Timeline
Chat
Prospettiva

Papa Giovanni XIX

144° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1024 al 1032 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Papa Giovanni XIX
Remove ads

Giovanni XIX, nato Romano dei conti di Tuscolo (Roma, ... – Roma, 9 ottobre 1032), è stato il 144º papa della Chiesa cattolica dal 1024 fino alla sua morte.

Disambiguazione – Se stai cercando il Papa della Chiesa copta, vedi Giovanni XIX di Alessandria.
Fatti in breve 144º papa della Chiesa cattolica, Elezione ...
Remove ads

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Prima di diventare Papa

Figlio del conte Gregorio di Tuscolo[1] e di Maria[2], succedette a suo fratello Benedetto VIII il 19 aprile 1024[3], ma fu intronizzato due-tre mesi dopo, tra il 24 giugno e il 15 luglio. Membro della potente famiglia dei Conti di Tuscolo (che aveva già dato alla Chiesa Benedetto VII e Giovanni XII)[4], Romano era legato, attraverso altri legami parentali, coi papi Sergio III e Giovanni XI. Quando venne eletto pontefice, Romano era console e senatore dei romani (carica che, secondo il Gregorovius, non lasciò neanche da pontefice[5]), e pertanto un laico non ordinato[2]. Per questo motivo Romano venne ordinato prima sacerdote e, in un momento successivo, vescovo, allo scopo di permettergli di ascendere allo scranno papale con l'intronizzazione[6]. Ricevette la nomina a cardinale da parte di papa Benedetto VIII, suo fratello, in data ignota.[7]

Il Pontificato

Thumb
Ritratto musivo situato nella Basilica di San Paolo fuori le mura

Relazioni con l'imperatore del Sacro Romano Impero

Nei suoi otto anni di pontificato, Giovanni XIX procedette alla consacrazione di un nuovo imperatore. Alla morte di Enrico II avvenuta nel 1024, Papa Giovanni diede il suo appoggio a Corrado II, che assieme alla sua consorte venne incoronato prima re d'Italia nella primavera del 1026 dal volitivo arcivescovo di Milano Ariberto d'Intimiano[8]; poi fu incoronato come imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Giovanni a San Pietro, nella Pasqua del 1027, che in quell'anno cadeva il 26 marzo[4][9].

Relazione con gli altri monarchi cristiani

In occasione della Pasqua di quell'anno, Giovanni XIX ebbe modo di conoscere Canuto il Grande, re d'Inghilterra e di Danimarca, e Rodolfo III di Borgogna, che erano venuti ad omaggiare il pontefice[8]. In quest'occasione, Canuto decretò che venisse offerto il denaro di San Pietro al pontefice[10], in cambio della cessazione del versamento in denaro che i vescovi inglesi davano alla Santa Sede per ricevere il pallio episcopale[2]; Rodolfo invece decretò che nei suoi territori venisse applicato il diritto romano anziché quello longobardo[8].

Governo della Chiesa

Thumb
Guido d'Arezzo e il vescovo Teobaldo, dal Codex Lat. 51 f°35v (XI secolo), conservato a Vienna.

Romano, appena fu al soglio pontificio come Giovanni XIX, mostrò la sua libertà dai pregiudizi ecclesiastici e anche la sua completa ignoranza della storia ecclesiastica accettando, in cambio di un sostanzioso pagamento, di concedere al Patriarca di Costantinopoli Eustazio il titolo di "vescovo ecumenico", cioè il "primato pietrino"[2], senza rendersi conto di quel che effettivamente faceva. Questa compravendita simoniaca suscitò un'indignazione generale in tutta la Chiesa, specialmente tra i vescovi italiani e la comunità cluniacense[11]. Lo scandalo costrinse Giovanni XIX quasi immediatamente a rinunciare all'accordo. Ferdinand Gregorovius narra l'intera vicenda con queste parole, dando del papa un ritratto delineato da tratti ed espressioni ironiche:

«Pareva che il novello pontefice non avesse in mente alcun concetto dei doveri che il ministero suo gli imponeva. Era uomo di animo tanto semplice od altrimenti sì avaro che, aven[d]ogli l'imperatore di Bisanzio spediti a Roma dei ricchi donativi, intendeva di accordare al patriarca greco il titolo di vescovo ecumenico. Ma i vescovi d'Italia e la Congregazione di Cluny si sollevarono vivamente contro siffatto proposito, e fu allora soltanto che il papa riuscì a comprendere la gravità di ciò che era stato in procinto di fare...»

Nel governo della Chiesa, Giovanni XIX mostrò il suo apprezzamento nei confronti dell'azione riformatrice di Cluny[2] e, nel 1032, riconobbe il culto di san Romualdo, fondatore dei Camaldolesi[10].

Governo dell'Urbe

Giovanni XIX governò Roma e il contado in modo estremamente tranquillo, anche per il fatto che il potere civile era concretamente in mano al suo casato, i Conti di Tuscolo[12]. Un gesto di mecenatismo brillò nel pontificato di Giovanni: l'invito a Roma del celebre monaco Guido perché gli spiegasse il nuovo sistema musicale da lui inventato[8].

Morte

La data di morte precisa di Giovanni XIX è sconosciuta, tanto che il sito del Vaticano non riporta neppure il mese dell'anno 1032 in cui il papa spirò[13]. Sennis propende per una data precisa, il 20 ottobre[2], mentre Rendina fa oscillare il giorno della morte negli ultimi mesi del 1032[8].

Nomina di cardinali

Durante il suo pontificato papa Giovanni XIX nominò dodici cardinali:[14]

Remove ads

La questione del numerale XX

Lo stesso argomento in dettaglio: Giovanni XVI (antipapa).

Si noti che il successivo pontefice Giovanni fu Papa Giovanni XXI e non ci fu un Papa Giovanni XX, così come Giovanni XVI fu un antipapa. Ciò perché Pedro "Ispano" Iuliani (che avrebbe dovuto essere "Giovanni XIX" e invece si chiamò "XXI"), oltre a ritenere il Filàgato un papa legittimo, credeva pure che tra Bonifacio VII e Giovanni XV ci fosse un Papa "Ioannes XIV Bis" mai riconosciuto perché morto prima di essere consacrato e che, invece, non era mai esistito.

Remove ads

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni
Alberico II di Spoleto Alberico I di Spoleto  
 
Marozia, Regina d'Italia  
Gregorio I di Tuscolo  
Stefania Crescenzi Giovanni Crescenzi I  
 
Teodora II dei Teofilatti  
Papa Giovanni XIX  
 
 
 
Maria  
 
 
 
 

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads