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Magherno
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Magherno (Magheran in dialetto pavese[4]) è un comune italiano di 1 812 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nel Pavese orientale, alla destra del Lambro meridionale.
Ha un'economia prevalentemente agricola, ed è circondato da campi di granoturco e di riso.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Magherno ha antiche origini: sorse dove esisteva un accampamento romano; la leggenda motiva il nome della “Via Borgo Oleario” con la costante presenza, nella zona, di eserciti e soldataglie di varia origine e provenienza, che facevano largo consumo di olio a scopo alimentare e bellico. Versavano sulla testa dei nemici, dall’alto delle mura, olio bollente; l’olio era usato per la manutenzione delle armi o per il corpo, sia a scopo estetico che per proteggersi dal freddo. La “Via Spadari” deriverebbe dalla partecipazione all’assedio di Pavia (1524-1525) dei feroci lanzichenecchi, soldati tedeschi, abili nell’uso delle spade.[5]
Il nome di Magherno appare nel XII secolo come Maderno, nome derivante dal reflusso di "maternus", fondo ereditato dalla madre. Fece parte della Campagna Sottana pavese, e appartenne in epoca medievale al feudo di Villanterio, che era sotto il controllo del Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. Furono Signori del luogo nobili famiglie come i Lonati, i Langosco, i Beccaria, i Giorgi, i Gambarana e gli Isimbardi. Tra il 1937 e il 1947 fu aggregato a Magherno il comune di Torre d'Arese.[6]
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 27 gennaio 2012.[7]
«Di rosso, alle tre spighe di grano d'oro, ordinate in fascia e accompagnate in punta dalla fascia diminuita di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.»
La fascia d’azzurro rappresenta il fiume Lambro che scorre nel territorio del comune e le spighe di grano sono simbolo della principale coltura locale.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
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Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa Parrocchiale di San Zenone
Dell'antica chiesa dedicata a san Zenone rimangono il campanile — che incorpora un mattone datato 1414 (probabile anno di edificazione) — e l'abside oggi utilizzata come cappella laterale dell'edificio che venne ricostruito nel 1841. Alla nuova chiesa parrocchiale, di maggiori dimensioni, venne dato un diverso orientamento rivolgendo la facciata a nord, cioè verso il paese. Una particolarità: all'interno si trovano tre altari: del Santissimo Sacramento, della Madonna e di Zenone.
“Il Chiesuolo di San Rocco” è quel che resta, invece, dell'antico oratorio di San Rocco, abbattuto (a causa dell'instabilità dell'edificio) tra non poche polemiche nel 1960, lasciando in piedi solo il campanile e l'abside che ancora conserva la statua del santo patrono.[8]


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Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]

Amministrazione
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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