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Perfect Blue
film anime del 1997 diretto da Satoshi Kon Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Perfect Blue (パーフェクトブルー?, Pāfekuto burū) è un film d'animazione giapponese del 1997 diretto da Satoshi Kon, al suo debutto come regista. Il film è liberamente ispirato al romanzo omonimo del 1991 di Yoshikazu Takeuchi.
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Trama
Riepilogo
Prospettiva
Mima Kirigoe è una idol e popstar facente parte del gruppo delle CHAM!, un terzetto che canta j-pop. Nonostante i numerosi fan, tuttavia, Mima è insoddisfatta della sua carriera e vorrebbe diventare un'attrice: decide quindi di lasciare il gruppo con scontento da parte dei fan (tra cui in particolare Me-Mania, uno stalker ossessionato da lei) e inizia a recitare in una serie poliziesca, Double Bind. Iniziano ad avvenire però alcuni fatti strani: Mima riceve delle minacce, tra cui un fax che l'accusa di essere una traditrice, una lettera-bomba che esplode in faccia e ferisce il suo agente Tadokoro e la scoperta dell'esistenza di un sito internet chiamato Mima's Room (trad. "La Stanza di Mima") in cui qualcuno, con inquietante precisione, descrive le sue giornate nei minimi dettagli.
La carriera di attrice procede bene, fino al punto in cui le viene proposto di girare una scena di stupro, che Mima accetta, nonostante le obiezioni della sua manager, Rumi Hidaka, ella stessa una ex-idol. Al momento della scena, tuttavia, Mima si ritrova profondamente angosciata. Tra le tensioni delle riprese di Double Bind, il suo persistente rimpianto per aver lasciato le CHAM!, e la paranoia che prova nell'essere perseguitata, Mima è turbata dalla sua doppia vita e inizia a soffrire di allucinazioni. Soprattutto, fatica a distinguere la vita reale dalle sue aspirazioni di attrice, e viene ripetutamente visitata da un'apparizione di se stessa in tenuta da idol, che afferma di essere "la vera Mima". La situazione peggiora ulteriormente quando lo sceneggiatore che aveva scritto la scena dello stupro e un fotografo che aveva fotografato Mima in pose osé vengono ritrovati uccisi brutalmente.
Il film prosegue mostrando lo stato di instabilità mentale di Mima con continue sovrapposizioni tra la realtà, i sogni e le allucinazioni della protagonista e le scene del telefilm da lei girate: tutti gli indizi fanno pensare che la colpevole dei delitti sia Mima stessa, vittima di uno sdoppiamento di personalità tra la lei idol e la lei attrice: a suggerire ciò allo spettatore contribuisce non solo il sogno in cui Mima si vede mentra accoltella il fotografo, ma anche il finale del serial, in cui il personaggio da lei interpretato si rivela essere la colpevole, vittima di uno sdoppiamento di personalità.
Finite le riprese Mima viene raggiunta da Me-Mania, che tenta di ucciderla, in quanto ha ricevuto dei messaggi dalla "vera Mima" e si è convinto che quella che ha di fronte non è che un impostora. Mima riesce a sfuggirgli dopo averlo colpito alla testa con un martello e averlo apparentemente ucciso, ma, ancora, la sovrapposizione tra la realtà e l'immaginazione di Mima rendono impossibile, per lo spettatore, determinare se anche quest'incontro è stato immaginato. Infatti, riaccompagnata da Rumi sulla scena, il corpo di Me-Mania e scomparso, salvo poi riapparire, in una scena successiva, insieme a quello di Tadokoro.
Alla fine, tuttavia, la ragazza scopre la verità: è la stessa Rumi a essere dietro il sito internet Mima's Room e ad aver convinto lo stalker, con false accuse su Mima, a diventare un assassino. Rumi aveva agito in questo modo perché credeva che lei fosse la "vera Mima", e che Mima, con la sua nuova carriera di attrice, avesse irrimediabilmente "sporcato" la sua immagine idealizzata. Mima, trovatasi a casa di Rumi in una stanza identica alla sua, s'imbatte nella manager, vestita col suo vecchio costume e armata di punteruolo. Durante un inseguimento, Rumi la ferisce, Mima nel difendersi la ferisce gravemente a sua volta, la manager ormai impazzita, cerca di farsi investire da un camion, ma Mima la salva: entrambe vengono poi soccorse dagli uomini che erano sul mezzo.
Alcuni mesi dopo, entrambe le donne sono sopravvissute; Mima, ormai un'attrice ben nota, fa visita a Rumi, rinchiusa in un istituto psichiatrico, dove ha ogni tanto dei momenti di lucidità, mentre Mima riferisce al medico che l'ha in cura che è grata alla manager di averle fatto capire chi è veramente. Mentre Mima esce dall'ospedale, origlia la conversazione di due infermiere, che la riconoscono ma concludono che deve essere una sosia. Mentre Mima sale in macchina, sorride a sé stessa nello specchietto prima di dichiarare: "No, sono io quella vera".
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Distribuzione
Il film è stato mostrato in anteprima il 5 e l'8 agosto 1997 al Fantasia Film Festival di Montréal, in Canada, con doppiaggio originale e sottotitoli inglesi.[1] È successivamente uscito nelle sale giapponesi il 28 febbraio 1998.[2]
In Italia è stato pubblicato da Yamato Video direttamente in formato VHS nel 1999 e in DVD il 14 dicembre 2005.[3][4] Dal 22 al 24 aprile 2024 è stato distribuito per la prima volta nei cinema italiani in versione restaurata[5] in 4K da Nexo Digital in collaborazione con Yamato Video.[6]
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Riconoscimenti
- 1997 – Fantasia Film Festival
- Best Asian Film
- 2000 – B-Movie Film Festival
- B-Movie Award
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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