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Le quattro stagioni

concerti per violino di Antonio Vivaldi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Le quattro stagioni
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Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti solistici per violino dell'opera Il cimento dell'armonia e dell'inventione di Antonio Vivaldi.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Le quattro stagioni (disambigua).
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Frontespizio del Cimento dell'armonia e dell'inventione (Amsterdam, Le Cène, ca.1727)
Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica

Uscirono dalle officine tipografiche dell'editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725, ma è lo stesso Vivaldi ad affermare, nella dedica al conte Morzin, che erano stati composti precedentemente: i diversi manoscritti ritrovati presentano alcune differenze che confermano quanto dichiarato dall'autore.[1]

Il cimento, come la precedente raccolta di concerti L'estro armonico opera 3, si compone di 12 concerti. La differenza fra le due raccolte riflette l'evoluzione del gusto dei primi decenni del XVIII secolo: i concerti del cimento sono tutti di tipo solistico, invece nell'estro insieme a 4 concerti per violino solista vi sono 8 concerti grossi. Si tratta di uno dei primissimi esempi di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l'Inverno è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l'Estate evoca l'oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo movimento. I concerti delle Quattro stagioni sono accompagnati da altrettanti sonetti descrittivi, scritti da un poeta anonimo (forse da Vivaldi stesso).[2]

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Movimenti e organico

Ciascun concerto delle Quattro stagioni si divide in tre movimenti, dei quali due, il primo e il terzo, sono in tempo di Allegro o Presto, mentre quello intermedio è caratterizzato da un tempo di Adagio o Largo, secondo uno schema che Vivaldi ha adottato per la maggior parte dei suoi concerti. Ogni concerto si riferisce a una delle quattro stagioni: la Primavera, l'Estate, l'Autunno e l'Inverno.

L'organico di tutte le partiture consta di: violino solista, quartetto d'archi (violino primo e secondo, viola, violoncello) e basso continuo (clavicembalo, positivo, arciliuto).

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I quattro concerti

Riepilogo
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La Primavera, pagina della parte di violino solista, con un sonetto.

I quattro concerti sono organizzati nel modo seguente:

  1. Concerto Nº 1 in Mi maggiore, opera 8, RV 269 (La primavera)
    I. Allegro (in Mi maggiore)
    II. Largo e pianissimo sempre (in Do diesis minore)
    III. Allegro pastorale (in Mi maggiore)
  2. Concerto Nº 2 in Sol minore, opera 8, RV 315 (L'estate)
    I. Allegro non molto (in Sol minore)
    II. Adagio e piano – Presto e forte (in Sol minore)
    III. Presto (in Sol minore)
  3. Concerto Nº 3 in Fa maggiore, opera 8, RV 293 (L'autunno)
    I. Allegro (in Fa maggiore)
    II. Adagio molto (in Re minore)
    III. Allegro (in Fa maggiore)
  4. Concerto Nº 4 in Fa minore, opera 8, RV 297 (L'inverno)
    I. Allegro non molto (in Fa minore)
    II. Largo (in Mi bemolle maggiore)
    III. Allegro (in Fa minore)

La primavera

I tre movimenti di cui è composta la Primavera descrivono tre momenti della stagione: il canto degli uccelli (allegro/a), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro/a). Il violino solista rappresenta un pastore addormentato, le viole il latrato del suo fedele cane, mentre i restanti violini le foglie fruscianti.[3]

L'estate

Per i suoi toni accesi e violenti, questo concerto riflette con maggiore efficacia rispetto agli altri la carica esplosiva della stagione. La tempesta viene descritta passo passo nella sua manifestazione al pastore: dapprima si avvicina da lontano nella calura estiva (allegro non molto - allegr), quindi il pastore che si spaventa per l'impetuoso temporale (adagio) e infine la violenza sprigionata dalla tempesta in azione (presto).

L'autunno

Vivaldi descrive la figura del dio romano Bacco: un'iniziale panoramica della vendemmia (allegro) è seguita dall'ebbrezza provocata dal vino, movimento dal titolo I dormienti ubriachi, in un clima trasognato e sereno (adagio molto). L'ultimo movimento coincide con i martellanti ritmi della caccia (allegro).

L'inverno

L'inverno viene descritto in tre momenti: l'azione spietata del vento gelido (allegro non molto), la pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (largo) e la serena accettazione del rigido clima invernale (allegro).

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I sonetti e il loro significato

Riepilogo
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I quattro concerti sono accompagnati da quattro sonetti anonimi. Alcuni storici credono che a scriverli sia stato lo stesso Vivaldi,[4] mentre altri li ritengono di autore ignoto e che furono composti in un periodo successivo.[2]Sotto sono presenti i sonetti dei quattro concerti suddivisi nei relativi tre movimenti, che si distinguono con caratteristiche differenti le une dalle altre[5]

Ulteriori informazioni Concerto Nº 1 (La primavera), Concerto Nº 2 (L'estate) ...
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Registrazioni dei Wichita State University Chamber Players

Le seguenti esibizioni dei Wichita State University Chamber Players sono state registrate il 6 febbraio 2000, il violinista solista è John Harrison.

Concerto Nº 1 in Mi maggiore (La primavera)
I. Allegro (info file)

II. Largo (info file)

III. Allegro (info file)
Concerto Nº 2 in Sol minore (L'estate)
I. Allegro non molto (info file)

II. Adagio (info file)

III. Presto (info file)
Concerto Nº 3 in Fa maggiore (L'autunno)
I. Allegro (info file)

II. Adagio molto (info file)

III. Allegro (info file)
Concerto Nº 4 in Fa minore (L'inverno)
I. Allegro non molto (info file)

II. Largo (info file)

III. Allegro (info file)
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