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Premana

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Premana
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Premana (Promàne in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 2 150 abitanti[1] della provincia di Lecco in Lombardia. Il paese è legato alla tradizione della lavorazione del ferro ed è sede del Distretto delle forbici e degli articoli da taglio di Premana.

Dati rapidi Premana comune, Localizzazione ...
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Geografia fisica

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Il Rifugio Griera, sullo sfondo del Monte Croce di Muggio

Territorio

Premana è situato in Valvarrone sulle pendici dei monti Legnone (2.610 m) e Pizzo Alto (2.518 m) nelle Alpi Orobiche tra la Valsassina e la Valtellina.

Storia

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Foto storica di lavorazione delle forbici a Premana

Raccontando la storia di Premana bisogna premettere che una serie di indizi significativi permettono di reputare che il sito attuale di Premana non corrisponda al luogo o i luoghi ove sostarono stabilmente i primi abitatori di questi luoghi.

La tradizione locale tramandata da lungo tempo vuole l’antico abitato più a monte, in direzione della Val Fraina, nell’area denominata "el Piazz". Qui effettivamente si rilevano ruderi di costruzioni antichissime, visibili i resti di un edificio dalle notevoli proporzioni. I vecchi alpigiani della Rasga ricordano la Piazze de la Gergiöle Vége, cioè il posto dove sorgeva l’antico luogo di culto.[5]

Secondo una tradizione locale riportata da ricostruzioni di storia del territorio, il borgo nel sito attuale si sarebbe sviluppato in epoca tardo-antica come insediamento con funzione difensiva legata alla viabilità alpina; tale ricostruzione è presentata come interpretazione locale e non come dato archeologico universalmente accertato.[6]

L'agglomerato doveva bloccare l'eventuale calata di nemici dalla Valle del Bitto attraverso il Passo di Trona ed impedire che questi dilagassero verso Dervio e la Valsassina.

Il paese si sviluppò su un'altura, le case addossate le une alle altre "a cortina continua", formando una cinta perimetrale del borgo con espliciti caratteri difensivi, i sotto passi a voltoni chiusi da portali in legno costituirono le porte di accesso all’abitato. Nelle case presso le porte, una finestra tagliata obliquamente nel muro permetteva di controllare l’esterno della porta.

La difesa venne rinforzata da torri angolari, resiste parziale memoria di due di esse e dai sovrappassi, tipici della struttura difensiva di Premana. Questi passaggi permettevano di attraversare il paese stando al coperto e correvano al primo piano sopra il dedalo di stretti vicoli collegando case di due opposti isolati, oppure ricavati nei muri perimetrali in caso di abitazioni adiacenti. Essi dovevano facilitare la ritirata dei borghigiani.

Il progetto di borgo fortificato presupponeva, a conclusione del sistema difensivo, che a monte esistesse l'estremo riparo. Questo estremo riparo è l'area occupata oggi dalla chiesa parrocchiale di San Dionigi. In posizione distaccata rispetto al nucleo storico, con particolari requisiti di panoramicità, con un giro di orizzonte ben più vasto rispetto alla posizione di chi osservi dal centro storico.

L’attuale campanile era l'antica torre di avvistamento dove ancora oggi si può notare la "finestra balestrera".

Una visita del borgo antico di Premana permette ancora oggi di leggere chiaramente la sua storia.[7]

Premana, con il passare del tempo, divenne un importante centro estrattivo-siderurgico del Ducato di Milano[8] e, per via di molteplici fattori, iniziò ad intrattenere rapporti sempre più stretti anche con la Serenissima.

Durante la seconda guerra mondiale Premana e il suo territorio divennero un importante luogo di riferimento per i gruppi partigiani nel lecchese. La geografia impervia faceva della Valvarrone una plaga lontana dalle principali vie di comunicazione e Premana divenne base logistica grazie anche alla collaborazione degli abitanti locali. Il passo di Trona fu base di riferimento per la guerriglia e numerosi altri luoghi in territorio premanese furono sedi di bande partigiane, tra cui alpe Barconcelli.[9]

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Premana 1976, bambini giocano in piazza del consiglio

Simboli

Lo stemma e il gonfalone del comune di Premana sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 settembre 1965.[10]

«D'azzurro, ad una pala d'argento manicata di legno e ad un piccone, pure d'argento, manicato come la prima, posti in croce di Sant'Andrea ed accollati da una lanterna antica da minatore accesa. Ornamenti esteriori da Comune.»

La pala e il piccone con una lanterna da minatore accesa, simboleggiano l'importanza delle attività minerarie per la nascita e lo sviluppo del paese.

Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di azzurro.

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Monumenti e luoghi d'interesse

Riepilogo
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Il centro storico

Il centro storico di Premana, che nel corso del tempo ha mantenuto un impianto urbanistico medievale, è caratterizzato da stradine strette (Strècc in premanese), spesso coperte da portici, interrotte da piccole piazze, ognuna delle quali, un tempo, era adibita a particolari funzioni.[11]

Al 1759 risalgono invece le ex-fucine Bellati, odierne testimoni del rapporto pluricentenario intrattenuto tra premana e la lavorazione del ferro.

Piazza del Consiglio – Ol Conscèi

Qui era solito riunirsi il consiglio dei capifamiglia. La piazza è in pendenza proprio per ricreare l’effetto di un anfiteatro e rendere l’oratore visibile a tutta la platea.

È un luogo di incontro e di riti, in cui transita la processione del Corpus Domini e fa sosta la Cavalcata dei Tre Re per il tradizionale canto: grazie all’acustica del luogo, quella della Piazza del Consiglio è una delle tappe più affascinanti della processione.[11]

Architetture religiose

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Chiesa di San Dionigi innevata a Premana

Il principale edificio religioso di Premana è la parrocchiale di San Dionigi.[12] Sul territorio si trovano anche l'oratorio della Madonna Immacolata[13] e quello dedicato a sant'Antonio abate[14].

Oratorio della Madonna Immacolata

Costruito durante il tardo medioevo, l'oratorio, che internamente conserva numerose tele, fu sede di una locale confraternita dei Disciplini.[15] Tra i dipinti conservati nella chiesetta, le raffigurazioni di quattro dei Dottori della Chiesa: Sant'Ambrogio, San Gerolamo, San Gregorio Magno'" e San Tommaso d'Aquino.[15]

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[16]

Cultura

Musei

Tradizioni

L’11 gennaio a Premana si celebra la ricorrenza detta in dialetto Ol dì ’lla nèef (Giorno della neve), tradizione locale legata all’evento del 1863 e alla devozione comunitaria connessa alle celebrazioni religiose presso la chiesa di San Dionigi.[19][20]

Sport

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Atleta in competizione per il Giir Di Mont a Premana

Il Giir di Mont è l'evento sportivo più conosciuto di Premana, nato come sfida su un percorso che unisce i 12 alpeggi del territorio (in dialetto giir di mont significa "giro degli alpeggi"), nel panorama della corsa in montagna (Skyrunning). Il percorso si svolge su 32 kilometri e 2400 metri di dislivello.[21] Dal 2019 l'evento è oggetto di coperture televisive e speciali sportivi, con distribuzione anche su piattaforme sportive nazionali.[22]

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Economia

A Premana è stata fondata e ha ancora la sua sede la CAMP che produce materiali per gli sport di montagna, arrampicata, alpinismo, escursionismo, speleologia, e per la sicurezza sul lavoro. CAMP è l'acronimo di "Costruzione Articoli Montagna Premana".

Inoltre nel 1864 a Premana è stata fondata ed ha ancora sede la Sanelli, storica azienda locale che ancora oggi produce coltelli professionali e da cucina.

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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