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Scott Adams

fumettista statunitense (1957-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Scott Adams
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Scott Adams (New York, 8 giugno 1957) è un fumettista statunitense.

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Scott Adams (2017)

È celebre per la striscia a fumetti di cui è creatore, avente come protagonista Dilbert, ma è anche come autore di diversi libri di filosofia e di parodie satiriche.

Conseguì il Bachelor's degree in Economia all'Hartwick College e dal 1979 è socio del Mensa. Ha teorizzato il principio di Dilbert, secondo il quale le aziende tendono a promuovere i dipendenti più incapaci per impedir loro di far danni.

Scott Adams è un fan di Babylon 5, una serie TV di genere fantascientifico. È anche comparso nella quarta stagione della serie, nell'episodio "Moments of Transition", nella parte di un personaggio chiamato Mr. Adams, che assolda l'ex-capo della sicurezza Michael Garibaldi per trovare il suo cane smarrito.

Scott è membro della International Academy of Digital Arts and Sciences.

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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Ha lavorato a contatto con ingegneri delle telecomunicazioni alla Crocker National Bank di San Francisco tra il 1979 e il 1986, e alla Pacific Bell tra il 1986 e il 1995. Si è ispirato alle personalità dei colleghi per delineare le caratteristiche dei personaggi delle strisce di Dilbert.

Adams è vegetariano e ha intrapreso in passato alcune iniziative commerciali - peraltro con limitato successo - per promuovere questo tipo di alimentazione. È stato fondatore e amministratore delegato della Scott Adams Foods, marchio poi venduto dopo l'insuccesso commerciale di Dilberito e Protein Chef, da lui prodotti[1]. In seguito è stato, per un breve periodo, comproprietario di Stacey's Café a Pleasanton, in California. Adams ha descritto i suoi insuccessi commerciali e quello che ha appreso da quelle esperienze, in un libro intitolato How to Fail at Almost Everything and Still Win Big.

Sostenitore di Donald Trump, a partire dal 2016 è al centro di aspre polemiche per via delle sue posizioni ritenute razziste e complottiste, per effetto delle quali, nel febbraio 2023, diversi giornali hanno deciso di non pubblicare più le sue strisce.[2]

l 19 maggio 2025, nel suo podcast quotidiano Real Coffee with Scott Adams, ha rivelato di essere affetti da un tumore alla prostata ormai diffusosi per metastasi alle ossa e alla colonna vertebrale, in uno stadio così avanzato da lasciargli solo una breve aspettativa di vita. Ha spiegato che livello di diffusione lo ha costretto a usare un deambulatore a causa del dolore immenso. Ha poi osservato l'insuccesso dell'assunzione dei farmaci antiparassitari ivermectina e fenbendazolo nel trattare il cancro[3][4].

Nel giugno 2025 ha rivelato che il dolore fisico, troppo forte da sopportare, lo ha convinto a decidersi per il suicidio medicalmente assistito tramite il California End of Life Option Act, e di aver già pianificato di metterlo in atto il 29 o 30 giugno, dopo il matrimonio della figliastra. Ha poi scoperto che il dolore era scomparso improvvisamente assumendo le comuni pillole bloccanti del testosterone, con livelli di PSA scesi del 90%, il che gli concedeva settimane, mesi, o addirittura qualche anno in più di vita[5][6].

Nel novembre dello stesso anno ha annunciato un nuovo rapido deterioramento del suo stato di salute e si è rivolto ai social media per chiedere al presidente Trump di aiutarlo a ottenere l'accesso al farmaco anti-cancro Pluvicto. Robert F. Kennedy Jr. ha risposto al suo appello in questo modo: "Come faccio a raggiungerti? Il Presidente ti vuole aiutare"[7].

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Pubblicazioni

  • Dilbert newsletter (dal 1994)
  • The Dilbert Principle (Il Principio di Dilbert) (1996)
  • Dogbert's Top Secret Management Handbook (Il manuale di management di Dogbert) (1996)
  • The Dilbert Future (Il futuro secondo Dilbert) (1997)
  • The Joy of Work (Il piacere del lavoro secondo Dilbert) (1998)
  • God's Debris (2001)
  • Dilbert and the Way of the Weasel (Dilbert e la Strategia del Fur(b)etto) (2002)
  • The Religion War (2004)
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Riconoscimenti

Ha ricevuto diversi premi per la sua opera, incluso il Premio Reuben della National Cartoonist Society e il Premio Newspaper Comic Strip del 1997 per il suo lavoro su Dilbert. In Italia ha vinto il Premio Yellow Kid al Salone Internazionale dei Comics di Roma del 1997.

Posizioni religiose

Nel libro God's Debris del 2001 spiega perché si è dichiarato ateo: in esso sostiene che un essere onnipotente e/o perfetto non avrebbe alcun motivo di agire, in particolar modo creando l'universo; Dio non proverebbe infatti alcun desiderio, poiché il concetto stesso di desiderio è specifico della dimensione umana. Ma l'universo esiste e questo evidenzia una contraddizione in conseguenza della quale, un dio onnipotente non può esistere.

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Note

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