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Teatro Comunale "Cielo d'Alcamo"

teatro ad Alcamo (TP) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il Teatro Comunale "Cielo d'Alcamo" si trova di fronte al Castello dei Conti di Modica di Alcamo; deriva dalle modifiche e rinnovamento del primo Teatro Comunale "Ferrigno" di Alcamo.[1]

Fatti in breve Ubicazione, Stato ...
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Storia

Riepilogo
Prospettiva

L'ex Teatro Comunale "Ferrigno" era un'importante struttura dal punto di vista culturale ed artistico; esso presentava dipinti del pittore palermitano Salvatore Nasta e stucchi dell'alcamese Filippo Rimi.[2] I lavori di costruzione iniziarono nel 1846 circa e venne inaugurato il 30 maggio 1850, giorno dell'onomastico di re Ferdinando II; la messa in scena di una commedia scritta dal barone Cosenza, fu preceduta dall'Inno borbonico.[3]

Fra il 1852 e nel 1854, esso fu sottoposto a lavori di ristrutturazione e abbellimento, mentre a fine ‘800 rimase chiuso per un periodo di 7 anni per procedere ad un nuovo restauro: sarà riaperto nel 1902. Nel suo periodo di attività, diverse famose compagnie teatrali si esibivano sul suo palcoscenico, attirando il pubblico anche dai paesi viciniori.[2]

Il 18 aprile 1958, allo scopo di ampliare il locale, dotandolo di un grande palcoscenico adatto ad ospitare grandi compagnie e orchestre, il Consiglio Comunale di Alcamo approvò, all'unanimità, la delibera relativa alla sua demolizione e ricostruzione.[3] Il nuovo teatro venne finito nell'ottobre 1961 ed intitolato Cine-teatro Euro.[1]

Nel 2001, subì dei lavori di restauro e venne dedicato al grande poeta Cielo d'Alcamo, cantore della lingua italiana alla corte di Federico II.[1]

Descrizione

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Teatro Ferrigno

Nel 1902 il teatro fu corredato da 38 palchi, suddivisi in tre file, e dagli affreschi realizzati da Salvatore Nasta, pittore palermitano.[3] Sul soffitto (diviso in 5 scomparti) vennero rappresentati il dio Apollo e le 5 muse preposte all'arte teatrale: Tersicore, Talia (musa), Euterpe, Melpomene e Polimnia. Inoltre, sopra le 5 lunette furono raffigurati i migliori scrittori corrispondenti alla musa, mentre sotto ancora le figure di Cielo d'Alcamo, Sebastiano Bagolino e Giuseppe Renda.[3]

Oggi l'interno, privo degli antichi palchetti e affreschi, anche se più spoglio, si presenta più capiente e funzionale;[senza fonte] il locale dispone di 494 posti a sedere in platea e 314 poltrone in galleria.[2]

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Note

Bibliografia

Voci correlate

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