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Norma classica

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La norma classica è una delle quattro norme linguistiche (codificazioni) della lingua occitana. Tale norma si basa sulla millenaria tradizione della grafia classica occitana ed è attualmente quella più diffusa, pur ponendosi in concorrenza con le altre standardizzazioni dell'occitano: la norma mistraliana, la norma bonnaudiana e la norma dell'Escolo dou Po.

Composizione

La norma classica si compone di due parti:

  • la norma ortografica, che fissa le regole di riproduzione grafica dei suoni[1];
  • la norma orale, che definisce le modalità raccomandate per parlare in occitano.

Sviluppo della norma classica

Se la grafia classica è nata poco prima dell'anno 1000 con i primi documenti scritti in occitano, la norma classica si è sviluppata in tre tappe a partire dal 1935:

  1. Pubblicazione (1935) della Gramatica occitana segon los parlars lengadocians di Louis Alibert.
  2. A partire dal 1945, sviluppo grazie all'Institut d'Estudis Occitans (IEO) e alle opere di Pierre Bec e Robert Lafont.
  3. Coordinamento da parte del Conselh de la Lenga Occitana (CLO) a partire dal 1996.

La norma classica si è diffusa sempre maggiormente a partire dalla seconda metà del XX secolo, facendo arretrare la norma mistraliana. Oggi la norma classica è largamente utilizzata in Occitania, ma si trova in posizione di concorrenza rispetto ad altre varianti: con la norma mistraliana in Provenza e nel Nizzardo, con la norma dell'Escolo dou Po ("Scuola del Po") nelle Valli Occitane del Piemonte e con la norma bonnaudiana in Alvernia.

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Standardizzazione

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Le differenti grafie concorrenti dell'occitano (classica, mistraliana, bonnaudiana, dell'Escolo dou Po) sono state concepite inizialmente come resa grafica di singoli dialetti, senza fissare una varietà standard dell'occitano. La norma mistraliana, la prima in ordine di apparizione, ha prefigurato una lingua standard ed ha aperto la strada a tre koinè letterarie regionali: una in provenzale, una in nizzardo e una in guascone del Béarn. A partire dal XX secolo la norma classica ha seguito lo sviluppo di queste tre koiné regionali, favorendone al contempo altre nel Limosino e in Linguadoca. In seguito all'ufficializzazione dell'occitano nella Val d'Aran (1990), la norma classica favorisce ugualmente una varietà codificata di guascone aranese.

Oltre a queste esperienze di koiné a fianco della norma classica, la volontà di fissare una varietà standard dell'occitano è sorta negli anni settanta tramite le ricerche dei linguisti Pierre Bec, Robert Lafont, Roger Teulat e Jacme Taupiac, per essere continuata negli anni ottanta da Patrick Sauzet. La varietà standard è chiamata, a seconda degli autori, "occitano referenziale", "occitano standard" o - più recentemente - "occitano largo", e si basa sul dialetto linguadociano (considerato come dialetto centrale e intermediario, senza alcuna connotazione di superiorità rispetto alle altre varianti dell'occitano) nonché su adattamenti regionali dello standard, che prendono in considerazione alcuni tratti dialettali tipici. In questo modo l'occitano standard riesce a dare spazio alle singole koiné regionali sviluppatesi nel corso degli ultimi due secoli, conservando purtuttavia una grande uniformità e la sua concezione unitaria di base.

Comparazione

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Ulteriori informazioni Tabella di comparazione tra le quattro norme dell'occitano (estratto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo), 'Escolo dou Po ...
Ulteriori informazioni Tabella di comparazione tra le quattro norme dell'occitano: grafemi tipici, 'Escolo dou Po ...
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