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La vergine sotto il tetto

film del 1953 diretto da Otto Preminger Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

La vergine sotto il tetto
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La vergine sotto il tetto (The Moon Is Blue) è un film statunitense del 1953 diretto e prodotto da Otto Preminger.

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Trama

Donald, un architetto trentenne, incontra Patty, una dolce e vivace ragazza, in cima all'Empire State Building, il celebre grattacielo di New York. L'incontro si sposta prima nell'ufficio dell'uomo, nello stesso grattacielo, e poi a casa di lui per un invito a cena. Visto che piove, la ragazza si offre di preparare la cena a casa dello scapolo, quando si presenta alla porta David, vicino di casa dell'architetto, impenitente libertino e padre di Cynthia, ex fidanzata del giovane. Patty ingenuamente invita David a rimanere a cena, ma la sua presenza rovina la serata e i programmi di Donald, che è costretto a uscire. In sua assenza, David addirittura convince la giovane a valutare la sua proposta di matrimonio. L'intervento della gelosa Cynthia e del manesco padre di Patty complicano non poco la situazione che diventa via via più imbarazzante e surreale. Il giorno successivo, con una nuova visita di Patty a all'Empire State Building, i due giovani riescono a chiarirsi, si riconciliano e decidono di sposarsi.[1]

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Produzione

La sceneggiatura di Frederick Hugh Herbert si basa sulla commedia The Moon Is Blue che era stata prodotta da Preminger e aveva debuttato a Broadway l'8 marzo 1951[2] restando in scena per ben due anni[3].

Il film venne girato tra il 21 gennaio e il 18 febbraio 1953 al Motion Picture Center[2].

Distribuzione

Riepilogo
Prospettiva

Distribuito dalla United Artists, il film fu presentato a San Francisco il 29 giugno 1953 e a New York il 9 luglio[2].

Preminger dovette rifiutare il manifesto preparato dalla produzione perché troppo apertamente erotico e ne commissionò uno astratto a Saul Bass che proprio da qui iniziò con il regista una lunga collaborazione. Fu costretto anche a difendere la pellicola dall'interdizione del codice Hays e della Lega Cattolica di decenza perché comparivano parole considerate audaci per l'epoca, come "vergine", "seduzione" e "amante" e per questo La vergine sotto il tetto venne messo al bando.[1]

Al contrario, la versione tedesca del film (Die Jungfrau auf dem Dach), girata in contemporanea, non incontrò alcuna difficoltà all'uscita, anzi ricevette un'ottima accoglienza al Festival di Berlino 1953.[1]

Riconoscimenti

Il film ottenne diversi riconoscimenti:

Note

Collegamenti esterni

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