Timeline
Chat
Prospettiva
Piazzale Donatello
piazza di Firenze Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Remove ads
Il piazzale Donatello è una piazza di Firenze situata lungo i viali di Circonvallazione che corrono intorno al centro storico su quello che un tempo era il perimetro delle mura cittadine. Si apre tra il viale Antonio Gramsci e il viale Giacomo Matteotti, ma vi si accede ugualmente da via Vittorio Alfieri, borgo Pinti, via Pier Capponi, via degli Artisti, via Giuseppe La Farina.
Remove ads
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Uno spiazzo sorgeva anche anticamente al di fuori della distrutta Porta a Pinti, in cui si trovava, tra l'altro, il convento di San Giusto alle mura dei gesuati. Qui fu costituito un cimitero acattolico, nucleo iniziale dell'odierno Cimitero degli inglesi, fatto edificare - in quanto protestante - fuori delle mura cittadine su una montagnola in prossimità della porta, a spese di una società che rappresentava la Chiesa Evangelica Riformata svizzera e che aveva acquistato l'area dal governo granducale nel 1827. L'anno successivo il cimitero era già stato definito e chiuso da un recinto poligonale su progetto dell'architetto Carlo Reishammer.
La piazza assunse l'attuale titolazione in onore dello scultore Donatello (1386-1466) con deliberazione della giunta comunale nel febbraio del 1870, anno che ugualmente può essere individuato come di riferimento per la prima definizione dello slargo. Il piazzale fu infatti realizzato nell'ambito del progetto di ingrandimento della città definito da Giuseppe Poggi per rispondere alle nuove esigenze di Firenze Capitale (1865-1871), qui modulato in ragione della presenza del cimitero. Con l'abbattimento delle mura previsto dal piano (e in questo caso con il parallelo atterramento della stessa porta a Pinti), il cimitero si definì come area soprelevata al centro del nuovo piazzale, delimitata dalle due corsie di scorrimento dei nuovi viali. Fu in questa occasione che all'originaria forma poligonale si andò a sostituire l'attuale pianta ovale, più consona ad essere lambita dagli assi stradali.
Questa sorta di "isola dei morti", in posizione rialzata e circondata da cipressi, fu una felice intuizione che creò un ambiente altamente simbolico, che ispirò i poeti e i pittori romantici, soprattutto lo svizzero Arnold Böcklin, che dipinse quello che è forse il suo quadro più famoso (L'isola dei morti) ispirandosi proprio alla piazza fiorentina. Nel terreno a nord del cimitero tre artisti, Michele Gordigiani, Ulisse Cambi e Pietro Mazzoni, nel 1874 chiesero al Comune, "a mite prezzo", di poter costruire i propri studi: furono solo i primi, e presto nacque un vero e proprio quartiere di studi e atelier, con le case riconoscibili ancora oggi per le finestrature particolarmente ampie, fine nelle vie limitrofe, come via degli Artisti che proprio dai suoi abitanti prese il nome. Nel 1949 fu istituito anche il Gruppo Donatello, che ogni anno nel mese di giugno organizza proprio nel giardino della piazza una mostra all'aperto per esporre le proprie opere alla collettività.
Remove ads
Descrizione
Riepilogo
Prospettiva
Oggi l'intenso traffico veicolare rende il luogo - comunque di grande suggestione - un'isola oramai privata della quiete che spetterebbe a un cimitero. Ancora frequentato, invece, lo spazio verde definito nei decenni successivi dal lato opposto alla città storica. Da questo stesso lato si segnala inoltre la presenza di due chioschi di carburante, ultimi sopravvissuti dei molti che fino agli anni sessanta erano distribuiti lungo il circuito dei viali.
Sul piazzale si affacciano la Villa Donatello, sede di una clinica privata, e l'ingresso principale del Giardino della Gherardesca, ora proprietà di un grande albergo.
Nell'area verde a nord della piazza si trova, tra le panchine e lo sterrato, due capitelli parzialmente interrati: recentemente sono stati stato riferiti, sulla base del confronto con un altro esemplare, nientemeno che al progetto cinquecentesco della mai realizzata facciata di San Lorenzo di Michelangelo: gli esemplari sarebbero rimasti per secoli nelle disponibilità dell'Accademia del Disegno, per poi venire collocati nell'Ottocento come decorazione nella piazza "degli artisti".
- Entrata del cimitero degli inglesi
- Uno dei due capitelli michelangioleschi, nati per l'incompiuta facciata di San Lorenzo
- L'altro capitello
- Uno dei capitelli dissotterrati per un'esibizione temporanea
Edifici
Lapidi
Sull'ingresso del cimitero degli Inglesi si legge:
Sull'altro lato del cancello una traduzione in inglese, con altri nomi:
Le due lapidi sull'ingresso monumentale del giardino della Gherardesca sono:
MDCCCX |
![]() |
Sul numero 20 si legge una lapide dedicata a Nicolò Barabino:
Al 25 un ricordo di Michele Gordigiani:
IN QUESTA SUA CASA |
A questo stesso numero, più a sinistra, si trova anche una targa dedicata a Gianni Vagnetti, l'artista che aveva dipinto il tabernacolo sull'altro lato della piazza, in angolo con Borgo Pinti:
IN QUESTE CASE DEL PADRE SCULTORE NACQUE VISSE OPERÒ GIANNI VAGNETTI PITTORE 1897-1956 |
Al 29 infine una dedica al pittore Antonio (Antony) De Witt:
ANTONIO ANTONY DE WITT PITTORE LIVORNO 1876 - FIRENZE 1967 IN QUESTA CASA TRA IL 1934 E IL 1966 DETTE OPER NUOVE ALL'ARTE DEL NOSTRO SECOLO |
Tabernacoli
Sulla piazza si affacciano due tabernacoli: uno con una Madonna presso il numero 34 che riproduce uno stucco di Antonio Rossellino alla Morgan Library di New York, sistemato quando fu costruito lo stabile che lo ospita a fine Ottocento, dalla Società Anonima Edificatrice; un secondo in angolo con Borgo Pinti, sulla casa famiglia Santa Lucia, con un Crocifisso di Gianni Vagnetti databile al 1950 circa, che fu donato dalla vedova dopo la morte dell'artista, non essendo egli riuscito a portare a compimento il suo progetto di rappresentarvi i maggiori santi fiorentini attorno al trono della Madonna.
Remove ads
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Wikiwand - on
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Remove ads