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Kolyma

fiume della Russia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Kolyma
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La Kolyma (in russo Колыма́?, Kolymà; in evenki Кӯлу, Kūlu; in sacha Халыма, Qalıma) è un fiume artico della Russia siberiana nord-orientale, tributario del Mare della Siberia Orientale.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Kolyma (disambigua).
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Percorso

Riepilogo
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Nasce dal versante sudorientale dei Monti Čerskij dalla confluenza dei due rami sorgentizi Kulu e Ajan-Jurjach, dirigendosi dapprima verso sud-sudest; compie successivamente una decisa svolta, prendendo direzione nordorientale; dopo la confluenza degli affluenti Balygyčan, Sugoj e Korkodon compie un'amplissima ansa per aggirare l'area rilevata nota come altopiano degli Jukagiri (Jukagirskoe Ploskogor'e).

Si dirige successivamente verso nordest; dopo l'insediamento di Zyrjanka diviene un fiume di pianura, molto largo e dalla pendenza debolissima, con grossi problemi di drenaggio nella stagione estiva; segna, fino alla foce, il confine orientale del bassopiano omonimo. Sfocia nel golfo della Kolyma (Mare della Siberia Orientale), un centinaio di chilometri a valle della cittadina di Čerskij, dopo 2.129 km di corso[1] (secondo altre fonti, 2.513 km).[2]

Nei propri ultimi 75 km il corso della Kolyma si divide in due larghi rami prima di gettarsi nel Mare della Siberia Orientale. Attorno alle foci del fiume sono presenti varie isole, le principali tra le quali sono:

  • Michalkino 69°24′57.6″N 161°15′18″E: è l'isola più vasta del gruppo, e si estende ad ovest del ramo orientale della Kolyma (Kamennaja Kolyma). Quest'isola tende a suddividersi in isolette di minori dimensioni nei pressi della sua estremità settentrionale. È lunga 24 km e larga 6. Michalkino è anche nota come "isola Glavsevmorput", nome che le fu assegnato in onore della Direzione generale della Rotta Marittima del Nord;
  • Sucharnyj, anche nota come Suchornyj: situata a 3 km dalla costa nord-orientale di Michalkino, è lunga 11 km e larga circa 5. A nord-est di Suchornyj si trova un gruppo di piccole isole note come le isole del Mare di Sotki.
  • Piat' Pal'cev: si trova 5 km a sud-est della punta meridionale di Suchornyj. È lunga 5 km ed ha una larghezza massima di 1,8 km;
  • Nazarovskij 69°31′58.8″N 161°05′09.6″E: è situata nel ramo occidentale della Pochodskaja Kolyma, in un'area dove si trovano anche vari altri isolotti; è lunga 4,5 km e larga 1,3;
  • Štormovoj 69°39′57.6″N 161°01′51.6″E: è situata verso il mare aperto, circa 10 km a nord dell'Isola di Nazarov. Štormovoj è l'isola più settentrionale tra quelle legate alle foci della Kolyma; è lunga 4,3 km e larga 1,5.
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Affluenti

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Il bacino del fiume

Il fiume Kolyma viene ingrossato da parecchi affluenti, i maggiori dei quali provenienti dalla sua destra idrografica:

Ulteriori informazioni Fiume, Lunghezza ...
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Portate medie mensili

Portata media mensile (in m³)
Stazione idrometrica: Kolymskoye (1978-1994)
Fonte: KOLYMA - KOLYMSKOYE; Anadyr Kolyma, SHI

Caratteristiche del bacino

Il bacino del Kolyma ha un clima continentale estremo, dove si raggiungono temperature minime invernali fra le più basse dell'emisfero settentrionale del pianeta; a causa di ciò, il fiume è sigillato dal ghiaccio per la maggior parte dell'anno (mediamente, da ottobre a maggio-giugno). Gran parte del bacino del fiume è inoltre interessato da permafrost.

L'intero bacino è ricco di risorse minerarie (in particolare metallifere).

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Storia

Il fiume Kolyma attraversa una delle regioni più fredde ed inospitali della Siberia. Negli anni dello Stalinismo tale regione era sede di uno dei più importanti e conosciuti (almeno a partire dall'apertura degli archivi da parte di Nikita Chruščёv) campi di lavoro (Gulag), essenzialmente costruiti per lo sfruttamento delle abbondanti risorse minerarie (soprattutto l'oro). Tra gli internati, molti intellettuali e personaggi noti, come Aleksandra Sokolovskaja, prima moglie di Trotskij, e lo scrittore Varlam Tichonovič Šalamov, che romanzò[4] le drammatiche vicende dei campi di lavoro nel libro I racconti di Kolyma. Nella Kolyma, secondo le cifre riportate dallo Storico Robert Conquest, dagli anni trenta ai primi cinquanta morirono circa tre milioni di deportati.[5]. Alle durissime condizioni di vita dei deportati si riferisce l'espressione entrata nel parlare corrente: "Nel Kolyma era peggio".[senza fonte]

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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