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Jean-Luc Addor

politico e avvocato svizzero Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Jean-Luc Addor
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Jean-Luc Addor (Losanna, 22 aprile 1964) è un politico svizzero con cittadinanza italiana dell'Unione Democratica di Centro.[1] Dal 2015 è membro del Consiglio nazionale svizzero per il canton Vallese.[1]

Fatti in breve Consigliere nazionale, In carica ...
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Biografia

Riepilogo
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Studi e carriera professionale

Nel 1986 si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Losanna, e nel 1991 ottenne il brevetto di avvocato presso il canton Vallese.

Dopo essere stato cancelliere presso il tribunale di Entremont, nel 1992 è stato nominato giudice istruttore del Vallese centrale. Nel 2001 è stato dimesso nel 2001 dal tribunale cantonale del Vallese per motivi relativi a vari conflitti di interesse.[2] Successivamente esercitò la professione di avvocato nel proprio studio.[1][3]

Attività politica

Dal 2005 al 2015 fu deputato al Gran Consiglio del canton Vallese.[1] Dal 2009 al 2015 fece parte dell'esecutivo del comune di Savièse.[1] A seguito dell'elezione al Consiglio nazionale, nel 2015 si è dimesso da questi due mandati.[4][5]

Alle elezioni federali del 2015 è stato eletto in Consiglio Nazionale per il canton Vallese con 15 221 voti, ottavo tra gli eletti del cantone.[6] Fino a febbraio 2022 fece parte della Commissione delle Istituzioni Politiche.[1]

Venne rieletto alle elezioni federali del 2019 con 17 535 voti, settimo tra gli eletti del cantone.[7] Fa parte della Commissione della politica di sicurezza.[1]

Si occupa principalmente di immigrazione e di esercito.[8] È vicepresidente dell'UDC del Vallese romando e membro del comitato centrale dell'UDC svizzero.[1]

Vita privata

Sposato e padre di due figli, la famiglia di Addor è originaria di Savièse e di Sainte-Croix.[1] Ha anche la cittadinanza italiana.[1][9] Nell'esercito ha il grado di capitano.[1]

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Opinioni politiche

Nel 2013, a seguito di un fatto di cronaca nera, Addor creò su Facebook una pagina a favore della pena di morte per i criminali recidivi, cosa che generò un dibattito tra i media e all'interno dello stesso UDC.[10][11]

Nel 2021 fece parte del comitato referendario contrario all'iniziativa "Matrimonio per tutti", sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.[12]

Vicende giudiziarie

Nel 2014, a proposito di una sparatoria davanti a una moschea di San Gallo, Jean-Luc Addor postò la frase "On en redemande!" ("Ne chiediamo di più!") sui suoi account Facebook e Twitter.[13] Difeso da Marc Bonnant, venne condannato nel 2017 per discriminazione razziale e istigazione all'odio.[14] Nel 2020 il tribunale cantonale del Vallese e poi il tribunale federale confermarono la sua condanna.[13]

Associazionismo

Ador è membro di ProTell, un'associazione che si batte per il diritto di portare e possedere armi da fuoco in Svizzera, di cui venne eletto vicepresidente nel 2018 sostituendo Hans-Peter Wüthrich, e poi diventandone presidente ad interim nel 2019.[15] Venne poi confermato Presidente all'Assemblea Generale ProTell del 2021.[16][17] Fino al suo scioglimento fu anche membro dell'Azione per una Svizzera neutrale e indipendente.[18]

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Opere

  • (FR) Pas d'armée, pas de Suisse, Cahiers de la Renaissance vaudoise, 1989, ISBN 2-88017-118-0.

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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