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Legong
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Il legong[1] nella danza classica balinese, è considerato l'epitome della femminilità e della grazia. Rappresenta il balletto celeste delle ninfe divine.

Etimologia
Le parola della lingua balinese legong[2] deriva da due diverse parole: leg (morbido) e la parola gong (ritmo). Insieme indicano un'azione morbida.
Origine
Si pensa che la danza legong sia ispirata dall'antica danza tradizionale del gambuh[3]; altri credono che abbia avuto origine dal sanghyang dedari, una cerimonia che prevedeva la possessione volontaria di due bambine da parte dei wali, spiriti buoni[4].
Il legong si sviluppò nei puri palazzi balinesi durante la seconda metà del XIX secolo. Si dice che l'idea abbia avuto origine da un principe del villaggio di Sukawati gravemente malato, che sognò due ninfe celesti che danzavano con grazia accompagnate dalla musica divina del gamelan. Quando il principe si riprese dalla malattia, il suo sogno fu incorporato in un repertorio di danza con un ensemble di gamelan completo, chiamato gamelan semar pagulingan[5].
All'inizio del XX secolo, perse del tutto la sua popolarità a causa dell'ascesa della danza kebyar, tipica del nord di Bali. La riacquisì solo alla fine degli anni '60.
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Descrizione
Il legong è caratterizzato da un repertorio di movimenti altamente complessi, legato alla struttura percussiva che lo accompagna. Le danze legong sono classificate come danze balih-balihan d’intrattenimento. Vengono ballate in occasione di feste private, pubbliche, ed per i turisti. In questo ultimo caso, le danzatrice non sono solo giovanissime[6] e in alcuni casi vengono registrate esibizioni di uomini in costumi femminili[7].
Ci sono circa diciotto tipologie[8] di danze legong che si sono sviluppate soprattutto nel sud dell’isola indonesiana: nella reggenza di Gianyar [9] i villaggi interessati sono Saba, Bedulu, Pejeng, Peliatan; in quella di Badung i villaggi di Binoh e Kuta; nella capitale Denpasar il villaggio di Kelandis è noto per una sua forma di legong, e infine nella reggenza di Tabanan si pratica nel villaggio di Tista.
Esecuzione
Il legong segue regole molto precise che dettano coreografia, scenografia e una pantomima elaborata e stilizzata delle interpreti (gesti specifici, espressioni facciali, posizione delle mani, dei piedi e delle dita). La danze standard prevede la partecipazione di due danzatrici preadolescenti, chiamate legong, sempre accompagnate da ventagli. In alcune tipologie un'ulteriore danzatrice, chiamata condong, fa da assistente alle principali. Questa prepara la scena, dona alle altre i ventagli con cui si esibiscono e in alcuni casi interpreta la parte di animali presenti nelle scena.
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Tipologie[8]
Riepilogo
Prospettiva
- Legong Kraton (danza di palazzo dal balinese) è il più famoso di tutti ed è chiamato così perché in passato veniva eseguito nei puri (palazzi) alla presenza dei raja (principi). Vi partecipano tre danzatrici: il condong, un'attendente di corte e due danzatrici legong, in costumi identici che rappresentano personaggi di rango reale. La trama standard è basata sul Malat [10], un poema ambientato a Giava, nel XII secolo.
Si racconta che un giorno, il re del regno di Lasem incontra una fanciulla di nome Rangkesari, persa nella foresta. La porta con sé e la imprigiona in una casa di pietra. Il fratello di Rangkesari, il principe di Daha, viene a conoscenza della prigionia della sorella e minaccia Lasem di guerra in caso la ragazza non fosse liberata. Rangkesari implora il suo rapitore di liberarla per evitare la guerra ma il re preferisce combattere. Durante il cammino verso la battaglia, ha un presagio di sventura che predice la sua morte. Il re, infatti, viene ucciso nella battaglia che ne consegue.
Lo spettacolo del kraton si apre con l'assolo di danza del condong, il quale porge due ventagli alle danzatrici legong. Queste iniziano così a danzare in totale sincronia, la cosiddetta tecnica a specchio[11].
- Legong Raja Cina, narra la leggendaria storia d’amore, la Barong Landung [12], del re Jayapangus di Bali con la principessa cinese Kang Cing Wie.
Il re Jayapangus [13] regnò su Bali dal 1178 al 1181, diretto discendente del famoso sovrano Airlangga. Fu noto per le sue iscrizioni, alcune delle quali riguardano la tassazione. Sovrano molto religioso[13] , si ricorda per aver iniziato a celebrare il rituale del galungan.
- Legong Lasem è la rappresentazione più simile al legong kraton, sviluppatasi nel villaggio di a Peliatan tra il XII e il XIII secolo. Anche questa forma viene eseguita da tre ballerine: due legong e una condong.
- Legong Jebog la danza delle scimmie, trae spunto dal poema epico indiano Ramayana e narra la storia dei principi Sugriwa e Subali, chiamati anche Kuntir e Jobog, che strapparono la perla sacra al loro padre, ma questa cade nelle acque di un lago. Entrambi i fratelli si tuffarono a cercarla, senza sapere che se si fossero tuffati si sarebbero trasformati in scimmie.
- Legong Bapang Sabab, questa danza trae spunto dalla storia del combattimento tra Brahma e Vishnu alla ricerca del linggan del dio Shiva.
- Legong Kuntir, racconta la storia di diversi aironi che chiacchierano allegramente.
- Legong Smaradahana, trae spunto dall’antico poema giavanese Smaradahana [14] scritto da Mpu Dharmaja come elogio del re Kameçvara di Kediri all'inizio del XII secolo a Giava orientale. La storia descrive la scomparsa di Kamajaya (il dio indù dell'amore) e Kamaratih (la dea indù dell'amore) da Svargaloka dopo essere stati bruciati da un fuoco dal terzo occhio del dio Shiva.
- Legong Sudasarna, rappresenta le avventure mitologiche della strega Rangda raccontate nel Calonarang.
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Costumi
Le ballerine indossano lussuosi costumi[15] in seta colorata, tessuto in prada balinese con dettagli dorati, copricapi ornati di fiori, e accessori simbolici. I ventagli in scena sono particolarmente colorati. Il trucco[16] dei volti è anch’esso molto carico e serve ad accentuare la drammaticità dell’esibizione.
Le ninfe dei cieli
Fin dall'età di cinque anni, le bambine balinesi sognano di essere scelte per rappresentare il loro desa (villaggio, in lingua balinese), come danzatrici di legong, ossia ninfe dei cieli. Le prescelte iniziano un rigoroso allenamento che le portano ad essere molto stimate nella società e solitamente diventavano mogli di personaggi importanti[17]. Quasi sempre, smettono di ballare dopo il matrimonio, anticamente coincideva con l'età di 14 anni[18].
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Nella cultura popolare
La danza legong è descritta nel film hollywodiano, del 1935, Legong: Dance of the Virgins del regista francese Henry de La Falaise. Produzione che fu descritta, molti anni dopo, come una "seducente miscela di documentario serio, effusione lirica e sfrenata lussuria"[19].
La danza legong è menzionata nel singolo I've Been To Bali Too del gruppo folk-rock australiano Redgum[20], nel album Frontline, del 1984.
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Galleria
- Spettacolo turistico di danza legong
- Una danzatrice con ventaglio
- Legong Kuntul
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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