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Le Point

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Le Point è un settimanale francese. È uno dei principali tre in Francia[1] ed è storicamente di centro-destra (al 2002).[2]

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Storia

Il settimanale Le Point è stato fondato nel 1972[3] da un team di giornalisti che avevano lasciato, un anno prima, il direttore de L'Express, Jean-Jacques Servan-Schreiber. Dopo la vittoria della sinistra alle elezioni del 1981, Le Point lasciò il gruppo Hachette per preservare la propria autonomia. Il giornale entrò a far parte del gruppo cinematografico Gaumont, presieduto da Nicolas Seydoux.[4] Nel 1992, Nicolas Seydoux vendette le sue azioni alla Générale Occidentale. Il 17 ottobre 1997 il giornale è stato acquistato per quasi 200 milioni di franchi da François Pinault, amministratore delegato della holding Artémis, e amico intimo di Jacques Chirac.[5]

Nel 2025, la stampa francese riportò che un giornalista di Le Point aveva contattato un volontario della Wikipedia in francese, minacciando di rivelarne i dati personali in un articolo di Le Point se non avesse modificato la voce di Wikipedia sulla pubblicazione al fine di rimuovere ogni menzione di vicinanza fra Le Point e la destra identitaria francese.[6][7]

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Riconoscimenti

Premio di giornalismo

Il premio Albert-Londres della stampa scritta è stato assegnato ad Alain Louyot nel 1985, a Olivier Weber nel 1992, a Caroline Puel nel 1997 e a Claire Meynial nel 2016.[8]

Il premio Jean-Luc-Lagardère del giornalismo dell'anno è stato conferito ad Anna Bitton-Cabana, nel 2009, per l'articolo «Sarkozy-Villepin, storia segreta di un odio».[9] Marc Nexon lo ha ricevuto nel 2011 per l'articolo «Il genio che si è ritirato dal mondo».[10] Pierre-Antoine Delhommais ne è stato destinatario l'anno successivo per l'articolo «E se catturassimo La Gioconda…», e Kamel Daoud lo ha ricevuto nel 2016 per le sue cronache in Le Point e in Le Quotidien d'Oran.[11]

Nell'ambito del Premio Bayeux Calvados-Normandie dei corrispondenti di guerra, il premio speciale Ouest-France Jean-Marin è stato assegnato nel 1996 a Olivier Weber per il suo articolo «Cecenia, i russi nel pantano».[12]

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Note

Collegamenti esterni

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