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TA3
tomba egizia di Amarna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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TA3 (Tomb of Amarna 3) è la sigla che identifica una delle Tombe dei nobili ubicate nell'area dell'antica Akhetaton, oggi nota come Amarna, capitale voluta e costruita dal faraone Amenhotep IV/Akhenaton della XVIII dinastia. La città venne abbandonata circa 30 anni dopo la sua fondazione; le tombe vennero abbandonate e in parte riutilizzate in epoca moderna come romitaggi di monaci copti. L'abbandono millenario e i danni causati dalla presenza umana hanno spesso reso irriconoscibili le strutture originarie e danneggiato pesantemente, quando non reso illeggibili, scene pittoriche e rilievi parietali.
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Titolare
TA3 era la tomba di:
Biografia
Oltre i titoli, alcuni dei quali solo onorifici, non è nota nessun'altra informazione biografica.
La tomba
Riepilogo
Prospettiva


La TA3 presentava una facciata non decorata, salvo i ritti e l'architrave ricoperti di geroglifici rilevati, almeno in parte, da Nestor L’Hôte[N 2], ma che già ai tempi dei rilievi di Norman de Garis Davies[2] erano pesantemente danneggiati e sono oggi resi non visibili da una moderna inferriata di sicurezza (nn. 1 e 2 in planimetria)[3]. Planimetricamente è costituita da due corridoi che si intersecano a formare una croce; non esistono sale. All'ingresso segue un corridoio, sulle cui pareti (3-4) è rappresentato il defunto, Ahmes, procedente verso l'esterno della tomba con le braccia alzate in adorazione del sole che sta raggiungendo; sulle pareti due inni dedicati ad Aton nelle sue manifestazioni di sole al tramonto (parete orientale[N 3]), e di sole nascente (parete occidentale[N 4]), che costituiscono una forma ancora più ridotta del "Piccolo inno ad Aton"[N 5].
Il corridoio prosegue con andamento perpendicolare all'ingresso; sulla parete est, tracciata con colore rosso, la famiglia reale sotto il disco solare. Sulla stessa parete, cinquantanove graffiti di età greco-romana testimoniano che gli ambienti furono frequentati anche molto tempo dopo l'abbandono della città. Sulla parete ovest (5-7), in colore rosso[N 6] la coppia reale, su un carro, mentre, scortata da quarantatré soldati, si dirige verso il Grande tempio di Aton. A riprova del verismo caratteristico dell'arte amarniana, il re e la regina Nefertiti sono rappresentati sul pianale del carro mentre si scambiano un bacio, con una piccola principessa ai loro piedi. All'ingresso del tempio che stanno raggiungendo, è schierata una scorta militare e sono presenti funzionari e preti dell'Aton con mazzi di fiori e animali sacrificali[3]. Il corridoio trasversale, privo di decorazioni e testi, presenta, alle due estremità, false porte e due pozzi funerari di cui uno scende per circa 10 m, ma non si apre in alcun altro locale sotterraneo; l'altro è invece poco profondo. Sul fondo del corridoio precedente, perpendicolare all'ingresso, si trova una statua di Ahmes, molto consunta, scolpita direttamente nella roccia.
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Note
Bibliografia
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