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Merse
fiume italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Merse è un fiume dell'Italia centrale che scorre tra la provincia di Grosseto e quella di Siena. Nasce nelle Colline Metallifere grossetane, tra Poggio Croce di Prata e Poggio di Montieri, a quota 848 m[1].

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Caratteristiche principali
Riepilogo
Prospettiva
Scorre tra le province di Siena e di Grosseto, percorrendo circa 70 km tra boschi cedui prima di sfociare nell'Ombrone a Pian di Rocca, nei pressi dei Bagni di Petriolo. In località Pontiella riceve il torrente Farma, suo affluente di destra, nato anch'esso sulle Colline Metallifere grossetane (presso Torniella); pochi chilometri dopo sfocia nell'Ombrone come affluente di destra. Il fiume Merse è il maggiore affluente dell'Ombrone, al quale conferisce un corpo idrico costante pure nei periodi di secca estiva, anche per una seconda sorgente nel corso iniziale del fiume, in località Ciciano, nel comune di Chiusdino.Negli anni '80 fu approvato un progetto regionale presentato dall'ESAFT (Ente Sviluppo Agricolo e Forestale della Regione Toscana) per sbarrare il Fiume Merse in località Pian di Feccia nel Comune di Chiusdino e realizzare un invaso da 100 milioni di metri cubi di corpo idrico; tale opera idraulica era finalizzata essenzialmente all'irrigazione di circa 30 mila ettari di terreni nella Maremma grossetana area con forte richiesta di corpo idrico irriguo per l'agricoltura e alla produzione di energia elettrica. L'opera, iniziata regolarmente, fu successivamente interrotta - pur con un finanziamento di 33 miliardi di lire e l'esecuzione degli espropri nell'area lacustre. Recentemente per iniziativa di un Consigliere Comunale di Chiusdino è iniziato un nuovo dibattito sull'utilità di questo invaso con numerosi interventi sulla stampa regionale. Il lago sulla Merse andrebbe a completare le opere idrauliche già realizzate nell'area del Fiume Arno (lago di Bilancino con sbarramento del fiume Sieve) e lago di Montedoglio nell'Alto Tevere (sbarramento del fiume Tevere ) in provincia di Arezzo.
La Val di Merse è un polmone verde tra la Valle dell'Ombrone, le Crete senesi e la Val d'Orcia, nonché un ponte naturale tra l'Amiata e le Colline Metallifere.
Sopra le più elevate alture del suo basso corso, coperte dalla vegetazione, c'è una serie di castellieri, probabilmente etruschi. Si ipotizza che fossero fortezze d'altura costruite in occasione dell'invasione celtica del IV secolo a.c.; infatti la densità dei nomi di origine non latina (Rosia, Orgia, Brenna e Merse stesso) fanno propendere per questa tesi.
La densità di foreste di castagni e di faggi (in parte scomparse) nella val di Merse e nella val di Farma, tipiche di altitudini ben maggiori, è da mettere in relazione alla fabbricazione di carbone per uso siderurgico, sviluppatosi in età medioevale e perdurata fino all'epoca lorenese, quando tali lavorazioni sono state concentrate a Follonica.
Analisi hanno rilevato un pesante inquinamento delle acque dovuto da ceneri di pirite provenienti da un impianto industriale, stoccate illegalmente all'interno della Miniera di Campiano, nella parte iniziale del suo corso. Le acque, cariche dei metalli pesanti contenuti nelle ceneri ematitiche, si riversarono nel fosso Ribudelli, che a sua volta è un affluente del Merse, impattando pesantemente sulla popolazione ittica locale.
Nella Val di Merse, oltre al Mulino delle Pile, si trova l'abbazia di San Galgano, risalente al 1218. Lungo il suo corso sono state istituite due riserve naturali: la Riserva naturale Alto Merse e la Riserva naturale Basso Merse.
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Note
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