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San Vito (Sardegna)

comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

San Vito (Sardegna)
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San Vito (Santuidu in sardo[4]) è un comune italiano di 3 381 abitanti[2] della città metropolitana di Cagliari, posto nella subregione storica del Sarrabus. Con una superficie di 231,64 km², è il 6º comune più esteso della regione, dopo Sassari, Olbia, Arbus, Ozieri e Teulada.

Fatti in breve San Vito comune, Localizzazione ...
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Storia

Il territorio di San Vito è ricco di testimonianze del periodo prenuragico e nuragico come le domus de janas e i nuraghi. Sono presenti inoltre tracce puniche e romane.

Nel medioevo fece parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria del Sarrabus, e successivamente del giudicato di Gallura per poi essere annesso nei territori d'oltremare di Pisa nel 1258. Conquistato dagli aragonesi nel 1324, seguì le vicende del Regno di Sardegna aragonese[5]. Nel 1363 gli aragonesi incorporarono il paese nella contea di Quirra, data in feudo dal Re di Aragona Pietro IV il Cerimonioso a Berengario Carroz. La contea fu trasformata in marchesato nel 1603, e San Vito ne fece parte; il marchesato fu feudo prima dei Centelles, poi degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

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Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Chiesa di San Vito
  • Chiesa di San Lussorio
  • Chiesa di Santa Maria
  • Santuario di San Priamo
  • Chiesa di Sant'Antioco
  • Chiesa di Sant'Andrea
  • Chiesa di Santa Barbara

Architetture civili

Monte Narba: Già conosciuto nel Settecento, a partire dalla metà dell’Ottocento quello di Monte Narba divenne uno dei principali giacimenti di piombo e argento d'Italia. Il villaggio venne costruito nel 1864, quando la miniera fu concessa alla Società Lanusei. Era una vera e propria piccola cittadina: c'era il telefono, l'energia elettrica, le case per gli impiegati e i dirigenti, un ospedale, la falegnameria e l'officina meccanica. Gli edifici hanno subito molti crolli e questo rende difficile l’esplorazione degli interni, soprattutto per quanto riguarda Villa Madama, il palazzo di tre piani dov'era ospitato il direttore.

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Nuraghe Asoru

Siti archeologici

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Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti

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Costume tradizionale di San Vito

La variante del sardo parlata a San Vito è il campidanese sarrabese. Caratteristica della variante parlata a San Vito, e in tutto il sarrabus è la Occlusiva glottidale sorda

Cultura

Musei

Il palazzo Civico Sanvitese, palazzo comunale in precedenza sede della Regia caserma dei Carabinieri, costruito a fine 1800 in granito e terra cruda[7], ospita il museo de La Via dell’Argento[8], che documenta storia e vita mineraria attraverso fonti orali, documenti, fotografie e oggetti di lavoro.

Eventi

La “Sagra de sa Pratzira e de sa Petza de Craba” si svolge nell’ultimo sabato della terza decade di luglio: l'evento ha il suo fulcro nella distribuzione di Pratzira e Carne di Capra arrosto.

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Economia

Il territorio di San Vito è notoriamente votato, così come il resto del Sarrabus, alla coltivazione degli agrumi: i terreni alluvionali, sabbiosi, umidi per la presenza del Flumendosa e del Flumini Uri sono ideali per la coltivazione di arance, mandarini, mandaranci. La zona geografica esprime anche cultivar specifici.

Arancio Tardivo di San Vito[9]

L'arancio tardivo di San Vito è una varietà di arancio tipica della zona che produce frutti molto succosi, privi di semi, molto zuccherini e, appunto, tardivi rispetto alla tipica stagionalità delle arance, arrivando ad essere disponibile e maturo sulle piante tra maggio e giugno. Il cultivar Tardivo di San Vito è una variante dell'arancio di Muravera[10], derivato da aranci Valencia

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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