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Shweli
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Lo Shweli (in birmano ရွှေလီမြစ်; cinese 瑞丽江S) è un fiume dell'Asia, conosciuto anche come Nam Mao (Shan: ၼမ်ႉမၢဝ်း; Tai Nuea ᥘᥛᥳ ᥛᥣᥝᥰ), Ruili o Longchuan (cinese 龙川江S). Il fiume nasce sui Monti Gaoligong in Cina, per poi discendere verso sud e sud-ovest attraverso lo Yunnan; per 26 chilometri il fiume segna un tratto del confine tra Birmania e Cina[1], per poi entrare interamente in territorio birmano e attraversare lo Stato Shan e la Regione di Sagaing. Il fiume confluisce infine nel corso del più ampio Irrawaddy, il fiume più lungo della Birmania, a Inywa, circa 60 chilometri a nord di Tagaung e a sud di Katha.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
I popoli Dai, noti come Shan in Birmania, migrarono dallo Yunnan in Birmania seguendo il corso dello Shweli circa nel X secolo[2]. I Maw Shan si stabilirono nella valle dello Shweli e fondarono lo Stato di Mong Mao, razziando e invadendo le terre centrali abitate dai Birmani; alcuni studiosi ritengono che il re Anawrahta di Bagan o Pagan (1044–1077) ridusse Mong Mao a uno Stato vassallo, sebbene nulla dimostri che il re di Mong Mao abbia mai dovuto riconoscere la sovranità del Regno Pagan[3][4]. La caduta del Regno Pagan nel XIII secolo vide certamente una rinascita del potere degli Shan, e solo il re Bayinnaung (1551–1581) della dinastia di Toungoo riuscì a pacificarli e stabilire una volta per tutte la sovranità birmana sulle loro terre[2][5]. Successivamente il re Hsinbyushin (1763–1776) della dinastia Konbaung resistette con successo, nel corso della guerra sino-birmana del 1765-1769, all'invasione di un esercito cinese sceso lungo le valli dei fiumi Shweli e Myitnge[5].
Nel corso del perdurante conflitto interno della Birmania nel XX secolo, il territorio a sud dello Shweli, circa 500-600 chilometri quadrati a nord di Namtu e da Namkham a ovest, cadde sotto il controllo del Partito Comunista della Birmania (PCB) dal 1968 al 1986. L'Esercito per l'Indipendenza Kachin (KIA) controllava l'area a nord dello Shweli, e l'Esercito dello Stato Shan (SSA) e l'Esercito di Liberazione dello Stato Palaung (PSLA) l'area più a sud. La valle del fiume Shweli e le colline intorno a Momeik e Mogok, con le loro miniere di rubini, erano state vecchie roccaforti del PCB sin dagli anni 1950, e la stessa Momeik fu catturata dai comunisti nel 1977. L'esercito birmano riconquistò il territorio all'inizio del 1987 e successivamente aprì al commercio di confine con la Cina[6].
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Flora e fauna
Riepilogo
Prospettiva

Ampie paludi si trovano lungo entrambe le rive dello Shweli alla confluenza con l'Irrawaddy. Le colline attorno al fiume sono ricoperte di specie di alberi a foglia larga del genere Terminalia e Shorea. L'anatra selvatica dalle ali bianche (Asarcornis scutulata), una specie in via di estinzione di anatra forestale, e la gru antigone (Antigone antigone) sono originarie dell'area del fiume Shweli. Il gaviale (Gavialis gangeticus), un coccodrillo, è stato avvistato l'ultima volta lungo il fiume nel 1927[7]. È noto che il delfino dell'Irrawaddy (Orcaella brevirostris) si spinge fino a raggiungere gli affluenti superiori dell'Irrawaddy, incluso lo stesso Shweli.[8]
Sulla base di indagini condotte nel 2003 e nel 2006, sono state raccolte 49 specie di pesci nel fiume Shweli e nei suoi affluenti in Cina. Combinando le specie studiate e gli esemplari nel museo dell'Istituto di Zoologia di Kunming, ci sono 60 specie in totale appartenenti a 8 ordini, 19 famiglie e 44 generi nel bacino del fiume Shweli, di cui 16 specie sono endemiche del bacino dell'Irrawaddy e 9 specie sono aliene. Per quanto riguarda la composizione il genere Cyprinidae è dominante, con 26 specie che rappresentano il 43,3% del numero totale di specie presenti nel fiume. Al secondo posto è presente il genere Sisoridae con 11 specie, che rappresentano il 18,3% del totale[9].
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Economia
Riepilogo
Prospettiva
La città birmana di Muse è collegata a quella di Ruili sul lato cinese del confine attraverso il corso dello Shweli. Un commercio tumultuoso di beni e servizi avviene tra le due città attraverso il "Ponte delle armi", così chiamato a causa dell'intenso trasferimento di armamenti dalla Cina al governo militare della Birmania che avviene tramite di esso[10][11]. Il vecchio ponte è stato sostituito da uno nuovo più largo nel 2005. Gemme, in particolare giada, prodotti agricoli ed eroina illecita vengono esportati dalla Birmania in cambio di motociclette economiche e articoli per la casa dalla Cina[12].
Più recentemente, la coltivazione del riso ibrido cinese chiamato sinn shweli è stata imposta dalle autorità militari birmane agli agricoltori locali come parte della campagna di eradicazione dell'oppio; la maggior parte del raccolto viene esportata in Cina[13].
La diga Shweli I è stata messa in funzione lungo il corso del fiume nel 2008, come la prima delle tre dighe pianificate sul corso dei principali fiumi della Birmania[14]. Il corso superiore del fiume in Cina ha abbondanti riserve idroelettriche: sono state costruite 18 centrali idroelettriche, per lo più a Tengchong, la più grande delle quali è la diga di Longjiang a Zhefang, vicino Mangshi, che è diventata operativa nel 2010. La presenza di queste dighe e la gestione delle acque è argomento di contrasto tra le autorità cinesi e birmane[15].
Note
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