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Ludovico Vittorio d'Asburgo-Lorena (nome completo in tedesco: Ludwig Viktor Josef Anton; Vienna, 15 maggio 1842 – Salisburgo, 18 gennaio 1919) è stato arciduca d'Austria.
Ludovico Vittorio d'Asburgo-Lorena | |
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Ritratto dell'arciduca realizzato nel XIX secolo | |
Arciduca d'Austria | |
In carica | 15 maggio 1842 – 18 gennaio 1919 |
Nome completo | tedesco: Ludwig Viktor Josef Anton italiano: Ludovico Vittorio Giuseppe Antonio |
Trattamento | Sua Altezza Imperiale e Reale |
Altri titoli | Principe reale d'Ungheria Principe reale di Boemia |
Nascita | Hofburg, Vienna, 15 maggio 1842 |
Morte | Castello di Klessheim, Salisburgo, 18 gennaio 1919 (76 anni) |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Siezenheim |
Dinastia | Asburgo-Lorena |
Padre | Francesco Carlo d'Asburgo-Lorena |
Madre | Sofia di Baviera |
Religione | Cattolicesimo |
L'Arciduca Ludovico Vittorio d'Asburgo-Lorena nacque nel 1842 ed era figlio dell'Arciduca Francesco Carlo e della moglie, l'Arciduchessa Sofia; fra i cugini di Ludovico, che era nipote di Massimiliano I di Baviera e di Francesco II d'Asburgo-Lorena, vi erano l'Imperatore del Brasile, la Regina del Portogallo, il Duca di Reichstadt, il Re di Grecia, le Regine di Prussia e di Sassonia. L'Arciduca era fratello di Francesco Giuseppe d'Austria, Massimiliano I del Messico e dell'Arciduca Carlo Ludovico. In famiglia era conosciuto con il soprannome di "Luziwuzi".[1]
Durante le rivoluzioni del 1848, avvenute in tutto l'Impero ed in particolare anche a Vienna, Ludovico Vittorio e la sua famiglia dovettero lasciare la capitale imperiale, fuggendo ad Innsbruck e poi ad Olomouc; l'Arciduca perseguì la consueta carriera militare degli Asburgo, venendo nominato Generale di Fanteria, non avendo però intenzione di interferire nella politica. Si concentrò nella costituzione della propria collezione d'arte, facendo anche progettare e costruire da Heinrich von Ferstel un nuovo palazzo personale sulla Schwarzenbergplatz di Vienna, dove Ludovico Vittorio era solito ospitare serate di sfondo omosessuale.
L'Arciduchessa Sofia, madre di Ludovico Vittorio, tentò di organizzare per l'ultimogenito un matrimonio con la Duchessa Sofia Carlotta in Baviera, sorella minore dell'Imperatrice Elisabetta, ma lui rifiutò. Si oppose anche quando si pianificò le sue nozze con la principessa ereditaria Isabella del Brasile, figlia del primo cugino Pietro II; nel 1863 l'arciduca Massimiliano cercò di convincere il fratello di sposare la nobile brasiliana, poiché riteneva che l'unione avrebbe potuto fondare un'altra dinastia asburgica in America Latina e scrisse anche al fratello Francesco Giuseppe, dicendo che comunque Ludovico Vittorio era "tutto fuorché contento dell'idea" e gli chiese di ordinare al fratello minore di sposarla, ma il sovrano rifiutò [2].
Ludovico Vittorio era apertamente omosessuale: nel 1864, dopo essere stato schiaffeggiato da un ufficiale a cui aveva rivolto delle avances in un bagno di Vienna [1][3], l'Arciduca venne costretto dal fratello Francesco Giuseppe a lasciare la corte e di trasferirsi nel Castello di Klessheim, nei pressi di Salisburgo [4]. Non fu tuttavia possibile celare completamente lo scandalo e Luigi Vittorio fu ribattezzato dall'opinione pubblica con i soprannomi di "Luziwuzi" e di "Arciduca del bagno".[senza fonte]
Durante il soggiorno salisburghese, Ludovico Vittorio si distinse come protettore delle arti, diventando poi Presidente del Salzburger Kunstverein, edificio adibito a mostre d'arte. Nel 1896 l'Imperatore lo nominò sovrintendente della Croce Rossa austriaca e poi nel 1901 la municipalità di Salisburgo gli dedicò un ponte sulla strada Salzach; negli ultimi anni di vita mostrò segni di squilibrio mentale.
Morì a Klessheim all'età di 76 anni, venendo sepolto nel cimitero di Wals-Siezenheim.
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