Timeline
Chat
Prospettiva

Polemikó Nautikó

marina militare greca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Polemikó Nautikó
Remove ads

Polemikó Nautikó (in greco moderno: Πολεμικό Ναυτικό, abbreviato ΠΝ - PN) è la designazione ufficiale della Marina militare greca.

Fatti in breve Polemikó Nautikó Πολεμικό Ναυτικό, Descrizione generale ...

Essa trae le sue radici nelle forze navali delle isole egee che combatterono contro l'Impero ottomano per l'indipendenza greca. La precedente denominazione, durante il periodo in cui la Grecia è stata una monarchia (1833-1924 e 19361973), era Marina Reale (Βασιλικό Ναυτικό, Vasilikó Nautikó, abbreviato ΒΝ).

Il motto della Marina greca è «Μέγα το της Θαλάσσης Κράτος» (leggi: Méga to tis thalássis krátos), traducibile come "Grande [è] il potere del mare" (ossia il potere che il mare conferisce a chi lo controlla), adattata da una frase di un'orazione di Pericle durante la Guerra del Peloponneso (μέγα γὰρ τὸ τῆς θαλάσσης κράτος), riportata da Tucidide nell'omonima opera storica (I, 143.5).[1]

Remove ads

Storia

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
Un dipinto raffigurante la Averof alla battaglia di Elli

Le origini della marineria militare greca sono tra le più antiche del mondo, risalendo alla marina da guerra nell'antica Grecia e alla marina bizantina.

Dopo che la Grecia perse l'indipendenza, non vi fu più una marina da guerra greca fino alla riconquista della stessa iniziata con la Guerra d'indipendenza greca, scoppiata il 25 marzo 1821. In quella circostanza, Laskarina Bouboulina innalzò sul pennone dell'Agamennone, la nave da guerra più grande degli indipendentisti terminata nel 1820, la bandiera greca, ricalcata sul modello di quella della dinastia imperiale bizantina dei Comneni, assumendone il comando; il 15 aprile il popolo dell'isola si ribellò, scacciando gli ottomani e costituendo una forza navale con imbarcazioni provenienti da altre isole]. La comandante greca, raccolta una squadra navale di otto navi, navigò fino a Nauplia, operando intorno alla città un blocco navale che condusse la fortezza alla resa il 28 ottobre 1822[2]. Successivamente, Bouboulina prese parte al blocco navale e alla caduta delle piazzeforti di Monemvasia e Pilo; l'Agamennone venne donato al governo rivoluzionario greco, che la ribattezzò Spetsai, per continuare la lotta, divenendo il vascello di punta della Marina greca;u incendiato nel corso della guerra civile combattuta tra il 1831 e il 1833, dal patriota Andreas Miaoulis, nel porto di Poros, insieme alla fregata Hellas e la corvetta Hydras. A Bouboulina è dedicata la fregata Bouboulina della classe Kortenaer.

Guerre balcaniche

Altra tappa storica fu la battaglia di Elli, della prima guerra balcanica combattuta nel Mar Mediterraneo al largo di Elli il 16 dicembre 1912[3] tra unità della Regia Marina Ellenica contro unità della Marina ottomana (Osmanlı Donanması). I greci potevano contare sul nuovo incrociatore corazzato Georgios Averof, incrociatore corazzato della classe Pisa e nave ammiraglia greca, sul quale il contrammiraglio Pavlos Kountouriotis aveva issato la sua insegna di comando, e su tre vecchie corazzate della classe Hydra da 4.000 tonnellate di dislocamento[4]. Per contro i turchi potevano contare principalmente su due vecchie corazzate da 10.000 t. di dislocamento della classe Brandenburg armate con quattro cannoni da 280mm in torri binate, costruite in Germania e con un passato servizio nella Kaiserliche Marine, ma irrimediabilmente antiquate all'epoca[5]. Le due navi, già Kurfürst Friedrich Wilhelm e Weissenburg, ora avevano i nomi di due famosi ammiragli turchi del passato, Hayreddin Barbarossa e Turgut Reis, ossia Dragut (che aveva diretto l'assedio di Malta (1565)).

Thumb
La flotta greca al Falirion nell'ottobre 1912, pronta per partire per le guerre balcaniche.

Il 16 dicembre 1912, la flotta ottomana uscì dai Dardanelli nel tentativo di forzare il blocco nemico, scontrandosi con una squadra navale greca comandata dal contrammiraglio Kountouriotis che attaccò e mise in fuga la flotta ottomana; in particolare la Georgios Averof attaccò da sola lasciando indietro le tre vecchie corazzate Hydra, Spetsai e Psara dopo aver segnalato l'ordine di azione indipendente, attaccando prima l'ammiraglia turca Hayreddin Barbarossa e poi la sua gemella Turgut Reis ed obbligando i turchi a ritirarsi[5], visto anche il sopraggiungere del resto della flotta greca. Le sue torri principali montavano cannoni da 234 mm (9,2")[6] che danneggiarono pesantemente la ammiraglia turca e colpirono anche l'altra corazzata presente. Nel mentre le tre Hydra raggiungevano la scena della battaglia ma la ritirata turca non permetteva loro di mettere a segno alcun colpo[4]. In seguito tre dei quattro cacciatorpediniere greci inseguirono la flotta turca in disordinata ritirata, ma senza esito. Da quel momento la squadra greca prese come base il porto di Mudros nell'isola di Lemno[4].

Un effetto della battaglia, alla quale seguì un mese dopo la battaglia di Lemno, fu quello di far ritirare la flotta turca all'interno dei Dardanelli, sotto la protezione dei forti, ma impossibilitata a scortare convogli di truppe di rinforzo alle armate che combattevano in Europa, contribuendo così alla sconfitta terrestre dell'Impero Ottomano.

Prima guerra mondiale

Nei primi mesi del 1914 per la Marina greca vennero ordinati in Gran Bretagna due incrociatori della classe Town di tipo Birkenhead, con i nomi Antinavarchos Kontouriotis (Αντιναύαρχος Κουντουριωτης, il viceammiraglio Pavlos Kountouriotis vincitore della battaglia di Elli) e Lambros Katsonis. Nei primi mesi del 1915, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, l'Ammiragliato britannico acquisì le navi, che entrarono in servizio per la fine dello stesso anno. Dopo la guerra le due navi vennero offerte alla marina greca che però ne rifiutò l'acquisto.

In seguito due navi greche sono state chiamate Elli in ricordo della battaglia: un incrociatore posamine affondato dagli italiani alla vigilia della campagna di Grecia nella quale la marina greca a causa della obsolescenza delle sue navi non poté giocare alcun ruolo attivo, e un incrociatore ceduto dall'Italia alla fine della seconda guerra mondiale, l'Eugenio di Savoia.

Seconda guerra mondiale

La Averof rimase invece in servizio, attraversando le guerre balcaniche, la prima guerra mondiale, la guerra con la Turchia, la seconda guerra mondiale, fino al 1952, poi fino al 1983 fu usata come base per l'addestramento delle reclute. Infine si decise di trasformarla in nave museo, avendo vissuto praticamente quasi tutta la storia della marineria greca nel XX secolo, essendo ormai parte dell'immaginario della nazione, infatti con la sua azione si riuscì a conquistare all'impero ottomano molte isole dell'Egeo prossime alla costa Turca. La sua entrata nel porto di Costantinopoli è stata immortalata anche in alcuni famosi quadri. Durante la seconda guerra mondiale fu protagonista di una rocambolesca fuga contravvenendo agli ordini di autoaffondamento, prima dirigendosi verso Creta e poi verso l'Egitto, dove divenne un importante punto d'incontro per il governo in esilio. Fece anche da scorta ai convogli alleati nell'oceano indiano. La nave è ancora iscritta nel registro delle unità attive come nave museo[7].

Dal 1950 al 2000

Dopo la fine della seconda guerra mondiale la Grecia nel 1952 divenne parte della NATO[8] iniziando anche a cooperare con il suo nemico storico, la Turchia, con la quale arrivò comunque sull'orlo del confronto armato diretto, come durante le varie fasi che portarono alla divisione dell'isola di Cipro, nelle quali unità aeree e navali dei due paesi arrivarono in alcuni casi a contatto e con scontri armati. La marina greca ha comunque sempre perseguito una politica di espansione e rinnovamento, con un consistente aiuto da parte degli Stati Uniti, anche per poter onorare i suoi impegni nell'ambito NATO, e partecipa con sue unità alle forze congiunte come la Standing NATO Maritime Group 2[9] e la Standing NATO Response Force Mine Countermeasures Group 2[10]. Alcune unità come il cacciatorpediniere HS Kriezis (DD-217) hanno partecipato durante la prima guerra del Golfo a formazioni navali NATO come la Naval On-call Forces Mediterranean (il vecchio nome della SNMG2), Task Force 432, in occasione della esercitazione Deterrent Force 2/90[11], parte della Operazione Desert Shield.

Remove ads

Flotta

Ulteriori informazioni Sigla, Nave ...
Ulteriori informazioni Sigla, Nave ...
Remove ads

Unità navali disarmate

  • Sottomarino
    • dismessi 2 su 2 Classe Balao tra il 1980 e il 1992(S-86 Triaina ex-USS Scabbardfish SS-397,S-114 Papanikolis ex USS Hardhead SS-365)
    • dismessi 2 su 2 Classe Gato tra il 1967 e il 1976 (S-17 Amfitriti ex-USS Jack SS-259, S-78 Poseidon USS Lapon SS-260)
    • dismesso 1 Classe Glafkos (Type 209-1100) nel 2011 (S110 Glafkos)
    • dismessi 2 su 2 Classe Katsonis tra il 1943 e il 1945 (Y-1 Katsonis, Y-2 Papanikolis)
    • dismesso 1 Classe Perla nel 1945 (Υ-7 Matrozos ex-Italian Perla)
    • dismessi 4 su 4 Classe Protefs tra il 1940 e il 1947 (Υ3 Protefs, Υ4 Nirefs, Υ5 Triton, Υ6 Glafkos)
    • dismesso 1 Clase Tench nel 1993 (S-115 Katsonis ex-USS Remora SS-487)
    • dismessi 2 su 2 Classe U nel 1952 (Υ-10 Xifias ex-HMS Untiring P59,Y-11 Amfitriti ex-HMS Upstart P65)
    • dismessi 4 su 4 Classe V tra il 1958 e il 1959 (Υ8 Pipinos, Υ-9 ex HMS Vengeful P86, Υ14 Triaina, Υ-15 Argonaftis)
    • dismessi 5 su 5 precedenti la prima gueraguera mondiale tra il 1901 e il 1920 (Delfin primo sottomarino della marina greca, Gryparis, Nordenfelt I, Vuteas e Xifias)
  • Cacciatorpediniere lanciamissili
  • Fregata
    • dismessa 1 su 10 Classe Elli o Classe Kortenaer nel 2013 (F463 Bouboulina o ex-HNLMS Pieter Florisz)
    • dimesse 3 su 3 Classe Knox tra il 1998 e il 2003 (F456 Ipiros ex-USS Connole, F-458 Makedonia ex-USS Vreeland, F457 Thraki ex-USS Trippe)
    • dismessa 1 su 1 Fregata a vela Hellas nel 1831
    • dismessa 1 su 1 Fregata a vapore Amalia nel 1860
  • Pre-dreadnought
    • dismesse 2 su 2 Classe Mississippi tra il 1931 e il 1932 (Kilkis ex-USS Mississippi BB-23, Lemnos ex-USS Idaho BB-24)
    • mai completata 1 (Salamis 1914– BU 1923)
    • mai completata 1 Cla Classe Bretagna (Vasilefs – BU 1914)
  • Corazzate
    • dismesae 3 su 3 Classe Hydra tra il 1918 e il 1920 (Hydra, Psara, Spetsai)
    • dismesse 2 su 2 1867 e il 1869 (Vasilefs Georgios, Vasilissa Olga)

Mezzi aerei

Riepilogo
Prospettiva

Sezione aggiornata annualmente in base al World Air Force di Flightglobal del corrente anno. Tale dossier non contempla UAV, aerei da trasporto VIP ed eventuali incidenti accorsi durante l'anno della sua pubblicazione. Modifiche giornaliere o mensili che potrebbero portare a discordanze nel tipo di modelli in servizio e nel loro numero rispetto a WAF, vengono apportate in base a siti specializzati, periodici mensili e bimestrali. Tali modifiche vengono apportate onde rendere quanto più aggiornata la tabella.

Ulteriori informazioni Aerei da pattugliamento marittimo, Elicotteri ...
Remove ads

Gradi della Marina Greca

Ufficiali

Ulteriori informazioni Codice NATO, OF-10 ...

Sottufficiali e comuni

Ulteriori informazioni Codice NATO, OR-9 ...
Equivalente della Marina Militare Italiana
Remove ads

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Loading related searches...

Wikiwand - on

Seamless Wikipedia browsing. On steroids.

Remove ads