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Lingua romena

lingua romanza Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Lingua romena
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La lingua romena o rumena[3][4][5], nota anche come dacorumeno (nome nativo limba română), è una lingua romanza balcanica appartenente al gruppo indoeuropeo.

Fatti in breve Rumeno, Romeno Română, Românește, Parlato in ...
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Dialetti principali del romeno
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Distribuzione dei madrelingua romeni per luogo di nascita

Al 2022, è parlata da 24,1 milioni di parlanti totali[6].

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Distribuzione geografica

La lingua romena viene parlata in Romania, Moldavia e in diverse parti della Serbia, Bulgaria, Russia, Ucraina e Ungheria. Gran parte dei suoi parlanti sono madrelingua.

È inoltre parlata dalle comunità dell'emigrazione romena all'estero, in particolar modo in Italia[7] e in Spagna[8]; come pure in Francia, Stati Uniti[9] e Canada[10].

Lingua ufficiale

Il romeno è lingua ufficiale della Romania[11], della Moldavia[12] e della provincia autonoma della Voivodina in Serbia[13].

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Varietà

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Con la denominazione di lingua romena, s'intende solo una delle quattro varietà costituenti la famiglia linguistica romena.

Le lingue del gruppo romeno sono quattro: dacoromeno (o romeno), aromeno (o macedoromeno), meglenoromeno (o meglenitico) e istroromeno.

Il dacoromeno (dal nome della provincia romana della Dacia, corrispondente a una buona parte dell'attuale Romania) è lingua ufficiale di due stati, la Romania e la Repubblica di Moldavia. Le altre tre lingue, anche note per la loro posizione come lingue romene sub-danubiane, sono parlate come lingue minoritarie (più o meno riconosciute e tutelate) in varie aree dei Balcani: Grecia (meglenoromeno e aromeno), Albania (aromeno), Macedonia del Nord (meglenoromeno e aromeno), Bulgaria (meglenoromeno e aromeno), Turchia (meglenoromeno) e Croazia (istroromeno); in Romania, in particolare in Dobrugia, sul Mar Nero, esistono importanti colonie aromene e meglenoromene.

L'aromeno è l'unica lingua romena sub-danubiana relativamente alla quale si possa parlare di una forte coscienza linguistica, per la quale esistano tentativi seri di normativizzazione e che possa vantare una certa tradizione letteraria; per questo e per la notevole differenza strutturale di questo idioma rispetto al "fratello maggiore" dacoromeno, alcuni linguisti sono inclini a considerare l'aromeno come una lingua romanza a sé, separata e allo stesso livello della famiglia romena e del dalmatico.

Il moldavo è considerato dalla maggior parte degli standard (Ethnologue-15) solo una variante del nome del romeno usato in Moldavia[14].

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Origini e struttura

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della lingua romena.

Il primo documento scritto in romeno sopravvissuto fino alla nostra epoca è una lettera del 1521, chiamata Lettera di Neacșu. Si tratta di un messaggio inviato da Neacșu Lupu, mercante di Câmpulung, a Johannes Benkner, principe di Brașov, contenente un avvertimento circa un'imminente invasione turca della Transilvania e della Valacchia. Nella lettera risultano immediatamente evidenti i prestiti slavi, dovuti ai molti secoli di stretti contatti con gli Slavi, sebbene sia chiara la radice latina della lingua usata nella lettera.

Le parole di origine latina, secondo alcuni linguisti, rappresenterebbero l'82%, con una frequenza assoluta del 60%. Tra le 112 unità di testo, 47 parole di origine latina possono anche essere trovate in altre 7 lingue romanze[15]. Secondo un'altra fonte, oggi il lessico romeno conterrebbe l'80% di elementi latini ed elementi di altre lingue secondo il seguente schema[16]:

Fra tutte le lingue romanze, il romeno presenta un'evoluzione maggiormente naturale; ha infatti un carattere piuttosto popolare poiché non è stata interrotta nel suo sviluppo da una letteratura classica in senso stretto; questo spiega, fra l'altro, il fatto che questa lingua possieda una quantità importante di vocaboli e forme latine che nelle altre lingue romanze non esistono più.

Variazioni dialettali

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Il romeno ha più dialetti. Tutti sono simili alla lingua ufficiale, essendo minimali le differenze. Cambia spesso il suono di alcune vocali prendendo una forma gutturale. Un'altra differenza può essere l'aggiunta di una vocale.

Il munteno

Questa è la parlata che somiglia di più alla lingua ufficiale. La differenza principale è la scomparsa della lettera l nell'articolo. Si parla nelle regioni storiche di Muntenia e Dobrugia. Le più importanti forme regionali sono:

  • al posto di de ‘di’
  • al posto di pe ‘su, a’
  • amu e acuma al posto di acum ‘adesso’ (acu', acum apocopata)
  • aicea al posto di aici ‘qui’ (variante: aicișa, acilea)
  • nimenia al posto di nimeni ‘nessuno’

L’olteno

Questa varietà si parla nella regione storica dell’Oltenia. Ciò che la distingue dal munteno è l’uso del passato remoto che alterna il passato prossimo nel linguaggio corrente. Il passato remoto viene usato per un’azione appena compiuta, mentre il passato prossimo si usa in tutte le altre azioni passate da almeno un’ora. Per questo tempo verbale in Oltenia c’è una forma speciale per il verbo a fi ‘essere’, quindi il passato remoto ha due forme (l’altra omette la sillaba centrale -se-):

  • eu fui / fusei = fui
  • tu fuși / fuseși = fosti
  • el fu / fuse = fu
  • noi furăm / fuserăm = fummo
  • voi furăți / fuserăți = foste
  • ei fură / fuseră = furono

Il banatico

Questo è della regione storica del Banato. La caratteristica principale è la modifica della ț in c palatale (come in «cielo»): ad esempio la parola țuică ‘acquavite’ in romeno standard si pronuncia /ts'uikə/, nel Banato si pronuncia /tsi'uika/; romeno standard fecior → banatico fișior (fiscior). Dal ce faci ‘che fai’ diventa șe fași ‘sce fasci’

L'ardealiano

Questo si parla nelle regioni storiche di Ardeal e Crișana (queste due regioni insieme al Maramureș e al Banato formano la Transilvania). Le caratteristiche dell'ardealiano:

  • l'accento e la pronuncia delle parole e frasi sono influenzati dalla lingua ungherese
  • generalmente si parla con molta lentezza
  • la parola no
  • la parola "uite" (guarda) viene abbreviata "ui"
  • l’a che a volte diventa o
    • esempio: a fosto fost ‘è stato’
  • l'aggiunta della vocale i
    • esempio: undeundie oppure "une"

Il moldavo

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua moldava.

È il dialetto più lontano dalla lingua ufficiale. Si parla nelle regioni di Moldavia e Bessarabia (perlopiù occupata dall'attuale stato di Moldavia). Le sue caratteristiche sono:

  • la pronuncia del gruppo ci come și (o ș alla fine della parola)
    • esempio: ce faci?și fași? ‘che fai’; da /t͡ʃe fat͡ʃi/ diventa /ʃi faʃi/
  • la e diventa i (specialmente alla fine della parola)
    • esempio: binebini
  • il gruppo pi diventa chi
    • esempio: spinareschinari ‘schiena’
  • il dittongo ea diventa e (caratteristica presente anche nei dialetti della Transilvania)
    • esempio: vedeavide ‘vedere’
  • a volte, la vocale e, dopo la consonante s o z, scompare o si trasforma in a o ă
    • searăsară ‘sera’
    • mătasemătasă ‘seta’
    • zeamăzamă ‘zuppa’
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Caratteristiche evolutive

Alcuni dei principali cambiamenti fonetici:

  • Lat. qu diventa p o c: aqua → apă (acqua); qualitas → calitate (qualità); quis → ce (che)
  • dittongazione di e e o
    • lat. cera → rom. cea (cera)
    • lat. sōle → rom. soare (sole)
  • iotacismo [e][ie] a inizio parola
    • lat. herba → rom. iarbă (erba)
  • velare [k ɡ] → labiale [p b m] prima di consonante alveolare e [w] (esempio: ngumb):
    • lat. octo → rom. opt (otto)
    • lat. lingua → rom. limbă (lingua)
    • lat. signum → rom. semn (segno)
    • lat. coxa → rom. coapsă (coscia)
  • rotacismo [l][r] tra vocali
    • lat. caelum → rom. cer (cielo)
    • lat. mel, -lis → rom. miere (miele)
  • Alveolare [d t][z s] prima di [e] o [iː]
    • lat. deus → rom. zeu (dio)
    • lat. tenēre → rom. a ține (tenere)
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Lingue affini

Fra le lingue affini e dialetti interni alla lingua romena sono da segnalare la lingua aromena (o macedoromeno), la lingua meglenoromena (o meglenitico), parlata in Grecia nell'area di Salonicco e in Macedonia del Nord, e la lingua istroromena (o istroromeno), parlata nella penisola istriana, oggi in via di estinzione. Il moldavo invece, da alcuni standard (Ethnologue-15, ma non ISO639-3), non è considerato una lingua a sé, ma una variante nel nome del romeno usato in Moldavia.

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Fonologia

Vocali

La lingua romena ha sette fonemi vocalici:

Ulteriori informazioni Anteriori, Centrali ...

Semivocali

Nella lingua romena esistono quattro semivocali /e̯/, /i̯/, /o̯/, /u̯/:

  • /e̯/ ad esempio in seară ("sera")
  • /i̯/ ~ /j/ ad esempio in miere ("miele")
  • /o̯/ ad esempio in moarte ("morte")
  • /u̯/ ~ /w/ ad esempio in ziua ("giorno")

Le semivocali /e̯/ ed /o̯/ precedono sempre la vocale del dittongo, mentre /i̯/ e /u̯/ la possono precedere o seguire, costituendo dunque dittonghi ascendenti e discendenti.

Consonanti

Ulteriori informazioni Bilabiali, Labiodentali ...
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Alfabeto e pronuncia

Riepilogo
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Lo stesso argomento in dettaglio: Ortografia della lingua romena.

L'alfabeto romeno contiene 31 lettere. Nella tabella sotto si spiega la pronuncia puntuale di ogni suono, digrafo e/o combinazione particolare.

Ulteriori informazioni Lettera o digrafo, Trascriz. IPA ...

In conclusione, si aggiunge che nelle parole ortograficamente identiche ma con diversa posizione dell'accento tonico (si pensi all'italiano "ancóra" VS "àncora" o "calamìta" VS "calamità"), si può usare un accento acuto per disambiguare il significato, e.g. cópii ("le copie") VS copíi ("bambini"), éra ("l'era") VS erá ("era"), ácele ("aghi") VS acéle ("questi") e încúie ("lui rinchiude") VS încuié ("lui rinchiuse"). A volte questi accenti acuti invece derivano dal fatto che la parola è un prestito e dunque riflettono la conservazione della grafia originale, e.g. bourrée.

Si aggiunge pure che in romeno colloquiale esiste un click (cioè un suono prodotto senza flusso d'aria dai polmoni) presente pure in italiano: "tsk-tsk", equivalente a una "ci" di ciao ma pronunciata immaginando di succhiare la punta della lingua. Il click, scritto "nț" se singolo, si usa per dire di no ("nu") insieme all'esclamazione îm-îm o m-m, non più click e corrispondente all'italiano "mh-mh"; se i click sono due e scritti "tț", esprimono una generica disapprovazione.

Infine, un'ulteriore esclamazione è prodotta da una consonante sonora vibrante e bilabiale, cioè prodotta facendo vibrare entrambe le labbra: è /ʙ/, che alla lontana corrisponde all'italiano "brrrrr" per indicare il freddo pungente.

In romeno, l'accento tonico (copè in pronuncia) di solito si trova in fondo alla radice e non colpisce mai le vocali nella desinenza, inflessione ecc. Nella coniugazione dei verbi ci possono essere degli spostamenti di accento. Quello più noto e plateale è la terza persona singolare al presente e passato remoto, che crea pure un'omografia sbrogliata con l'accento (si può segnare pure se sulla vocale è già presente un diacritico. Semplicemente, l'accento acuto si segna sopra il diacritico).

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Grammatica

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Sostantivo

Ha tre generi: femminile, maschile e neutro.

Il romeno ha una grammatica particolare, diversa da quella delle lingue italo-occidentali: l'articolo determinativo si mette alla fine della parola; si parla quindi di articolo enclitico.

  • Maschile singolare finito in consonante o in u:
-ul : omul (l'uomo)
-l : boul (il bue)
  • Maschile plurale finito in consonante o in u:
-i : oamenii (gli uomini)
boii (i buoi)
  • Maschile singolare finito in e:
-le : președintele (il presidente)
  • Maschile plurale finito in e:
-i : președinții (i presidenti)
  • Femminile singolare finito in ă:
-a : fata (la ragazza)
  • Femminile plurale finito in ă:
-le : fetele (le ragazze)
  • Femminile singolare finito in e:
-ea : marea (il mare)

Nota: mare (il mare) era neutro in latino, da allora il genere neutro si è estinto, perciò ora mare è maschile in italiano, femminile in romeno.

  • Femminile plurale finito in e:
-le : mările (i mari)

In romeno esistono declinazioni per i casi dativo, genitivo e vocativo, diverse dalle forme per il nominativo e l'accusativo

Caso Singolare (indefinito) Singolare (definito) Plurale (indefinito) Plurale (definito)
Nominativo om omul oameni oamenii
Genitivo (a, al, ai, ale) unui om (a, al, ai, ale) omului (a, al, ai, ale unor) oameni (a, al, ai, ale unor) oamenilor
Dativo unui om omului unor oameni oamenilor
Accusativo pe un om pe omul pe nişte oameni pe oamenii
Vocativo omule omule oamenilor oamenilor
Caso Singolare (indefinito) Singolare (definito) Plurale (indefinito) Plurale (definito)
Nominativo fată fata fete fetele
Genitivo (a, al, ai, ale unei) fete (a, al, ai, ale unei) fetei (a, al, ai, ale unor) fete (a, al, ai, ale unei) fetelor
Dativo unei fete fetei unor fete fetelor
Accusativo pe o fată pe fata pe nişte fete pe fetele
Vocativo fato fato fetelor fetelor

Attenzione: i sostantivi maschili non articolati terminanti in consonante acquisiscono -ul/-ului quando articolati, ove la prima u non è parte dell'articolo ma parte del sostantivo e compare quando il sostantivo è articolato, per sostenere l'articolo enclitico -l/-lui:

- nom./acc. sing.: om > [omu] > omul;

-gen./dat. sing.: om > [omu] > omului.

Al contrario, i sostantivi femminili terminanti in /-e quando non articolati, con l'articolo perdono la desinenza propria del sostantivo, sostituita dal quasi omofono articolo enclitico -a/-ei:

- nom./acc. sing.: fată > [fat] > fata;

- gen./dat. sing.: fete > [fet] > fetei.

Verbo

Il romeno ha otto modi verbali: indicativo, congiuntivo, imperativo, condizionale, gerundio, participio, supino e infinito. I verbi sono divisi in quattro coniugazioni, a seconda di come termina l'infinito: -a, -ea, -e, ed -i.

L'infinito del verbo si forma con la particella a ("di"), messa prima del verbo.

Esempio: a arunca (gettare)

  • Indicativo (indicativ):
Ulteriori informazioni eu, tu ...
  • Congiuntivo (conjunctiv):
Ulteriori informazioni eu, tu ...
  • Condizionale (conditional):
Ulteriori informazioni eu, tu ...
  • Imperativo (imperativ):
tu aruncă
voi aruncați
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Lessico

Colori

Ulteriori informazioni romeno, italiano ...

Numeri

1unu11unsprezece (unșpe)
(lett. uno verso dieci)
2doi12doisprezece (doișpe)
3trei13treisprezece (treișpe)
4patru14paisprezece (paișpe)
5cinci15cincisprezece (cinșpe)
6șase16șaisprezece (șaișpe)
7șapte17șaptesprezece (șaptișpe)
8opt18optsprezece (optișpe)
9nouă19nouăsprezece (noușpe)
10zece20douăzeci
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Frasario esemplificativo

"Romeno" (persona): "Român"
"Ciao": "Salut" o "Bună"
"Come stai?": "Ce mai faci?" (abbreviazione "Ce faci?")
"Come ti chiami?": "Cum te numești?" / "Cum te cheamă?"
"Arrivederci": "La revedere"
"Ci vediamo": "Pa" / "Ne vedem"
"Per piacere": "Vă rog frumos"
"Mi dispiace": "Îmi pare rău"
"Grazie": "Mulțumesc" / "Mersi"
"Prego": "Cu plăcere"
"Sì": "Da"
"No": "Nu"
"Non capisco": "Nu înțeleg"
"essere": "a fi" (sunt, ești, este / e, suntem, sunteți, sunt)
"avere": "a avea" (am, ai, are, avem, aveți, au)
"fare": "a face" (fac, faci, face, facem, faceți, fac)
"dire": "a zice" (zic, zici, zice, zicem, ziceți, zic)
"Dov'è il bagno?": "Unde este baia?"
"Parli italiano?": "Vorbești italiana?"
"Parla (Lei) italiano?": "Vorbiți italiana?"
"Complimenti": "Felicitări"
"Dove vai questa sera?": "Unde mergi în seara asta?"
"Io rimango a casa, ho tante cose da fare": "Eu rămân acasă, am multe lucruri de făcut"
"Ti amo": "Te iubesc"
"Andiamo a lavorare ": "Mergem să muncim"
"Ci sentiamo": "Ne mai auzim"
"felice": "fericit"
"bello": "frumos"
"brutto": "urât"
"lacrima": "lacrimă"
"casa": "casă"
"freno": "frână"
"monte": "munte"
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Note

Voci correlate

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