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Miosite

malattie muscolari acquisite, accomunate dall'infiammazione del tessuto muscolare striato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Le miositi sono un gruppo eterogeneo di malattie muscolari acquisite, accomunate dall'infiammazione del tessuto muscolare striato; esse fanno parte del più ampio gruppo delle connettiviti, tra le cui forme più frequenti rientrano la polimiosite e la dermatomiosite[1]. Una delle possibili cause viene individuata nell'infiammazione muscolare secondaria a un processo autoimmune, cioè ad un'auto-aggressione del muscolo da parte del sistema immunitario che si verifica per cause sconosciute.[2] Tra le possibili cause scatenanti o esacerbanti si ipotizza il ruolo delle infezioni.

Dati rapidi Specialità, Classificazione e risorse esterne (EN) ...
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Clinica

Clinicamente si caratterizzano per la comparsa di debolezza muscolare (paresi) e atrofia muscolare. Di solito hanno un esordio acuto (giorni/settimane) oppure nella miosite da corpi inclusi la sintomatologia può esordire dopo mesi o anni.

Generalmente i capi muscolari più colpiti sono quelli prossimali delle braccia e delle gambe, con un coinvolgimento dei muscoli della deglutizione e del collo. Nelle forme autoimmuni è possibile un interessamento cardiaco con alterazioni elettrocardiografiche, pericardite, cardiomiopatia dilatativa, insufficienza cardiaca.[3] Dal punto di vista istologico si riscontra la presenza di infiltrati infiammatori nel muscolo scheletrico.

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Classificazione

Riepilogo
Prospettiva

Le varianti note di miosite nell'uomo sono:[4]

  1. dermatomiosite (DM) (autoimmune), con la forma di dermatomiosite giovanile[9][10];
  2. polimiosite (PM) (autoimmune);
  3. miosite da corpi inclusi (IBM) (autoimmune, acquisita o congenita)
  4. miosite eosinofilica
  • miopatia infiammatoria (infettiva)
  1. piomiosite non batterica: sarcosporidiosi[11][12][13]; schistosomiasi[14]; trichinosi[15][16]; cisticercosi[17][18].
  2. miosite batterica: piomiosite da stafilococco; lebbra[19][20]; sifilide[21][22][23]; tetano (post vaccino)[24][25][26]; borreliosi[27][28][29]; Mycoplasma pneumoniae[30][31][32]
  3. pleurodinia epidemica (virale)
  4. miosite virale da influenza A e B, HIV, COVID-19[33].

Una classificazione alternativa è proposta da Mastaglia F.L., (2008).[2]

Tra le miositi di interesse veterinario:

Epidemiologia

L'incidenza annuale di questa patologia è di 5-10/milione nuovi casi l'anno tra gli adulti e 10-15/milione nuovi casi in età pediatrica; la prevalenza invece è di 50-100 casi/milione.[45]

Studi epidemiologici hanno contribuito a definire la prevalenza e l'incidenza di Polimiosite, Dermatomiosite, e miosite da corpi inclusi (IBM), mostrando differenze di rischio tra uomini e donne ed anche rispetto all'età di esordio per le diverse forme di miosite. Inoltre, questi studi hanno dimostrato che vi è un rischio sostanzialmente maggiore di Polimiosite e Dermatomiosite in alcuni gruppi etnici, cosa che evidentemente è geneticamente determinata.[2]

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Sintomatologia

La manifestazione tipica della polimiosite è il progressivo indebolimento dei muscoli prossimali, spesso caratterizzato da un'insorgenza subdola. La componente dolorosa è di solito poco rappresentata, mentre prevale il senso di fatica e la progressiva difficoltà a compiere movimenti che prima venivano eseguiti senza sforzo, come salire le scale o muovere i muscoli del collo. In seguito può comparire disfagia e indebolimento dei muscoli respiratori.

I segni clinici più utili per riconoscere e/o sospettare la patologia sono:[46]

  • ipostenia muscolare
  • astenia patologica
  • dolore (~50%) e/o crampi muscolari
  • atrofia muscolare
  • alterazioni dei riflessi tendinei

Tutti da ricercare durante l'esame obiettivo del paziente.

Eziologia

La causa normalmente è sconosciuta, probabile la natura autoimmune. La causa è nota solo in alcuni casi specifici come la miosite traumatica (miosite ossificante), causata da un trauma fisico, o parassiti[47] fra cui la Trichinella spiralis.[48][49]

Comunemente la miosite è una complicanza di comuni infezioni virali come l'influenza da virus A e B, le infezioni da virus Coxsackievirus, COVID-19[33] e da virus HIV.[16]

Spesso le statine e i fibrati sono causa di miositi iatrogene.[50][51][52][53]

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Diagnosi

Esami ematochimici

L'esame ematochimico più utile per riconoscere la patologia è il dosaggio dell'enzima sierico della creatinchinasi (CK) (valori normali: < 130 U/l); enzima che normalmente aumenta in corso di numerose affezioni che interessano il muscolo e la sua innervazione motoria.[46]

La creatinchinasi è valutata in tutte le sue varianti enzimatiche: CK-Mi, CK-B, CK-M, CK-MB,[54][55] inoltre è utile la valutazione della L-lattato deidrogenasi,[56] dell'aldolasie dell'glutammato-ossalacetato transferasi (SGOT) oltre alla valutazione della mioglobina.[3][56]

Elettromiografia

Biopsia

Risonanza magnetica

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Terapie

I corticosteroidi ad alte dosi iniziali, sono la terapia di prima linea, si usano anche farmaci immunosoppressori come la ciclosporina e le immunoglobuline umane polivalenti per via endovenosa nei casi resistenti agli steroidi. È stato proposto di recente anche il Rituximab.[57]

Sulla rivista scientifica Lancet nel novembre 2015 sono stati pubblicati i risultati di un Randomized controlled trial policentrico multinazionale nelle dermatomiosite giovanile: Prednisone versus prednisone plus ciclosporin versus prednisone plus methotrexate in new-onset juvenile dermatomyositis: a randomised trial. I risultati confermano la superiorità sul controllo dei sintomi della terapia combinata corticosteroide più immuno soppressore.[58]

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Legislazione

Secondo la normativa italiana la dermatomiosite e la polimiosite sono inserite nel Codice di esenzione per le malattie rare.

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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