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Ruby Tui

rugbista a 15 neozelandese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Ruby Tui
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Ruby Malae Tui (Wellington, 13 dicembre 1991) è una rugbista neozelandese, campionessa olimpica nel rugby a VII nel 2021 e mondiale nel rugby a XV nel 2022. Nel ruolo di tre quarti ala milita nella franchise professionistica delle Chiefs Manawa.

Fatti in breve Dati biografici, Paese ...
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Nata a Wellington da padre samoano e madre europea[1], dopo la separazione dei suoi genitori andò a vivere a Tākaka, nell'Isola del Sud e, quando la madre conobbe un nuovo partner, si trasferì in una cittadina rurale nella regione di Marlborough[1]. Dopo un altro breve periodo con suo padre, si stabilì con sua madre a Greymouth, dove frequentò le scuole superiori; successivamente sua madre lasciò l'abitazione dove viveva con il suo partner a causa di violenze domestiche da parte di quest'ultimo, e portò con sé sua figlia Ruby presso una casa sicura per donne[2]. All'epoca praticava prevalentemente netball, e declinò l'invito a continuare a giocare a rugby dopo che un insegnante l'aveva vista all'opera in una partita tra allieve delle prime classi delle superiori[1].

L'avvicinamento al rugby avvenne quando, trasferitasi a Christchurch all'Università di Canterbury, per gli studi in scienze della comunicazione, si fece convincere da una compagna di camera a partecipare agli allenamenti della squadra dell'ateneo[1]. Nel 2012 si dedicò a tempo pieno al rugby a 7, disciplina nella quale gioca come pilone; nel 2016 prese parte al torneo olimpico di Rio de Janeiro, nel corso del quale la Nuova Zelanda si fermò alla finale, sconfitta per l'oro dall'Australia[3]; dopo la mancata vittoria meditò il ritiro dall'attività agonistica perché indecisa se diventare professionista o perseguire i propri interessi fuori dallo sport[3]; decise di continuare nel rugby e nel 2018 si aggiudicò la Coppa del Mondo a sette a San Francisco[3].

Raggiunta la qualificazione olimpica nel 2019, e guadagnato il titolo di miglior giocatrice a sette del mondo[4], dovette attendere fino al 2021 per disputare il relativo torneo a Tokyo a causa della sopraggiunta pandemia di COVID-19 che provocò ritardi, annullamenti e rinvii di competizioni sportive, spesso anche di un anno come nel caso dei Giochi olimpici. Con il calendario internazionale bloccato, e le relative incertezze sul ritorno alla disputa dei tornei del circuito Sevens, a settembre 2020 Tui firmò un contratto con Counties Manukau che disputa il campionato femminile provinciale[4]. Al torneo olimpico in Giappone, come nel 2016 a Rio, la Nuova Zelanda raggiunse la finale dove trovò la Francia, ma l'esito fu differente e le Black Ferns Sevens portarono in patria l'oro olimpico[5].

Nel 2021 vi fu il ritorno al rugby a XV e l'ingaggio nella franchise professionistica delle Chiefs Manawa, della regione di Waikato; dopo la vittoria con tale squadra nel Super Rugby 2022, nella cui finale Tui segnò una delle mete decisive per il titolo[6], il C.T. della Nuova Zelanda a XV Wayne Smith la convocò per i warm up mondiali di metà anno e la fece esordire a trent'anni nelle Black Ferns contro l'Australia a Tauranga[7]; successivamente la incluse nella lista dei convocati alla Coppa del Mondo 2021, anch'essa posticipata di un anno a causa della pandemia di cOVID-19.

Con soli tre test match alle spalle debuttò con meta nella rassegna mondiale contro il Galles; fu una delle tre partite del torneo in cui fu impegnata, le altre due essendo contro la Francia in semifinale e l'Inghilterra in finale, che vide le Ferns vincere la Coppa per la sesta volta, e grazie alla quale Tui si fregia del titolo di campionessa mondiale sia di rugby a XV che a VII nonché campionessa olimpica in quest'ultima disciplina.

Vita privata

Ruby Tui non ha mai celato la sua omosessualità e, dal 2019, è legata sentimentalmente a Dani Fennessy, DJ, presentatrice radiofonica e creatrice di contenuti multimediali[8]. Nel 2022 Tui ha dato alle stampe una sua autobiografia, Straight Up nella quale racconta del suo problematico background familiare, della sua sessualità e delle circostanze che più volte la portarono a meditare di abbandonare anzitempo la carriera sportiva[9].

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Opere

Palmarès

Rugby a 15

Rugby a 7

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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