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Simone I Sanclemente
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Simone Sanclemente e Mannina (Trapani, c. 1460 – Trapani, 1541) è stato un nobile e politico italiano. Nel 1516 fu de facto signore di Trapani[1].
«Trapani fu scissa ed insanguinata dalla contesa tra Simone Sanclemente e Giacomo Fardella.»
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Origini familiari
Era figlio del cavaliere Giovanni Sanclemente e della nobildonna Bartolomea Mannina, figlia di Simone Mannina, regio consiliario e di Costanza Naso e Sieri Pepoli, che gli portò in eredità la Tonnara di Scopello e il territorio di Inici[2]. Suo padre discendeva dalla famiglia Santcliment, sua madre dalle famiglie Mannina, Chiaramonte, Naso e Sieri Pepoli.
Carriera
Regio consiliario, tenente capitano di Trapani[2] e barone di Inici[3], fu nominato e inviato come ambasciatore della città più volte presso il re Ferdinando il Cattolico, presso l'imperatore Carlo V d'Asburgo e diversi viceré[4].
Fu senatore di Trapani nel 1503-1504[5] e tenne in detta città la carica di capitano di giustizia negli anni 1505-1506[5], nel biennio 1507-1508[6] e ancora nel 1516, rinunziando però in seguito a tale carica[7].
Durante la rivolta del 1516, appoggiato da Giovanni Sieri Pepoli, barone di Recalcata, osteggiò i Fardella ponendosi a capo di una delle due fazioni che si contesero il controllo sulla città[2][8].
Fu nuovamente senatore di Trapani nel 1526-1527[9],
Nel 1529 fu sindaco di Trapani e vice portolano della città nel 1532[10].
Nel 1535 fu inviato insieme a Gaspare Fardella come sindaco e ambasciatore della città di Trapani al Parlamento siciliano convocato da Carlo V d'Asburgo[11].
Nel biennio 1536-1537 tornò a ricoprire la carica di senatore di Trapani[12].
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Matrimonio e figli
Sposò in prime nozze Diana Ponte[13], in seconde nozze Francesca Sieri Pepoli[14]. Ebbe numerosi figli:
- Giuseppe, barone di Inici e di Mokarta[15] fu ambasciatore presso il viceré Ferrante Gonzaga nel 1544[2] e sposò Masella Cavaleri[16].
- Giovanni, capitano di due galere, nel 1535 partecipò alla conquista di Tunisi[2]. Fu poi senatore di Trapani nel 1545-1546[17] e nel 1572-1573[18].
- Francesco, senatore di Trapani nel 1546-1547[17].
- Nicola, sposò Caterina Fardella. Ebbe due figli naturali, Federico e Antonia.
- Bartola, sposò Cristoforo Fardella barone di Fontanasalsa.
- Eleonora, sposò Vito Di Vincenzo.
- Giacoma, sposò Francesco Di Vincenzo.
- Margherita, sposò Giova Pietro Di Ferro.
- Bartolomea, sposò Giovanni Sieri Pepoli barone di Recalcata, figlio di Giovanni[4]
- Eufemia, sposò un membro della famiglia Ravidà.
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Monumento funebre
La tomba di Simone Sanclemente è collocata nella cappella di famiglia presso la chiesa di san Domenico a Trapani.
Recita l'epitaffio:
«Clare Simon atavis patrie lux stemma triquetre Sancti Clementis gloria summa domus robore et astrea virtute insignis et armis ingenio claro sanguine divitijs orbe tuis meritis pleno positisque sepulchri ossibus hinc celo restituendus ab is (O nobile Simone, per gli antenati e per la siciliana patria splendore e nobiltà, somma gloria della casa Sanclemente, per il vigore e la stellare virtù insigne, e per l'abilità nei combattimenti, l'illustre sangue e le ricchezze; essendo piena la terra dei tuoi meriti, sei da restituire al cielo, da qui, da queste ossa deposte nel sepolcro.)»
Note
Voci correlate
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