle scorrerie barbaresche. Promosse inoltre nel 1563 la costruzione di un palazzo avente funzioni di rappresentanza e difensive. La struttura, nota come palazzo d'Avalos, fu progettato da Giovan Battista Cavagna e Benvenuto Tortelli. Il progetto rientrava nell'ambito di una riorganizzazione e fortificazione dell'originario borgo di Terra Casata, da cui sarebbe scaturito il complesso urbano chiamato Terra Murata.

Il 3 gennaio 1563 fu nominato arcivescovo di Torino, mentre nel 1565 papa Pio V lo assegnò alla sede di Mileto, che lasciò nel 1573 per tornare all'amministrazione dello Stato Pontificio: fu infatti nominato governatore della città di Benevento.

Promosso all'ordine dei presbiteri, ebbe il titolo di San Lorenzo in Lucina.

Tra il 1572 ed il 1584 Innico ricoprì l'incarico di cardinale protettore della neocostituta Arciconfraternita dello Spirito Santo dei napoletani a Roma, avente sede nella chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani.

Dal 1578 al 1579 fu Camerlengo del Sacro Collegio.

Fu cardinale-vescovo delle sedi suburbicarie di Sabina, poi di Frascati e infine di Porto.

Nel 1598 Innico ricoprì, in assenza del pontefice Clemente VIII, recatosi a Ferrara per prendere possesso della città in seguito alla sua devoluzione, il ruolo di legato papale nella città di Roma.

Morì a Roma nel 1600 e fu sepolto nella basilica di Santa Maria sopra Minerva.

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Genealogia episcopale e successione apostolica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

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Albero genealogico

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Innico I d'Avalos, conte di Monteodorisio Ruy López Dávalos, II conte di Ribadeo  
 
Costanza de Tovar  
Innico II d'Avalos, I marchese del Vasto  
Antonella d'Aquino, III marchesa di Pescara Berardo Gaspare d'Aquino, II marchese di Pescara  
 
Beatrice Caetani  
Alfonso III d'Avalos  
Roberto II Sanseverino, III principe di Salerno Antonello Sanseverino, II principe di Salerno  
 
Costanza da Montefeltro  
Laura Sanseverino  
Maria d'Aragona Alfonso de Aragón y de Escobar, I duca di Vilahermosa  
 
Leonor de Sotomayor  
Innico d'Avalos d'Aragona  
Ferdinando I di Napoli Alfonso V d'Aragona  
 
Gueraldona Carlino  
Ferdinando d'Aragona, duca di Montalto  
Diana Guardato Zaccaria Guardato  
 
 
Maria d'Aragona  
Raimondo de Cardona, duca di Somma Antonio de Cardona  
 
Castellana de Requenses  
Castellana de Cardona  
Isabel de Requesens y Enríquez de Velasco Galcerán de Requesens i Joan de Soler, conte di Palamos  
 
Beatriz Enríquez de Velasco  
 

Bibliografia

  • Lorenzo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della santa romana Chiesa scritte da Lorenzo Cardella parroco de' SS. Vincenzo, ed Anastasio alla Regola in Roma, tomo quinto, stamperia Pagliarini, Roma, 1793, pp. 44-45
  • Cesare de Seta, Alfredo Buccaro (a cura di), I centri storici della provincia di Napoli: struttura, forma, identità urbana, Napoli, Edizioni Scientifiche, 2009
  • Michele Parascandolo, Procida dalle origini ai tempi nostri, 1893
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Collegamenti esterni

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