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Pareto (Italia)
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Pareto (Parèj in piemontese e in ligure) è un comune italiano di 500 abitanti[1] della provincia di Alessandria in Piemonte, al confine con la provincia di Savona. Il comune ha legami linguistici e economici con Savona e la Riviera di Ponente da cui dista solo 30 km. Il paese inoltre dista 27 km da Acqui Terme, 37 km da Ovada, 60 km da Genova e da Alessandria. Fa parte della unione dei comuni Suol d'Aleramo.
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Origini del nome
Il nome del borgo è stato interpretato erroneamente secondo una paretimologia che lo connette al Latino piretus, "pereto". Trattasi evidentemente di paretimologia, derivando, invece, il toponimo dalla radice indoeuropea *br- / *bar-, col significato di "roccia", "pietra", "collina", "montagna", "pendio", = latino pǎrǐēs, "parete di roccia", "parete di una montagna". Il toponimo avrebbe avuto origine in epoca indoeuropea (Par-eto ~ Par- < PIE *br- / *bar-, "pietra", "collina", "montagna", "pendio", + -eto [< latino -etum, 'villaggio'] = *breto / *bar-eto → *par-eto = Pareto, "borgo che sorge su una collina")[4].
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Dopo l'assalto e la distruzione dell'abbazia di Giusvalla ad opera dei Saraceni e le continue scorrerie sul territorio, dopo pochi anni tali episodi convinsero Anselmo, figlio del marchese Aleramo, ad erigere la nuova abbazia di San Quintino[5] di Spigno Monferrato nell'alessandrino, come forma di contrasto alle scorrerie e difesa dei pellegrini e della via commerciale lungo la via tra Savona e Acqui Terme.
Il borgo venne quindi compreso nella Marca Aleramica dal X secolo[5], e divenne possesso di Bonifacio del Vasto nel 1091 e nel 1142 divenne dominio feudale della famiglia dei Del Carretto[5].
Nei secoli successivi il territorio cambiò più volte proprietario signorile, passando prima nel Marchesato di Ponzone e poi per divisione nel Marchesato del Bosco.
Fino al 1º gennaio 1880 apparteneva alla provincia di Genova; in tale data passò a quella di Alessandria[6].
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Pareto sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 1996.[7]
«D'azzurro, alla torre d'argento, murata di nero, merlata alla guelfa di quattro, chiusa di nero, finestrata con finestrella tonda dello stesso, essa torre posta a destra, fondata sulla campagna di verde e accompagnata a sinistra dall'albero di pero di verde, fruttato di cinque d'oro, fustato al naturale, nodrito nella campagna; il tutto sotto il capo di rosso, caricato della corona marchionale, d'oro, con perle al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»
Il gonfalone è un drappo di giallo bordato di azzurro.
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Monumenti e luoghi d'interesse
Il paese è dominato dalla chiesa parrocchiale di San Pietro e dal castello, trasformato in residenza privata, nei cui sotterranei una leggenda locale narra la presenza di un misterioso vitello d'oro.
Altri edifici religiosi sono:
- La cappella di San Martino, sulla strada di collegamento con Mioglia
- La cappella di Santa Rosalia, lungo la strada di collegamento con Spigno Monferrato
- L'oratorio seicentesco, adiacente alla parrocchiale, trasformato in cinema-teatro nel secondo dopoguerra
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente si è ridotta del 75 %.
Abitanti censiti[9]

Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Gemellaggi
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Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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