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Matteo Mantero

politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Matteo Mantero
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Matteo Mantero (Loano, 23 agosto 1974) è un politico italiano.

Dati rapidi Senatore della Repubblica Italiana, Durata mandato ...
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Mantero si trasferisce da giovane a Savona dove prende il diploma all'ITIS come perito chimico industriale con il voto di 50/60. Frequenta l'Università di Genova, ma sostiene solo 19 dei 26 esami previsti dal piano di studi e non arriva a conseguire la laurea.
Dal 1999 al 2002 gestisce un ristorante a Savona, dal 2001 al 2007 lavora come agente di commercio per alcune aziende specializzandosi nel settore dell'arredamento. Dal 2005 apre anche un'attività in proprio di arredamento e interior design. Collabora con alcune riviste; nel 2013 decide di chiudere l'attività per dedicarsi alla scrittura; tra le pubblicazioni stampate c'è Viva la Revoluction.
Collabora con una locale società amatoriale di basket, che l'ha visto militare per alcuni anni nel campionato CSI ed in promozione.[1]

Attività politica

Dal 2010 fa parte del Movimento 5 Stelle (M5S) di Savona, dove si è candidato per la tornata elettorale del rinnovo del consiglio comunale avvenuta nel 2011. Collabora come organizzatore e scrittore di articoli, oltre che di mozioni in aiuto ai consiglieri eletti in municipio. Nel 2012 viene contattato dallo staff del Movimento 5 Stelle per candidarsi al Parlamento Italiano, viene votato alle parlamentarie e risulta il primo nella lista nella circoscrizione Liguria.

Nel 2013 viene eletto alla Camera dei deputati per il Movimento 5 Stelle.

Alle elezioni politiche del 2018 è eletto al Senato.

Vicino alle posizioni di Roberto Fico, fa parte della corrente di sinistra del M5S, cosiddetta ortodossa, critica nei confronti del leader Luigi Di Maio.[2]

Il 31 ottobre 2018 deposita in Senato un disegno di legge per proporre l'eutanasia.[3]

Il 7 novembre 2018 non partecipa al voto di fiducia sul decreto sicurezza del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, dichiarandosi contrario alle misure in esso contenute.[4]

Il 9 gennaio 2019 deposita in Senato un disegno di legge per legalizzare la coltivazione, la lavorazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati.[5]

Il 17 febbraio 2021 è uno dei 15 senatori del M5S a votare contro la fiducia al Governo Draghi.

Il giorno dopo il capo politico del M5S Vito Crimi annuncia l'espulsione di tutti i 15 senatori che non hanno votato la fiducia al governo il giorno precedente.

Il 19 febbraio aderisce al gruppo misto, componente Non iscritti. Il 20 luglio annuncia la sua adesione a Potere al Popolo!, dando vita all'omonima componente all'interno del gruppo misto.[6][7][8][9]

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Note

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