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San Felice del Molise

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

San Felice del Molise
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San Felice del Molise (Filić in croato molisano) è un comune italiano di 524 abitanti[1] della provincia di Campobasso, in Molise. In questo paese si è stabilita una comunità di croati del Molise.

Fatti in breve San Felice del Molise comune, Localizzazione ...

È uno dei tre comuni del Molise di lingua e cultura croata, la cui presenza di popolazioni slave è testimoniata dal '600. Esse sono giunte in Italia, contemporaneamente agli albanesi, tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo, provenienti forse dalla valle della Narenta, nell'attuale Bosnia ed Erzegovina e Croazia (Albania veneta). La lingua, lo slavo-croato molisano (štokava-ikava), è tuttora parlata e coltivata dai suoi abitanti.

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Origini del nome

Il paese, già denominato Sanctum Felicem nel Catalogus Baronum del XII secolo, cambiò in[4]San Felice Slavo nel 1863, cambiò nome in San Felice del Littorio durante il fascismo. Prese la denominazione in uso di San Felice del Molise nel 1949[5].

Il nome potrebbe avere origine dal culto locale per San Felice Papa, patrono storico del borgo, celebrato ogni 30 maggio secondo l'antica datazione del martirologio romano, corretta nello scorso secolo al 30 dicembre.[6]

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Le origini di San Felice precedono di molti secoli l'arrivo delle comunità Slave, con attestazioni feudali a partire dal XII secolo, come proprietà del conte Roberto de Monticello[7] per poi passare alla famiglia "di Somma" nel XIII secolo, e successivamente al casato dei Della Posta, sino al termine del XIV secolo, passando nel demanio regio ed ai Pappacoda di Larino, dopo la guerra di successione tra Luigi I d'Angiò e Carlo III di Napoli, e con una concessione rogata a Napoli in favore dei Pappacoda, da parte della regina Giovanna II di Napoli[8].

Dopo i dannosi eventi sismici del 1456 e le pestilenze che ne seguirono, il borgo fu ripopolato dai profughi slavi, e ad oggi, lo Stato italiano riconosce per questa e le altre comunità slavofone attigue al comune lo status di minoranza linguistica, pur riconoscendone come lingua minoritaria il croato anziché l'idioma localmente presente, la lingua croata molisana.

Il paese cominciò a popolarsi agli inizi del XVI secolo. L'allora vescovo di Termoli, Tomaso Giannelli scriveva:

«Sul principio del XVI secolo era privo di popolo; onde i Dalmatini, ch'erano venuti per fissare in queste contrade il loro domicilio, nell'anno 1518 vi formarono piccola colonia, la quale adesso è cresciuta tanto che vi si numerano anime 657. La venuta degli Schiavoni fu nel detto anno 1518.»

Simboli

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 febbraio 1985.

«D'oro, al San Felice di carnagione, benedicente con la destra, impugnante con la sinistra la croce patriarcale d'azzurro, posta in sbarra, mitrato d'argento, vestito con la tunica di verde, ammantato di rosso, con i piedi ignudi. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un dappo troncato d'azzurro e di rosso.

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Monumenti e luoghi d'interesse

Castello ducale

Il palazzo ducale fu completato nel XVII secolo sulla costruzione in rovina del vecchio castello. È una struttura che mantiene le caratteristiche di maniero medievale: sugli angoli vi sono tracce delle vecchie torri quadrangolari. Il portale è arco semplice rivestito in bugnato.

Una leggenda vuole che il castello fu abitato dalla principessa Cecilia che morì a Roma santa.

Chiesa di Santa Maria Divina del Castello

Fu costruita su una parte dei resti del castello. Risale al 1910 e si compone di una facciata in pietra molto allungata in maniera orizzontale, a forma di capanna. L'interno in pietra grezza è a navata unica e vi si venera la figura di Cecilia. Il campanile è una torretta.

Chiesa di San Felice Papa

La chiesa fu costruita nel IX secolo come dimostrano alcune epigrafi sulla facciata. La chiesa ha forma di cappella ed è importante in ambito artistico perché non ha subito influssi barocchi e tardo medievali.

La struttura della facciata a capanna mostra un portale con architrave semplice a triangolo. La sommità è decorata da una cornice che segue il perimetro in modo ondulato. L'interno conserva un dipinto dedicato a San Felice.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Economia

Artigianato

Tra le attività più tradizionali vi sono quelle artigianali, che pur non essendo diffuse come nel passato non sono del tutto scomparse, e si distinguono per l'arte della tessitura a mano finalizzata alla realizzazione di coperte e di panni grezzi[10].

Amministrazione

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Ulteriori informazioni Periodo, Primo cittadino ...
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Sport

Cultura popolare

San Felice del Molise è protagonista di un capitolo del saggio umoristico Italiani con valigia del giornalista e scrittore Beppe Severgnini[12]. Il paragrafo, intitolato "Salvate l'artigiano (San Felice Del Molise)", fa parte del capitolo "Viaggio in provincia", in cui il giornalista, guidato da un cittadino locale (in questo caso il commendator Romeo Zara), descrive alcune realtà provinciali.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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