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Rob Roy MacGregor
brigante britannico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Robert MacGregor, noto come Rob Roy, ovvero "Roberto il Rosso" (in gaelico scozzese Raibeart Ruadh MacGriogair[1][2]; Glengyle, marzo 1671 – Inverlochlarig Beg, 28 dicembre 1734), è stato un brigante, capo-clan ed eroe leggendario scozzese, definito il "Robin Hood" della Scozia[3].


Alla sua figura sono dedicati il romanzo di Sir Walter Scott Rob Roy[4][5] e varie produzioni cinematografiche e televisive.[6]
Doveva il soprannome "Roy" (in gaelico scozzese: "Ruadh") al colore dei suoi capelli.[5]
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Robert MacGregor nacque in un cottage,[7] di Glengyle[5] nei pressi del Loch Katrine,[7] nelle Highlands meridionali, nel marzo del 1671[2] Era il terzo figlio di Donald Glas, capo-clan dei MacGregor, e di Mary Campbell[5][7]: il suo clan era sostenitore del deposto Giacomo VII.[2][7]
MacGregor benché fosse protestante era di simpatie giacobite.[7]
Divenuto adulto, iniziò a lavorare come mandriano per conto di James Graham, duca di Montrose.[2][4][5]
All'età di 22 anni, si sposò con Helen MacGregor di Comar,[2] dalla quale avrebbe avuto quattro figli, James, Ranald, Coll e Robert[2]
Nel 1711, Mac Gregor chiese al duca di Montrose un prestito di 1.000 sterline per estendere i propri averi.[2] Questi soldi gli vennero però rubati da una persona di fiducia, che si rese irreperibile.[2][4][5]
Nonostante MacGregor si fosse reso disponibile a restituire la somma, fu cacciato dal duca di Montrose, che lo ritenne un ladro,[4][5] requisendo tutti i suoi averi.[5].
Costretto alla fuga,[5] MacGregor divenne un fuorilegge e, meditando vendetta,[5] si alleò con il nemico del duca di Montrose, il duca di Argyll.[4]
Nel 1715, MacGregor combatté nella battaglia di Sherifmuir, in cui il duca di Argyll appoggiava le forze governative contro i Giacobiti.[2] In seguito, nel gennaio 1716 saccheggiò e occupò assieme a 200 uomini il castello di Balgonie[8][9][10][11] e nel 1719 partecipò alla battaglia di Glen Shiel.[2][3]
MacGregor fu catturato nel 1722[4] o nel 1725[2] dal Generale Wade[2][4] e venne imprigionato a Londra[4]
L'anno seguente, Daniel Defoe scrisse una biografia romanzata di MacGregor dal titolo Highland Rogue, biografia che contribuì a far diventare Rob Roy un eroe popolare.[5]
MacGregor rimase carcerato fino al 1727,[5] quando ottenne la grazia[4].
Durante i suoi ultimi anni di vita, la sua famiglia si convertì al cattolicesimo.[2]
Robert "Rob Roy" MacGregor morì il 28 dicembre 1734,[2][5] nella sua casa, nei dintorni di Balquhidder[4][5] nelle Trossachs, all'età di 63 anni. Mentre stava morendo, una cornamusa suonava I Shall Return No More.[5]
Fu sepolto il 1º gennaio 1735 nel cimitero di Balquhidder.[5] La notizia della sua morte fu resa nota una settimana dopo nel Caledonian Mercury di Edimburgo.[2]
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Rob Roy MacGregor nella cultura di massa
Letteratura
Cinema e fiction
- Rob Roy, regia di W.P. Kellino, con David Hawthorne nella parte di Rob Roy (1922)[12]
- Rob Roy, il bandito di Scozia (Rob Roy, the Highland Rogue), film del 1953[6]
- Rob Roy, serie televisiva del 1961, con Tom Fleming nel ruolo di Rob Roy MacGregor[6]
- Rob Roy, serie televisiva del 1977, con Andrew Faulds nel ruolo di Rob Roy MacGregor[6]
- Rob Roy, film del 1995, con Liam Neeson nel ruolo di Rob Roy MacGregor[6]
- Rogues Gallery, serie televisiva del 2005, con Vic Reeves nel ruolo di Rob Roy[6]
Altro
- Nel dipinto Leith di Telemaco Signorini compare bene in vista un cartellone pubblicitario con la scritta "Rob Roy", a grandi caratteri rossi, ma non è ben chiaro a cosa si riferisca, anche se è stata interpretata come un'allusione a Giuseppe Garibaldi da parte del pittore italiano[13].
- Il cocktail Rob Roy creato nel 1894 è così chiamato in onore dell'omonima operetta di Reginald De Koven e Harry B. Smith, basata sui fatti del fuorilegge scozzese.
- Il terzo episodio della saga di Indiana Jones ha come fondamento un romanzo scritto dallo stesso, storia poi ripresa da George Lucas e Menno Meyjes, e sceneggiata da Jeffrey Boam.
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Note
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