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Piera Aiello

politica italiana (1967-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Piera Aiello
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Piera Aiello (Partanna, 2 luglio 1967) è una politica italiana.

Fatti in breve Deputata della Repubblica Italiana, Durata mandato ...

Nel 2019 è stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne più influenti al mondo.[3]

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nel 1985, all'età di 18 anni, Piera Aiello fu costretta a sposare Nicola Atria, figlio del mafioso partannese Vito Atria.[4] Vito Atria fu ucciso nove giorni dopo[5]. Nicola Atria fu poi ucciso il 24 giugno 1991, in sua presenza.[5] A seguito di quest'evento, Piera Aiello decise di denunciare i due assassini di Nicola e iniziò a collaborare, unitamente alla sorella del marito Rita Atria, con la polizia e la magistratura, in particolare con il giudice Paolo Borsellino.[6] La Aiello e la Atria non sono ritenute delle collaboratrici di giustizia ma delle testimoni di giustizia, in quanto, pur essendo a conoscenza di fenomeni mafiosi e avendoli denunciati alle autorità, non sono mai state coinvolte direttamente in essi. Da allora vive con un'altra identità, fino alle elezioni del 2018.

Il 25 luglio 2008 è stata nominata presidente dell'associazione antimafie "Rita Atria" di Milazzo.[5]

Il 24 ottobre 2012 ha presentato il suo libro Maledetta Mafia (Edizioni San Paolo) scritto a quattro mani con Umberto Lucentini, giornalista e biografo di Paolo Borsellino.[7]

Nel 2015 è stata assunta insieme ad altri 12 collaboratori di giustizia alla Regione Siciliana dal presidente Rosario Crocetta.[8]

Il 10 dicembre 2016 è stata nominata Presidente onorario dell’"Associazione Antimafie e Antiracket - Paolo Borsellino - onlus" di Marsala. Il 23 maggio 2017 è stata eletta Presidente dell'"Associazione Antimafie ed Antiracket "La verità vive" Onlus".

Nel 2021 si laurea in scienze politiche presso l’Università degli Studi eCampus.[2]

Attività politica

Alle elezioni politiche del 2018 è stata eletta alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Trapani-Marsala per il Movimento 5 Stelle.[9]

È la prima parlamentare nella storia della Repubblica Italiana con lo status di testimone di giustizia. È stata componente della commissione Giustizia e della Commissione parlamentare antimafia.

Il 2 settembre 2020, dopo le polemiche sul rinnovo dei vertici dei servizi segreti italiani, ha annunciato di aver lasciato il Movimento 5 Stelle: "Non mi rappresenta più".[10]

Il 27 gennaio 2021, in occasione delle consultazioni per la formazione di un nuovo governo, ha aderito alla componente del Gruppo misto Centro Democratico insieme alla deputata Alessandra Ermellino (anch'essa ex M5S).[11]

Ha lasciato Centro Democratico ed ha fatto ritorno ai non iscritti il 30 giugno 2021; il giorno seguente, assieme a Elio Lannutti e Elisabetta Trenta, ha aderito all'Italia dei Valori, senza però iscriversi. Successivamente abbandonava anche Italia dei Valori assieme a Elisabetta Trenta, lamentando la scarsa trasparenza del partito[senza fonte].

In vista delle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 ha aderito alla lista "Unione Popolare" con DemA di Luigi De Magistris (indicato come capo politico)[12], Rifondazione Comunista e la componente parlamentare ManifestA.[13] Ricandidata deputata per tale coalizione, non verrà rieletta a causa del mancato superamento della soglia di sbarramento (3%) da parte della lista.

Alle elezioni europee del 2024 si candida nella circoscrizione isole e in quella meridionale tra le file di Libertà, lista elettorale promossa da Cateno De Luca con altre forze antisistema, nelle circoscrizioni Isole e Sud.[14][15] Raccoglie circa 3.600 preferenze nelle isole e circa 700 nella circoscrizione meridionale senza essere eletta anche perché la lista non supera la soglia di sbarramento.

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Note

Voci correlate

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