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Scarcella
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La scarcella, conosciuta in alcune zone anche come scariella, squarcella, scarcedda,[1] oppure ancora con il nome di corrucolo, è un dolce pasquale originario della cucina pugliese foggiana ma conosciuto in tutta la regione e preparato in altre nazioni. Il prodotto è stato riconosciuto e inserito nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal ministero delle politiche agricole e forestali[2].
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Descrizione
È un dolce pasquale tipicamente pugliese, diffuso in tutta la regione[3][4]. L'etimologia del suo nome è dibattuta: potrebbe provenire dal termine scarsella, in riferimento al fatto che, nella forma originale, la pietanza fosse stata concepita per essere messa in borsa e portata in viaggio. Ancora oggi, in alcune zone, è uso comune modellare la scarcella dandole la sagoma di una borsa stilizzata.
La forma tradizionale del dolce è quella di un cestino piatto e rotondo. In alcune zone (nel barese e nel Salento) viene anche modellata con la sagoma di un gallo o di una colomba. Tradizionalmente, la scarcella ha come decorazione uno o più uova sode non sgusciate, talvolta dipinte a mano.
La preparazione e la cottura in forno delle scarcelle avviene durante la Settimana Santa o in quella precedente. Generalmente se ne preparano molte in contemporanea, da regalare ad amici e parenti. In passato la scarcella a forma di gallo veniva regalata dalle fanciulle al promesso sposo: questa usanza è andata però perduta col tempo.
Bisogna infine notare che nel Materano (in particolare a Pomarico) la parola scarcella indica la tradizionale pizza ripiena consumata nel giorno di Pasqua[5].
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Preparazione
Elemento comune a tutte le scarcelle è la caratteristica pasta frolla, friabile e poco dolce, composta da uova, farina, latte e olio. A essa possono essere aggiunti aromi vari e scorza di limone. L'impasto viene steso fino a formare un disco piuttosto sottile (2-3 mm di spessore), che può essere modellato in varie forme; dopodiché viene cotto in forno. La decorazione più tradizionale è un uovo sodo, che viene posto al centro della scarcella prima della cottura; in tempi più recenti si è invece diffusa l'usanza di decorarla con ovette di cioccolato, zuccherini e perline colorate, aggiunte all'uscita dal forno. La scarcella può anche essere glassata[6].
In alcune zone della Puglia si preparano anche le scarcelle ripiene, più elaborate, costituite da due dischi di pasta frolla sovrapposti e farciti con uno strato di marmellata (solitamente di prugna o amarene) e uno di una particolare pasta di mandorle ottenuta mescolando mandorle finemente tritate, zucchero e uova; la scarcella viene quindi cotta al forno e decorata.
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Note
Voci correlate
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