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Taliesin (edificio)
villa di Frank Lloyd Wright Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Taliesin, noto anche come Taliesin East, Taliesin Spring Green o Taliesin North, è il nome che Frank Lloyd Wright diede alla casa, allo studio e alla fattoria che costruì nel 1911 a Spring Green nel Wisconsin. Fu distrutta da un incendio nel 1914 e ricostruita due volte (1915 e 1925), e rimase in cambiamento continuo fino alla morte dell’architetto nel 1959[1][2][3]. Oggi il complesso è riconosciuto come National Historic Landmark, fa parte del National Register of Historic Places ed è dal 2019 anche Patrimonio dell'umanità UNESCO[4][3].
Taliesin è non solo una residenza e uno studio, ma anche un esempio unico di architettura dinamica, dove ogni modifica rifletteva le idee in continua evoluzione di Wright, la sua attenzione alla natura e la volontà di creare uno spazio organico e abitabile, che fosse insieme casa, laboratorio e opera d’arte[4].
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
La valle del fiume Wisconsin, detta The Valley, fu abitata negli anni 1860 dai Lloyd Jones, la famiglia materna di Wright[2]. La madre, Anna Lloyd Jones, era una maestra e sposò William Carey Wright, che era predicatore e musicista[5]. Frank Lloyd Wright nacque nel 1867 e passò tante estati da ragazzo nella fattoria dello zio James vicino a Spring Green[2]. Queste esperienze segnarono molto la sua idea di architettura: scrisse che forme e ritmi degli alberi e del paesaggio gli fecero capire i principi di quella che chiamò architettura organica[2]. Prima di costruire Taliesin, Wright aveva già progettato vari edifici in zona per parenti: la Unity Chapel (1886), il Romeo and Juliet Windmill (1896), la Hillside Home School II (1901) e la casa Tan-y-Deri (1907)[5].
Nel 1909 Wright lasciò la moglie Catherine Lee Tobin e lo studio di Oak Park per un periodo in Europa con Mamah Borthwick Cheney[2]. Dopo il ritorno, comprò (a nome della madre) un terreno di circa 32 acri nella valle. Qui costruì una residenza che fosse allo stesso tempo casa privata, studio e fattoria[2].
Il nome Taliesin viene dal leggendario poeta gallese Taliesin e vuol dire “sopracciglio splendente” (shining brow)[2][3]. Il nome mostrava l’idea di Wright di mettere la casa non sulla cima ma sul bordo della collina, così che “la casa e la collina potevano vivere insieme”[3]. Questo richiamava anche le radici gallesi della sua famiglia[2].
La proprietà è stata inserita nel National Register of Historic Places e nel National Historic Landmark nel 1976[6] ed è stata riconosciuta nel luglio 2019 come patrimonio mondiale dell'UNESCO.[7] Oltre alla residenza, ci sono quattro edifici progettati da Frank Lloyd Wright nella tenuta: il mulino a vento Romeo e Giulietta progettato da Wright nel 1896; Tan-y-Deri, la casa che ha disegnato per Jane e Andrew Porter, sua sorella e suo cognato, progettata nel 1907; la Hillside Home School, originariamente progettata nel 1901 e la Midway Barn, una struttura agricola.
Taliesin I (1911–1914)
La prima versione della casa fu costruita nel 1911[1][3]. Taliesin I aveva la parte abitativa, lo studio e spazi agricoli, tutti progettati per integrarsi bene con il paesaggio attorno[2][3]. Wright usò pietra calcarea gialla da una cava vicina e sabbia del fiume Wisconsin per i muri. Gli intonaci interni vennero colorati con pigmenti naturali e prendevano un colore dorato[3]. Lo stile era quello della Prairie School: tetti bassi e sporgenti, finestre grandi, spazi interni aperti e un forte legame tra dentro e fuori[1][3]. La casa aveva anche cortili, logge e terrazze per guardare il panorama delle colline[2].
Il 15 agosto 1914 un domestico, Julian Carlton, appiccò un incendio nell’ala abitativa e uccise sette persone, tra cui Mamah Borthwick e i suoi due figli[1][2]. Wright in quel momento non era a casa[2]. La tragedia ebbe grande eco sui giornali, sia per la violenza dell’evento sia per la relazione extraconiugale dell’architetto che era già molto discussa[1][3]. Anche se distrutto e colpito dalla perdita, Wright decise di ricostruire. Disse che Taliesin doveva “mostrare qualcosa in più per il suo sacrificio” e non restare solo un mucchio di macerie nere[2].
Taliesin II (1915–1925)
La ricostruzione del 1915 portò a Taliesin II, con più stanze e spazi agricoli[2]. Wright aggiunse una seconda cucina, sale da pranzo, scuderie, pollai e granai, rendendo il posto sempre più simile a una fattoria completa[2]. In quegli anni stava lavorando anche fuori dagli Stati Uniti, soprattutto al Hotel Imperiale di Tokyo in Giappone[2]. Taliesin II fu legata anche alla vita privata dell’architetto, che si sposò con Miriam Noel nel 1923 e poco dopo incontrò Olgivanna Lloyd Wright, che sarebbe diventata sua terza moglie[2].
Taliesin III (1925-oggi)
Nel 1925 un fulmine causò un altro incendio e distrusse di nuovo gran parte della residenza, compresi mobili e opere d’arte importanti[1][2][3]. Wright ricostruì ancora e nacque Taliesin III, che è quello che esiste oggi[2][3]. Questa nuova versione aveva elementi delle prime due, ma anche cose nuove, come l’ampliamento della loggia, la balconata lunga chiamata Birdwalk e spazi per ospitare apprendisti e collaboratori[2].
Per quasi cinquant'anni Taliesin restò un cantiere aperto[2]. Wright cambiava spesso il complesso, aggiungendo o modificando cose anche mentre i lavori erano in corso, riusando parti esistenti e adattando gli spazi ai bisogni del momento[2]. Questo mostrava la sua idea che l’architettura dovesse sempre evolvere e rispondere alla vita e alla natura[2].
Dal 1937 Taliesin venne usato solo d’estate, mentre d’inverno Wright e gli apprendisti si spostavano a Taliesin West in Arizona[3]. Negli anni ’40 e ’50 aggiunsero nuove stanze come la Garden Room, e ampliarono la living room e la loggia[2].
Dopo la morte di Wright (1959), la proprietà passò alla Frank Lloyd Wright Foundation, fondata nel 1940[3]. Dal 1990-91 la gestione pratica è affidata a Taliesin Preservation, Inc., un’organizzazione non profit che si occupa della conservazione e delle attività educative e culturali[3].
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Architettura
Riepilogo
Prospettiva
La residenza di Taliesin rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura organica concepita da Frank Lloyd Wright. L’edificio è stato pensato per fondersi completamente con il paesaggio circostante, situandosi sul fianco della collina invece che sulla cima, seguendo le linee naturali delle colline del Wisconsin[5]. Wright voleva che la casa sembrasse parte della collina stessa, e per questo ha scelto materiali locali: la pietra calcarea gialla proveniente da una cava vicina, sabbia del fiume Wisconsin per il calcestruzzo dei muri esterni e intonaco interno mescolato con pigmento color terra di Siena, per richiamare le tonalità naturali del paesaggio[3].
La struttura è caratterizzata da tetti a sbalzo, ampie finestre e un open space interno, con stanze collegate tra loro in modo fluido, che permettono di far entrare luce naturale e creare un senso di continuità tra gli ambienti[2]. I corridoi stretti e gli angoli acuti donano un senso di protezione, mentre cortili, logge e la Birdwalk permettono di godere di viste panoramiche sulla valle[1]. Taliesin integra anche elementi tipici dello stile Prairie come linee orizzontali marcate, muri bassi e volumi distribuiti orizzontalmente per accentuare l’armonia con il territorio circostante.
L’architetto trattava Taliesin come un vero laboratorio sperimentale: durante la sua vita ha continuamente modificato e ampliato la casa, aggiungendo strutture per la fattoria, sale di lavoro, stanze per gli apprendisti della Taliesin Fellowship e piccoli dettagli architettonici che esploravano nuovi rapporti tra spazi interni ed esterni[2]. L’uso dei materiali locali, le tecniche di costruzione adattive e l’attenzione al microclima della valle dimostrano la filosofia di Wright di creare un’architettura che fosse “viva” e in costante dialogo con la natura. Alcuni dettagli come i caminetti centrali, le logge e le finestre a nastro servivano sia a funzione pratica sia come esperimenti estetici, provando nuovi modi di modulare luce, ombra e prospettiva[3].
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Taliesin Fellowship
Nel 1932 Wright e Olgivanna fondarono la Taliesin Fellowship, una comunità di apprendisti che vivevano e studiavano lì[2][3]. Gli studenti imparavano facendo: lavoravano sia nei campi sia alla costruzione e alla manutenzione degli edifici, guidati da Wright[2]. La Fellowship cambiò tanto il complesso, che divenne un vero e proprio campus sperimentale: stalle e fienili furono trasformati in dormitori e vennero creati spazi nuovi come il Drafting Studio (1932) e il Teatro di Hillside (1955)[2]. Wright chiamava i suoi apprendisti “le dita della mia mano”[3].
Note
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