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Spartaco Di Ciolo

scultore e incisore italiano (1900-1969) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Spartaco Luigi Galileo Di Ciolo (Vallauris, 26 gennaio 1900Milano, 22 dicembre 1968) è stato uno scultore e incisore italiano. È associato soprattutto al movimento futurista.

Biografia

Figlio dello scultore anarchico pisano[1] Giuseppe Di Ciolo, Spartaco realizza, fra le altre cose, due opere funerarie per il cimitero di Viareggio:

  • il Medaglione di Angelo Andreotti (del 1927)[2];
  • la Testa del chirurgo Giuseppe Tabarracci[3].

Il periodo di maggiore notorietà del Di Ciolo è tra le due guerre quando, come scultore, partecipa a importanti esposizioni collettive e, come grafico, collabora a periodici, riviste d'arte[1] come "L'Artiglio"[4] e collezioni poetiche, fra cui quelle di Enzo Battistini[5], del poeta e giornalista futurista Krimer[6] e di Elpidio Jenco[7] .

Nel 1932 espone alla Biennale di Venezia[8].

Nei tardi anni '30, si trasferisce a Milano con la moglie[9], Margarete Sprenger, e la figlia Mara, per lavorare alla Montecatini[senza fonte].

Nel 1944 esegue il calco funerario del volto del poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti[10].

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