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Norma Pratelli Parenti
partigiana italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Norma Parenti Pratelli (Monterotondo Marittimo, 1º giugno 1921 – Massa Marittima, 22 giugno 1944) è stata una partigiana italiana, medaglia d'oro al valor militare (alla memoria).

Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Norma Parenti nasce nel Podere "Zuccantine di Sopra" situato oggi a Monterotondo Marittimo ma allora Comune di Massa Marittima, figlia di Estewan, nato a Volterra, e Roma Camerini, nata a Suvereto.[1] Negli anni della maturità aderì all'organizzazione semiclandestina denominata Azione Cattolica, entrando a far parte del Circolo “Santa Giovanna D'Arco” operante all'interno dell'ospizio “S.Chiara”.
A partire dal 1941, risiederà per un anno nel ritiro spirituale Villa S. Regina a Siena, e nel marzo del 1942 nella Compagnia delle figlie dimesse di S. Angela Merici con l'intento di entrarvi, ma poi abbandonerà il proposito. Infatti nell'estate del 1942, trasferitasi già a Massa Marittima si fidanza con Mario Pratelli, proveniente da Agordo, che sposerà il 31 marzo del 1943 e il 29 dicembre dello stesso anno nacque Alberto Mario Pratelli, unico figlio di Norma e Mario.[2]
Dopo l'armistizio di Cassibile partecipa attivamente alla guerra di liberazione italiana, nelle file della Resistenza grossetana come partigiana nel Raggruppamento "Amiata" della 23ª Brigata Garibaldi, raccogliendo denaro e aiuti per i partigiani, dando ospitalità ai fuggiaschi, ospitando ex prigionieri alleati, procurando armi e munizioni e partecipando di persona a varie azioni di guerra.[3]
In una trattoria di Massa Marittima, gestita dalla madre, Norma indusse alla diserzione numerosi prigionieri di guerra stranieri, affinché raggiungessero le bande partigiane.[4] Fu proprio uno di questi prigionieri, un soldato mongolo, che tradì Norma e la fece arrestare insieme alla madre, la sera del 22 giugno 1944.[3]
Dopo essere stata ferocemente seviziata, Norma Pratelli Parenti fu fucilata la sera stessa dalle truppe tedesche in ritirata.[3] Il suo corpo straziato fu rinvenuto il giorno successivo. In sua memoria venne decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
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Intitolazioni

Una scuola primaria di Populonia porta il suo nome, mentre si trovano vie a lei intitolate a Massa Marittima, Grosseto, Follonica, Piombino, Fizzonasco e Roma. Proprio a Roma, nel quartiere di Selva Candida, la via riporta l'errata dicitura Norma Fratelli Parenti.
Onorificenze
«Giovane sposa e madre, fra le stragi e le persecuzioni, mentre nel litorale maremmano infieriva la rabbia tedesca e fascista, non accordò riposo al suo corpo né piegò la sua volontà di soccorritrice, di animatrice, dì combattente e di martire. Diede alle vittime la sepoltura vietata, provvide ospitalità ai fuggiaschi, libertà e salvezza ai prigionieri, munizioni e viveri ai partigiani e nei giorni del terrore, quando la paura chiudeva tutte le porte e faceva deserte le strade, con lo esempio di una intrepida pietà donò coraggio ai timorosi e accrebbe la fiducia ai forti. Nella notte del 22 giugno, tratta fuori dalla sua casa, martoriata dalla feroce bestialità dei suoi carnefici, spirò, sublime offerta alla Patria, l'anima generosa.»
— Massa Marittima, giugno 1944.[5]
— Massa Marittima, giugno 1944.[5]
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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