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Roccaforte Mondovì
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Roccaforte Mondovì (Ròcafòrt in occitano[4], Rocafòrt in piemontese) è un comune italiano di 2 131 abitanti[1] della provincia di Cuneo in Piemonte.

Il comune fa parte della "regione" occitana e, insieme ai comuni dell'alta valle Maudagna e Corsaglia, ne costituisce il lembo più orientale.
Roccaforte è ad oggi un centro turistico con numerosi murales affrescati sulle facciate delle case che raffigurano gli antichi mestieri e tradizioni.
La parrocchiale, dedicata a san Maurizio, è stata ultimata nel 1698.
Nel territorio comunale il monumento più importante è rappresentato dalla pieve di San Maurizio, edificio che si trova poco vicino al centro e al cui interno sono conservati cicli di affreschi che costituiscono uno dei pochi esempi rimasti del periodo romanico-bizantino.
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Geografia fisica
Il territorio comunale si estende dai circa 575 m s.l.m. del capoluogo fino ai 2600 delle vette dello spartiacque alpino (Mongioie e Cima delle Saline) e confina ad ovest con la valle Pesio e ad est con la valle Maudagna.
All'interno del comune si sviluppano due vallate:
- la valle Ellero
- la valle di Lurisia
All'interno del territorio (in particolare nella valle Ellero) vi sono varie particolarità paesaggistiche ambientali, con ben cinque endemismi e vari fenomeni carsici, tra i quali il lago Biecai, considerato dai geologi un esempio di depressione tettonico-carsica.[5]
Inoltre la vicinanza con il parco naturale del Marguareis garantisce benefici alla fauna della zona.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva

Il nome dovrebbe derivare da un ampio sito fortificato con possenti mura e profondi canali, oppure dal fatto che su un'altura esisteva un castello (di cui oggi sono visibili ancora dei ruderi) che, secondo la tradizione, era stato fatto costruire dall'imperatore Adriano. I primi insediamenti dovrebbero risalire alla prima metà del secondo secolo a.C., quando un gruppo di Liguri montani si stanziò nella valle Ellero, lungo le vie di collegamento fra la pianura e il mar Ligure.
Dopo la caduta dell'impero romano, il territorio, che fu vittima anche delle incursioni saracene del X secolo, cambiò spesso giurisdizione (vescovo di Asti nel 1041, nel 1347 degli Acaja) fino al 1400, quando la zona divenne controllata dalla contessa Bianca di Savoia e la parrocchiale fu inserita nella diocesi di Mondovì.
Alla fine del XVII secolo ebbero luogo le guerre del sale (la prima nel 1680, la seconda nel 1699), che sconvolsero e portarono una crisi economica e sociale anche a Roccaforte.
Negli anni successivi vi furono vari episodi di brigantaggio, fomentato dalla Repubblica di Genova contro i Savoia, e varie carestie ed epidemie.
Nel 1794, come nel resto della zona, arrivarono le truppe napoleoniche, che controllarono il territorio fino alla restaurazione e al ripristino del controllo dei Savoia, con cui Roccaforte condivise le vicissitudini.
Durante le guerre mondiali vi furono varie perdite di Roccafortesi; nella seconda guerra mondiale l'alta valle Ellero fu anche teatro dell'attività partigiana.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 27 luglio 1987.[6]
«Di argento, alla croce diminuita di rosso, attraversata in punta da tre colli di verde, fondati in punta, il colle di sinistra sostenente la torre di rosso, mattonata di nero. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di rosso.
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Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture civili
- Il Castello di Roccaforte. Attualmente si trovano solamente le rovine del maniero che da il nome al Paese
Architetture religiose
Si annoverano più edifici religiosi di notevole valore storico-artistico presenti nel comune di Roccaforte tra cui[7]:
- pieve di San Maurizio;
- cascinale dei frati[8].
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Roccaforte Mondovì sono 211[10], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[11]:
Lingue e dialetti
Il dialetto parlato nel comune di Roccaforte Mondovì è denominato kje ed è una parlata particolare, che unisce in sé i tratti di diverse tradizioni linguistiche, da quelle occitane[12] a quelle galloromanze.[13][14]
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Geografia antropica
Oltre al capoluogo, il comune è composto da due frazioni (Prea e Lurisia) e numerose borgate (Annunziata, Baracco, Bestini, Bonada, Botti, Dho, Ghirarde, Norea, Rastello, Rulfi, Sacconi e Sant'Anna di Prea).
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Altre informazioni amministrative
Il comune faceva parte della comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese.[16]
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Note
Altri progetti
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