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Pazzallo
quartiere di Lugano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Pazzallo è un quartiere di 1 550 abitanti del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano).
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Geografia fisica
Riepilogo
Prospettiva
Il quartiere di Pazzallo si trova nella parte sud-occidentale della città di Lugano, sul versante settentrionale del Monte San Salvatore, in posizione panoramica sul Lago di Lugano e sulla piana di Paradiso. Confina con i quartieri di Pambio Noranco, Loreto, Carabbia e Paradiso. Ha una superficie di circa 1,6 km² e una popolazione di quasi 1.700 abitanti, con una densità inferiore rispetto ai quartieri centrali, caratterizzata da un tessuto prevalentemente residenziale e da ampie aree verdi.[1]
L'insediamento storico di Pazzallo è attestato già nel XIII secolo con il nome di "Pazzallo superiore", situato in posizione elevata lungo i terrazzamenti del San Salvatore, mentre le aree di fondovalle, in particolare quelle lungo la via Cantonale e la piana dello Scairolo, si sono urbanizzate in epoca contemporanea con lo sviluppo commerciale e infrastrutturale dell'agglomerato sud di Lugano. Il quartiere fu comune autonomo fino al 2004, anno della sua aggregazione alla città.[2]
La morfologia del territorio è caratterizzata da pendii boscosi e zone pianeggianti a sud, attraversate dal Fiume Scairolo, che confluisce nel Lago di Lugano nei pressi di Paradiso. Le aree più basse ospitano oggi strutture commerciali, uffici e complessi residenziali moderni, mentre nella parte alta si conservano edifici rurali, corti in pietra e la chiesa di San Rocco, eretta nel 1630 e più volte restaurata nel corso del tempo.[3]
Il quartiere è collegato al centro cittadino tramite la Strada cantonale 2, che ne attraversa il territorio lungo il fondovalle, e dalla rete dei Trasporti Pubblici Luganesi (TPL), con linee regolari verso il centro di Lugano e Paradiso. La vicinanza con l'uscita autostradale di Lugano Sud e con il nodo di Pambio Noranco ne fa una zona strategica per la mobilità urbana e per l'accesso alle principali direttrici del Canton Ticino.[4]
Il contesto ambientale è dominato dal profilo del Monte San Salvatore, che costituisce un punto di riferimento visivo e naturalistico di grande valore. I boschi misti di castagni e faggi che circondano il quartiere offrono percorsi escursionistici panoramici e collegamenti con Carona e il Parco San Grato, aree di particolare interesse botanico e paesaggistico.[5]
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

Il territorio di Pazzallo, situato tra il Cassarate e il Lago di Lugano, è abitato sin dall'età del ferro e presenta tracce di insediamenti romani e medievali. La prima menzione del villaggio risale al 1335 con la forma Pazallo, in un documento del Volumen Magnum conservato presso l'Archivio di Stato di Como, che registra i diritti e le pertinenze ecclesiastiche della pieve di Agno.[6][7]
Durante il Medioevo Pazzallo dipendeva ecclesiasticamente dalla chiesa di San Pietro di Pambio e amministrativamente faceva parte del baliaggio di Lugano sotto la giurisdizione dei duchi di Milano. Dopo la conquista del 1513 passò sotto il dominio dei Cantoni svizzeri, mantenendo un'amministrazione comunale autonoma e un'economia prevalentemente agricola, basata su coltivazioni viticole e attività di pastorizia.[8]
Nel XVIII secolo il villaggio si estese lungo la strada che collegava Lugano al Malcantone, mentre nel XIX secolo divenne comune politico del Canton Ticino, con una superficie di 1,63 km². L'apertura della linea ferroviaria Lugano–Ponte Tresa nel 1912 e lo sviluppo della viabilità favorirono una progressiva urbanizzazione del territorio, con la costruzione di nuovi edifici residenziali e industriali.[9]
Nel XX secolo Pazzallo si trasformò in una zona di transizione tra il nucleo urbano di Lugano e i quartieri residenziali verso il Monte San Salvatore. L'aumento demografico e la crescita economica spinsero alla fusione amministrativa: a seguito della votazione popolare del 27 ottobre 2003 e del decreto esecutivo del Consiglio di Stato, il comune fu aggregato alla Città di Lugano il 4 aprile 2004 insieme a Breganzona, Cureggia, Davesco-Soragno, Gandria, Pambio Noranco, Pregassona e Viganello.[10][11]
Simboli
Lo stemma dell'ex comune di Pazzallo, approvato nel 1956, è blasonato come partito di rosso e d'azzurro, alla banda d'argento caricata di una croce patente di rosso, accompagnata in capo da un ramo d'ulivo d'oro e in punta da un grappolo d'uva fogliato di verde. L'ulivo e il grappolo simboleggiano la fertilità del suolo e la vocazione agricola tradizionale, mentre la croce rimanda alla storica appartenenza del territorio al baliaggio di Lugano sotto la Confederazione. La scelta cromatica – rosso e azzurro – richiama i colori dello stemma cantonale ticinese e sottolinea l'identità civica locale.[12][13]
Dopo l'aggregazione del 2004, lo stemma è rimasto in uso per finalità rappresentative e culturali del quartiere. Gli originali sigilli comunali e i registri araldici sono conservati presso l'Archivio di Stato del Cantone Ticino e l'Archivio storico della Città di Lugano.[14]
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Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Oratorio di San Barnaba, documentato dal 1523, semplice edificio a navata unica con abside semicircolare; conserva affreschi votivi di scuola lombarda e arredi lignei del XVII secolo.[15][16]
Architetture civili e culturali
- Museo e casa natale dello scultore Mario Bernasconi, sede dell'omonima fondazione, inaugurata nel 1978; ospita sculture, bozzetti e opere grafiche dell'artista luganese, oltre a documenti e fotografie relativi alla sua attività tra anni Venti e anni Trenta.[17][18]
Aree naturali
- Sentiero di Pazzallo, percorso escursionistico che collega il nucleo storico al Lago di Lugano, attraversando boschi e terrazze panoramiche con vista sul Monte San Salvatore e il golfo di Paradiso.[19]
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[20]:
Abitanti censiti[21]

Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del quartiere.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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