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Solutreano

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Solutreano
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Il Solutreano (22.000-17.000 anni dal presente) è una facies culturale che si sviluppa in Europa occidentale durante il paleolitico superiore; succede al Gravettiano e precede il Magdaleniano[1].

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Siti Solutreano selezionati dalla banca dati ROAD ROAD database(CC BY-SA 4.0 ROCEEH)
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Aghi tipici del Solutreano
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Punta bifacciale a foglia di alloro
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Descrizione

Riepilogo
Prospettiva

La cultura solutreana è localizzabile nell'Europa occidentale, significativamente in Spagna ed in Francia. Il termine deriva dalla Rocca di Solutré, un sito archeologico nel distretto di Mâcon, dipartimento di Saona e Loira, nella Francia orientale, scoperto nel 1866 dal geologo francese Henry Testot-Ferry.

L'industria solutreana fu così chiamata da Gabriel de Mortillet per descrivere il secondo periodo del suo sistema cronologico, seguente il Musteriano.

Il solutreano è caratterizzato dalla tecnica di scheggiatura a pressione, che consente di ottenere manufatti di grande raffinatezza; sono comuni manufatti litici come strumenti come bulini (utensili per la lavorazione del legno simili a scalpelli), raschietti e trivellatori[1]. Viene utilizzato anche l'osso (aghi) ed il corno[2].

Durante questo periodo compaiono i primi esempi di arte rupestre, come pitture, incisioni e bassorilievi prodotti sulla roccia[3].

Il Solutreano è convenzionalmente suddiviso in tre fasi[2][4]:

  • Solutreano inferiore, caratterizzato dalle punte a faccia piana;
  • Solutreano medio, caratterizzato dalle punte a foglia di alloro;
  • Solutreano superiore, caratterizzato dalle punte a foglia di salice.

Per le sue specificità, è stato individuato anche la forma regionale del Solutreano iberico, caratterizzato da punte con forme peduncolate[2].

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Paleogenetica

L'analisi del DNA antico di individui solutreani ha evidenziato affinità sia con i Cro-Magnon del Gravettiano francese e iberico che con i successivi magdaleniani;[5][6] specificatamente gli individui appartenenti ai cosiddetti rifugi franco-cantabrici solutreani sono affinini con gli individui gravettiani del cluster genico di Fournol in Francia e con quelli del cluster magdaleniano di El Mirón in Spagna, fornendo una prova diretta della continuità genetica durante l'ultimo massimo glaciale nell'Europa sud-occidentale e occidentale; si conferma così che queste regioni costituirono rifugi climatici in cui le popolazioni umane sopravvissero durante la glaciazione del solutreano[5].

Più controversa è le ipotesi di altri rifugi clmatici di questo periodo nella penisola italiana, nei Balcani e nella pianura sud-orientale europea[5].

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Localizzazione

I siti archeologici frequentati da EEMH appartenenti a questa facies culturale, si trovano in Francia e Spagna; il sito più settentrionale è quello di Les Bossats, non lontano da Parigi, dove sono state ritrovate punte bifacciali del tipo lame a foglia d'alloro[7].

Caccia

Le analisi dei resti faunistici rinvenuti negli strati Solutreani di Peña Capón in Spagna indicano che le popolazioni umane cacciavano preferibilmente cavalli, cervi e stambecchi[8].

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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