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Trachite

roccia effusiva Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Trachite
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La trachite è una roccia magmatica effusiva di composizione intermedia e chimismo alcalino, equivalente effusivo delle sieniti. Ha tessitura porfirica, ipocristallina o olocristallina, spesso vacuolare o finemente porosa e perciò a superficie ruvida. È di colore chiaro, biancastro o grigio-giallastro e composta principalmente da sanidino o anortoclasio, plagioclasio e biotite con ± clinopirosseni e/o anfiboli e/o olivina.

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Etimologia

Il nome viene dal greco τραχύς (trachýs) = ruvido, per l'aspetto scabro e poroso della superficie della roccia.

Caratteri mineralogici

Riepilogo
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Posizione delle trachiti nel Diagramma QAPF
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Nomenclatura delle trachiti in base al rapporto tra % normativa di quarzo o nefelina e Indice di Differenziazione (I.D.). L'I.D. è dato dalla somma delle percentuali normative di quarzo (Q), albite (ab), ortoclasio (or), nefelina (ne), leucite (lc) e metasilicato di potassio (kp).

Nelle trachiti il minerale nettamente prevalente è il feldspato alcalino, presente sia come fenocristalli che come microliti nella pasta di fondo. Si tratta generalmente di sanidino nelle varietà potassiche e di anortoclasio o più raramente albite nelle varietà sodiche. I loro fenocristalli, tabulari e allungati, di solito sono fittamente addossati e isorientati dal flusso della lava, conferendo alla roccia una particolare tessitura detta trachitica.
Il plagioclasio (oligoclasio o andesina) è sempre presente in quantità comprese tra il 10 e il 35% sul volume totale dei feldspati ma di solito non forma fenocristalli. Il quarzo, se presente nella pasta di fondo, non supera il 5% del volume totale della roccia, che pertanto si può definire satura in silice. I minerali femici sono decisamente subordinati. Il vetro è scarso e interstiziale o assente. Accessori frequenti sono l'apatite e la magnetite.

Se il quarzo è in quantità maggiore, fino al 20% del volume totale della roccia, si passa alle quarzo-trachiti. Le trachiti a foidi contengono fino al 10% in volume di feldspatoidi e/o olivina.

Quando il contenuto in vetro è consistente e non consente la classificazione su base modale con il diagramma QAPF di Streckeisen, si usa lo schema classificativo a sinistra, basato sui costituenti normativi, che discrimina meglio le caratteristiche delle trachiti rispetto al diagramma TAS (vedi più in basso). L'aggettivo peralcaline si usa in caso di presenza di uno o più costituenti normativi peralcalini: Ac (acmite), Ns (metasilicato di sodio) e Ks (metasilicato di potassio).

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Origine

La trachite è associata ad ambiente non orogenico come isole vulcaniche non sull'asse delle dorsali e zone di sollevamento continentale e deriva da basalti alcalini per cristallizzazione frazionata.

Composizione chimica e norma

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Classificazione chimica della trachite secondo il diagramma TAS
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Distribuzione

In Italia:

Nel mondo:

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Utilizzo

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Il Duomo di Colonia, realizzato in trachite del Drachenfels, nei Siebengebirge.
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Bassorilievo su quadrante d'orologio in trachite

Questa roccia è commercializzata come materiale (lavorabile) per prodotti dell'edilizia e dell'arredo urbano. Essa è presente in molti luoghi in Italia: da citare la Sardegna e, soprattutto, la zona dei Colli Euganei (principalmente Vo', Galzignano Terme e Rovolon) in provincia di Padova. Il termine trachite, nel settore della lavorazione, è tuttavia usato impropriamente per indicare genericamente pietre estratte da rocce effusive con struttura porfirica o microcristallina, come le ignimbriti e le andesiti.

La trachite fu usata in passato, e lo è tutt'oggi, prevalentemente per lastricati stradali, marciapiedi e bordature degli stessi. In tempi più recenti, grazie alle sue caratteristiche cromatiche ed alla possibilità di essere tagliata in lastre sottili e lucidata, si è resa adatta anche a scopi di rivestimento e di abbellimento di edifici, sia per esterni che per interni (scale e pavimenti).

L'opera di spicco che vide l'utilizzo della trachite è senza dubbio il grandioso Duomo di Colonia, una delle chiese più grandi della Cristianità.

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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