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Saverio Mercadante

compositore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Saverio Mercadante
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Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante (Altamura, 17 settembre 1795Napoli, 17 dicembre 1870) è stato un compositore italiano.

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Saverio Mercadante

Biografia

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Ritratto di Saverio Mercadante, compositore (1836-1870).

Non si conosce la data di nascita esatta di Saverio Mercadante. Secondo alcune fonti, sarebbe nato ad Altamura il 17 settembre 1795, mentre secondo altre sarebbe nato a Napoli il 26 giugno 1797.[1] È stato ipotizzato che, durante la Rivoluzione altamurana (1799), il piccolo Saverio fosse ad Altamura e che fosse sfuggito alla morte grazie alla madre che, durante il saccheggio della città, si dette provvidenzialmente alla fuga.

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Casa natale di Saverio Mercadante, situata su corso Federico II di Svevia, ad Altamura; la targa in marmo è del 1937.
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La cappella di san Biagio, ad Altamura, adiacente alla sua casa natale. Sulle scalinate di questa chiesa il piccolo Saverio Mercadante "zufolava".

Apprese dal suo fratellastro Giacinto Mercadante i rudimenti e la passione per la musica. Inoltre fu allievo di Giovanni Furno, Giacomo Tritto e Nicola Antonio Zingarelli a Napoli, dove ebbe come condiscepoli Vincenzo Bellini ed il musicista patriota Piero Maroncelli. Successivamente fu maestro di composizione di Virginia Gabriel. Qui esordì come compositore teatrale nel 1819, a ventiquattro anni, con L'apoteosi d'Ercole. Si affermò due anni dopo, nel 1821, alla Scala di Milano con Elisa e Claudio e, successivamente, le sue opere furono rappresentate nei maggiori centri italiani ed europei, in particolare a Vienna. Dopo aver soggiornato, dal 1827 al 1829, in Spagna e Portogallo, fu nominato, nel 1833, maestro di cappella presso la cattedrale di Novara per sei anni; in Corso Mazzini al n°23 è posta una targa a ricordo del periodo trascorso a Novara. Nel 1832 sposa Sofia Gambaro, una giovane vedova genovese con tre figli, dalla quale ebbe altri tre figli: Serafina, Osvino e Saverio. Nel 1836, su invito di Rossini, si recò a Parigi dove, presso il Théâtre Italien, fece rappresentare l'opera I briganti. Per trent'anni, dal 1840 fino alla morte avvenuta nel 1870, diresse il conservatorio di Napoli. In piazza Mercadante a Napoli (Corso Vittorio Emanuele), al centro dei giardini, c'è la statua che lo raffigura.

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Stile

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Tratti caratteristici dello stile operistico di Mercadante, al quale non fu estraneo l'influsso di Rossini, sono la particolare elaborazione del linguaggio armonico, l'interessante e nuova tecnica di orchestrazione, la spiccata evidenza drammatica dei personaggi, per molti versi anticipatrice del teatro di Verdi. Fu quindi musicista elegante e misurato, dotato di un limpido talento melodico, e la conoscenza di Meyerbeer, durante il viaggio a Parigi, lo spinse a modificare il proprio impianto compositivo ed a progettare una riforma dell'opera italiana, cercando di variare maggiormente i numeri musicali e di arricchire la propria tavolozza orchestrale, per ottenere una migliore efficacia del dramma[2]. Mercadante seppe affrontare il difficile passaggio tra l'eredità rossiniana (e pre-rossiniana) e il nuovo scenario che avanzava; d'altra parte, essendo rimasto lontano dalle aspirazioni risorgimentali e fedele al pubblico napoletano, perseverò nel trattare la voce come l'erede del bel canto[3]: negli anni napoletani infatti Mercadante appare caratterizzato da una prevalente inclinazione retrospettiva, neoclassicheggiante, con un ritorno all’eredità dell’opera seria e degli influssi gluckiani[2].

Anche le sue composizioni strumentali (tra cui il concerto per flauto traverso n. 2 op. 57, scritto nel 1814) denotano sapienza di scrittura unita a brio e scorrevolezza[4].

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Composizioni

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Fu autore molto prolifico; alla sua produzione appartengono oltre sessanta opere teatrali, tra le quali emergono La testa di bronzo (1827), Il giuramento (opera) (1837), Il bravo (1839), La Vestale (1840), Orazi e Curiazi (1846) e Virginia (Mercadante) (1866). Compose, inoltre, quattro balletti, sinfonie commemorative dedicate a Bellini, Donizetti, Rossini e Pacini, composizioni per orchestra, cantate, inni, musica sacra e da camera.

Opere

Ulteriori informazioni Titolo, Genere ...

Balletti

  • Il servo balordo o La disperazione di Gilotto (coreografia di Salvatore Taglioni), Napoli, Teatro San Carlo, 1º febbraio 1818
  • Il califfo generoso (coreografia di A. Vestris), Napoli, Teatro del Fondo, primavera 1818
  • Il flauto incantato o Le convulsioni musicali (coreografia di Salvatore Taglioni), Napoli, Teatro San Carlo, 19 novembre 1818; revisione: Milano, Teatro alla Scala, 12 gennaio 1828
  • I portoghesi nelle Indie o La conquista di Malacca (coreografia di Salvatore Taglioni), Napoli, Teatro San Carlo, 30 maggio 1819

Altro

  • Il canto dei Corsari, terzetto per due tenori, basso e pianoforte - marzo 1844
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Citazioni letterarie

James Joyce, in gioventù apprezzato tenore e sempre appassionato di musica classica (ma anche popolare e leggera), aveva una notevole ammirazione per Mercadante, se è vero che nell'Ulisse lo fa citare cinque volte da Leopold Bloom, sia pure in maniera quasi sempre sbagliata, come è tipico del pasticcione Bloom.

(inglese)
«Some of that old sacred music is splendid. Mercadante: seven last words…»
(italiano)
«Parte di quella vecchia musica sacra è splendida. Mercadante: le ultime sette parole…»
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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