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Terry Reid

cantante e chitarrista britannico (1949-2025) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Terry Reid
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Terrance James Reid, detto Terry (St Neots, 13 novembre 1949Rancho Mirage, 5 agosto 2025[1]), è stato un cantautore e chitarrista britannico.

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Noto per il suo stile vocale intenso ed espressivo, in esibizioni sia come solista sia come vocalist ospite, turnista o spalla di artisti di primo piano. Come solista ha pubblicato sei album in studio e quattro dal vivo. Descritto da Rolling Stone come un "musicista degli artisti", Reid era riconosciuto dai suoi contemporanei come un grande talento del rock inglese, sia come chitarrista sia come cantante. Robert Plant lodò la sua "flessibilità, potenza e controllo vocale" e Graham Nash dichiarò che avrebbe dovuto diventare “una star gigantesca”.

La carriera musicale di Reid ebbe inizio nei primi anni '60. Mentre si esibiva in un club britannico locale, fu invitato a unirsi come cantante solista ai Peter Jay and the Jaywalkers, con i quali aprì i concerti dei Rolling Stones nel loro tour del 1966. Alla fine degli anni ’60 fu spalla, come solista, nei tour di Rolling Stones, Cream, Jethro Tull e Fleetwood Mac. Rifiutò l’offerta di Jimmy Page di diventare il cantante della band che sarebbe poi diventata i Led Zeppelin, così come l'invito di Ritchie Blackmore a diventare frontman dei Deep Purple.

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Biografia

Riepilogo
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Terrance James Reid, nato a St Neots il 13 novembre 1949, crebbe in una famiglia semplice ma con un padre che lo incoraggiò sempre a inseguire la musica invece di un futuro nei campi. Giovanissimo, imbracciò la chitarra e mise in piedi la sua prima band, i Redbeats, con cui iniziò a calcare le piccole scene dei villaggi del Cambridgeshire.

Il suo talento vocale era fuori dal comune: potente, espressivo, capace di passare da un sussurro a un grido con naturalezza. Non passò inosservato. A soli quindici anni entrò nei Peter Jay and the Jaywalkers e nel 1966 si ritrovò già ad aprire i concerti dei Rolling Stones. Poco dopo iniziò la carriera solista e, negli Stati Uniti, si fece conoscere come giovane promessa del rock britannico.

Fu proprio in questo periodo che Reid ebbe davanti a sé le occasioni che avrebbero potuto cambiare per sempre la sua carriera. Nel 1968, con lo scioglimento degli Yardbirds, il chitarrista Jimmy Page cercava di formare una nuova band. Reid era tra i primi nomi in lista per il ruolo di cantante. Page e il manager Peter Grant erano rimasti impressionati dalla sua voce e gli offrirono di diventare frontman di quello che inizialmente sarebbe stato chiamato New Yardbirds, e che poco dopo avrebbe assunto il nome di Led Zeppelin.

Tuttavia Reid aveva già firmato impegni come spalla dei Rolling Stones e di Cream in tournée americane. Non volle sciogliere quei contratti e, pur lusingato dall'offerta, declinò. Con grande sportività, però, segnalò a Page un giovane cantante di Birmingham che aveva visto esibirsi: Robert Plant. Aggiungendo che Plant aveva anche un batterista straordinario, John Bonham. Senza volerlo, Reid aveva contribuito direttamente alla nascita di una delle band più importanti della storia del rock.

Un'altra grande opportunità bussò poco dopo. Ritchie Blackmore cercava un nuovo cantante per i Deep Purple, dopo l'uscita di Rod Evans. Anche in questo caso Reid ricevette la proposta di unirsi al gruppo. Ma trovò la direzione musicale della band troppo "pesante", troppo vicina a un hard rock che non sentiva nelle sue corde: il suo mondo era il soul, il folk, le contaminazioni jazz e latine. Declinarne l’invito fu una scelta consapevole, anche se in seguito molti critici gli avrebbero rimproverato di aver "rinunciato" a due posti sicuri nella storia del rock.

Intervistato anni dopo, Reid dichiarò di non avere rimpianti: "Non mi sono mai seduto a rimuginare sulle cose passate. Ho sempre fatto la mia strada". La sua carriera infatti continuò tra album solisti come Terry Reid (1969), River (1973) e Seed of Memory (1976), lavori che lo resero un artista di culto. Non divenne mai una star da stadi, ma rimase un punto di riferimento per molti colleghi, che ne ammiravano l’integrità artistica e il talento vocale unico.

Robert Plant stesso riconobbe che, senza la generosità di Terry Reid, la storia dei Led Zeppelin sarebbe stata diversa. Reid, con le sue scelte, preferì restare fedele a sé stesso, anche a costo di rinunciare alla fama planetaria. Trasferitosi in California, visse un periodo bohémien nella tenuta di Bob Dylan e nel 1976 incise Seed of Memory, prodotto dall’amico Graham Nash. Il disco, ricco di atmosfere intime e spirituali, venne però penalizzato dal fallimento della sua etichetta, l’ABC Records, che ne compromise la distribuzione. Nel 1979 pubblicò Rogue Waves, ma quella stagione si chiuse lì: Reid rimase un artista apprezzato, ma lontano dalle classifiche.

Negli anni Ottanta preferì dedicarsi a collaborazioni con altri musicisti. La sua voce e la sua chitarra comparvero nei dischi di Don Henley, Jackson Browne e Bonnie Raitt, e diventò un cantante di culto, stimato da colleghi più che dalle masse. Nel 1991 tentò un ritorno con l'album The Driver, prodotto da Trevor Horn: un disco elegante, con una versione potente di Gimme Some Lovin’, ma che lo stesso Reid definì in seguito troppo artificiale e distante dalla sua anima musicale.

La sua vita privata lo mise a dura prova: negli anni Novanta dovette affrontare una difficile battaglia legale per l'affidamento delle figlie. Nonostante tutto, non abbandonò mai la musica. Nel 1993 suonò con Joe Walsh e Nicky Hopkins in un progetto chiamato The Flew, che ebbe il destino di diventare l’ultima esibizione pubblica dello stesso Hopkins.

La vera riscoperta arrivò nei primi anni Duemila. Reid tornò a esibirsi nei club londinesi, nei festival e in piccoli tour, conquistando nuove generazioni di ascoltatori. Album dal vivo come Alive (2004) e Live in London (2012) catturarono la sua energia sul palco. Intanto le sue canzoni cominciarono a comparire nelle colonne sonore: Rob Zombie usò Seed of Memory e Brave Awakening idel suo film La casa del diavolo (2005), mentre Be Yourself trovò spazio nel film Tra le nuvole (2009). La sua influenza arrivò anche a musicisti lontani dal rock classico: DJ Shadow lo coinvolse nei suoi progetti, Dr. Dre lo citò come fonte di ispirazione, e Damon Albarn lo invitò a partecipare ad Africa Express.

Negli ultimi anni della sua vita Terry Reid rimase una presenza costante nei locali londinesi e nei festival, circondato da una cerchia di fan fedeli e da giovani artisti che lo veneravano come una leggenda sotterranea. Il 7 ottobre 2024, al The Half Moon di Putney, tenne quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto ufficiale: una serata intensa, quasi un addio velato.

Pochi mesi dopo gli venne diagnosticato un tumore, che lo costrinse a interrompere i progetti futuri. Morì il 4 agosto 2025 a Rancho Mirage, in California, all'età di 75 anni.

Terry Reid non divenne mai una superstar, ma il suo nome resta inciso nella storia della musica. Era l'uomo che rifiutò Led Zeppelin e Deep Purple, ma anche l'artista che scelse di seguire la propria strada, fatta di coerenza, talento puro e una voce che nessuno dimenticò mai. La sua eredità è quella di un musicista libero, rispettato dai giganti del rock e riscoperto da generazioni diverse, che ancora oggi trovano nella sua opera una sincerità e una forza senza tempo.

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Discografia

Album in studio

  • 1968 - Bang, Bang You're Terry Reid
  • 1969 - Terry Reid (titolo in USA: Move Over for Terry Reid)
  • 1973 - River
  • 1976 - Seed of Memory
  • 1979 - Rogue Waves
  • 1991 - The Driver

Album dal vivo

  • 1985 - The Hand Don't Fit the Glove
  • 2004 - Alive
  • 2004 - Silver White Light – Live at the Isle of Wight 1970
  • 2012 - Live in London

Raccolte

  • 1969 - The Most of Terry Reid
  • 2004 - Super Lungs: The Complete Studio EMI Recordings 1966–1969
  • 2016 - The Other Side of the River
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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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