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Pagoda Botataung
pagoda di Yangon, Birmania Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La pagoda Botataung è uno stupa sito nella città birmana di Yangon, lungo la sponda del fiume Yangon. Secondo la leggenda, sorgerebbe sul luogo dove il re Okkalapa avrebbe accolto i fratelli Trapusa e Bahalika provenienti dall'India che ivi si erano recati per portare una reliquia di capelli alla pagoda Shwedagon. La pagoda iniziò a essere associata a questa leggenda durante la sua ricostruzione negli anni cinquanta del Novecento, tuttavia la sua storia risale almeno al I millennio.[1]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
La pagoda è uno dei tanti stupa risalenti al I millennio disseminati nella città di Yangon. La sua importanza crebbe dopo che Yangon soppiantò Pegu come principale centro costiero della nazione durante il regno di Alaungpaya (regno 1752-1760).[2]
La parola Botataung significa "1000 ufficiali" e deriva dal fatto che il re Okkalapa avrebbe incaricato a 1000 soldati di sorvegliare le reliquie della pagoda. Durante la costruzione della pagoda Shwedagon, le reliquie destinate a essa vennero conservate per 6 mesi in quella Botataung.[3] La leggenda vuole che il re avrebbe consegnato uno dei capelli a Trapusa, il quale lo avrebbe poi conservato nella pagoda Botataung.[4]
Quando la pagoda Sule venne posta al centro del piano urbanistico dei britannici nel 1853, il prestigio della pagoda Botataung decrebbe. In una piccola area tra la pagoda e il fiume Yangon vi erano delle tombe di soldati britannci caduti durante la presa di Yangon nel 1852.[5]
L'8 novembre 1943 la pagoda fu distrutta da un bombardamento della Royal Air Force. La sua ricostruzione avvenne sull'onda del nazionalismo buddista a seguito dell'indipendenza della Birmania nel 1948.[1] In particolare, il governo di U Nu diede risalto alla sua ricostruzione, rendendola simbolo del rinnovamento fisico e spirituale della nazione.[6]
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Descrizione
La reliquia principale conservata in questo stupa è un capello di Gautama Buddha posto su un altare in una stanza al centro del complesso circolare. Dopo la seconda guerra mondiale è stata rinvenuta una fossa a un metro sotto la superficie, larga 6 mq e profonda 2 m e contenente circa 700 oggetti tra pietre preziose, gioielli, ornamenti, targhe di terracotta e immagini fatte con metalli preziosi. Alcuni di questi oggetti sono esposti all'interno della pagoda e risalgono al XIX e al XX secolo. La loro provenienza non è chiara.[7]
Nella camera sotterranea è stata ritrovata una reliquia di arenaria all'interno di un oggetto in laterite a forma di cono alto poco meno di un metro. Il reliquiario è a forma di stupa e contiene la figura di un monaco seduto, la cui identità si presume che coincida con quella di Sangkachai, un discepolo del Buddha e importante divinità del popolo mon. Questa figura sembra risalire al XIV secolo.[7] L'altra figura presente nel reliquiario è uno stupa con un Buddha seduto.[3]
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Note
Bibliografia
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