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Rufo di Avignone
protovescovo di Avignone e santo presso la Chiesa cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Rufo (... – I secolo) è considerato protovescovo di Avignone, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Vita e culto
Riepilogo
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La più antica testimonianza relativa a san Rufo è il Martirologio avignonese, datato alla metà dell'XI secolo, derivato da quello di Adone (IX secolo), nel quale il santo è commemorato il 14 novembre con la menzione di Sancti Rufi confessoris, ma senza alcun riferimento ad un suo episcopato ad Avignone.
Fonti documentarie dell'inizio del X secolo attestano l'esistenza, nei pressi della città, di una abbazia dedicata a San Rufo. È probabile che questa sia stata eretta nei pressi o sopra la tomba del santo, e non si esclude che possa trattarsi di un vescovo anteriore al V secolo, epoca in cui è storicamente documentato il primo vescovo di Avignone, Nettario.[1]
Una leggenda tardo-medievale ha identificato san Rufo di Avignone con Rufo il discepolo di san Paolo (Lettera ai Romani 16,13), figlio di Simone di Cirene, colui che aiutò Gesù a portare la croce sul Golgota (Vangelo di Marco 15,21). Dopo essere stato vescovo di Tebe in Grecia, seguì san Paolo in Spagna dove fu vescovo di Tortosa; da qui sarebbe stato mandato dall'apostolo ad evangelizzare Avignone.[2]
Nella stesura del martirologio romano, il Baronio spostò la sua commemorazione al 12 novembre, e a questa data è rimasta fino alla riforma del martirologio dopo il Concilio Vaticano II, che ha ricollocato la sua memoria al 14 novembre con queste parole:[3]
«Ad Avignone nella Provenza in Francia, san Rufo, che si ritiene abbia per primo guidato la comunità cristiana del luogo.»
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Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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