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Viktor Ullmann

compositore, direttore d'orchestra e pianista austriaco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Viktor Ullmann
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Viktor Ullmann (Český Těšín, 1º gennaio 1898campo di concentramento di Auschwitz, 18 ottobre 1944) è stato un compositore, direttore d'orchestra e pianista austriaco[2], ebreo di origini slesiane, vittima dell'Olocausto.

«Devo sottolineare che Theresienstadt è servita a stimolare, non ad impedire, le mie attività musicali; che in nessun modo ci siamo seduti sulle sponde dei fiumi di Babilonia a piangere; che il nostro rispetto per l’Arte era commensurato alla nostra voglia di vivere. Ed io sono convinto che tutti coloro, nella vita come nell’arte, che lottano per imporre un ordine al Caos, saranno d’accordo con me.[1]»
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Infanzia e periodo giovanile: 1898-1919

Viktor Ullmann nacque il 1º gennaio 1898 a Těšín (Teschen), città appartenente al Ducato di Slesia nell'Impero austro-ungarico, oggigiorno suddivisa in Cieszyn (Polonia) e Český Těšín (Repubblica Ceca).[3] Entrambi i genitori erano di origine e formazione ebrea ma, poco prima della nascita di Viktor, si convertirono al Cattolicesimo per agevolare la carriera militare di Maximilian, suo padre, ufficiale dell'esercito austriaco.[4][5] David Schiff, compositore e scrittore, parla in questi termini del milieu ullmanniano: «Similmente agli ebrei di origine boema che assorbirono la cultura tedesca, come Kafka e Mahler, Ullmann visse una vita di estraniazioni, isolato dal nazionalismo ceco, dall'antisemitismo tedesco e dall'ortodossia ebrea».[6]

Al fine di evitare gli spostamenti richiesti al padre dall'esercito, nel 1909 si trasferì con la madre, Malwine, a Vienna, dove frequentò il gymnasium.[7] Complementarmente all'educazione scolastica, ebbe lezioni di piano da Eduard Steuermann e studiò teoria e composizione musicale, a partire dal 1914, con Josef Polnauer, allievo di Schönberg.[8][9] Nel 1916 si arruolò volontario nell'esercito austriaco e venne schierato al Fronte italiano nella Undicesima battaglia dell'Isonzo, incarico per il quale ricevette una medaglia al valor militare e la promozione a tenente.[10] Ritornato a Vienna nel 1918, si iscrisse alla Facoltà di Legge dell'Università di Vienna, dove seguì le lezioni di Wilhelm Jerusalem, filosofo e pedagogo ebreo austriaco, e venne accettato al seminario di composizione di Schönberg. Con il compositore austriaco studiò teoria della forma musicale, contrappunto e orchestrazione. Ullmann fu anche un eccellente pianista, sebbene mai ambì alla carriera solistica.[11]

Nell'ottobre del 1917 Viktor Ullmann prese parte, nei pressi di Plezzo, alla dodicesima battaglia dell'Isonzo (Zwölfte Isonzoschlacht) come osservatore di artiglieria dell'Esercito austroungarico.[12] Riassegnato nel dicembre 1917 al campo militare di Barcola, frazione di Trieste, nel marzo 1918 diede due concerti al Narodni Dom, uno dei quali di beneficenza in aiuto agli orfani di guerra.[13] Durante il periodo triestino, Ullmann si appassionò alle opere di Rainer Maria Rilke e, in particolare, al poema Die Weise von Liebe und Tod des Cornet Christoph Rilke.[14][15]

Gli anni di Praga: 1920-1929

Nel maggio del 1919 sposò la compagna di corso Martha Koref e, alla fine dell'anno, abbandonò gli studi con Schönberg.[16] Nel 1920 si unì allo staff del Teatro Nazionale di Praga come kapellmeister e répétiteur.[17] Il suo mentore divenne Alexander von Zemlinsky che gli trasmise una formazione molto rigorosa, comprendente tanto il repertorio musicale tedesco che quello ceco.[18] Sotto la guida di Zemlinsky, il 19 dicembre 1921 debuttò come conduttore con il Bastien und Bastienne di Mozart.[19] Negli anni successivi, dal 1922 al 1927, diresse con successo molte rappresentazioni liriche e concerti[20] tra cui, il 25 marzo 1925, la Symphonische Phantasie ("Fantasia sinfonica") da lui composta.[19] Parallelamente agli impegni del Teatro Nazionale, Ullmann compose nuovi e innovativi lavori, come il Sieben Lieder mit Klavier op. 4 (1923), un Oktett (1924), la musica per la commedia Der Kreidekreis di Klabund (1925) e la prima versione delle Variationen und Doppelfuge über ein Klavierstück von Arnold Schönberg (1925).[21] Tratte dal quarto dei Sei piccoli pezzi per pianoforte op. 19 del Maestro di Vienna e più note come Variazioni Schönberg, gli valsero poi, nella versione orchestrale op. 3b, il prestigioso Premio Emil Hertzka del 1934.[22] Nella stagione lirica 1927-1928 venne nominato «primo kapellmeister» (direttore artistico) del Teatro dell'Opera di Aussig, l'odierna Ústí nad Labem.[23] Per la prima volta nella posizione di decidere il programma,[24] presentò un repertorio di notevole spessore, tra cui il Tristano e Isotta di Wagner, l'Arianna a Nasso di Strauss, Le nozze di Figaro di Mozart e il Jonny Spielt Auf di Křenek.[25][26][27] Diresse anche alcuni componimenti sinfonici, su tutti la Sinfonia N. 9 di Schubert,[28] dimostrando di essere un eccellente direttore, capace e rigoroso.[29] Senza un apparente motivo[24] o, più probabilmente, per dedicarsi totalmente alla composizione,[30] nel 1928 fece ritorno a Praga. Il Concerto per Orchestra op. 4, altresì noto come Prima sinfonia o Sinfonietta (1928), venne apprezzato dal pubblico di Praga (1929) e Francoforte (1930), ma fu soprattutto la seconda versione delle Variazioni Schönberg, nell'esecuzione del pianista Franz Langer, che lo portò alla ribalta internazionale nel 1929 al festival IGNM (Internationale Gesellschaft für Neue Musik) di Ginevra.[31] Nello stesso anno trovò impiego alla Schauspielhaus di Zurigo come Kapellmeister.[32] L'incarico, che prevedeva anche la composizione di musiche per rappresentazioni teatrali, non si rivelò soddisfacente e segnò l'inizio di una profonda crisi intellettuale e spirituale, nonché creativa, che lo portò, nel 1931, a lasciare la capitale svizzera.[33]

Ullmann e l'antroposofia: 1929-1933

Nel 1929, assieme ad Alois Hába ed Erwin Schulhoff, Ullmann visitò il Goetheanum di Dornach, ponendo le basi per una radicale trasformazione interiore[34] e iniziando quella che lui stesso definì «un'odissea».[24] Nel 1931 si unì alla Società Antroposofica, il movimento mistico-cristiano fondato da Rudolf Steiner, e rinunciò temporaneamente alla carriera artistica per gestire una libreria antroposofica a Stoccarda.[35] A dispetto del totale fallimento di questo tentativo imprenditoriale, il soggiorno in Germania fu un importante periodo di introspezione. Come lo stesso Ullmann spiegò in una lettera del 1931 all'amico Alban Berg: «...lavoro alla libreria per colmare un desiderio di vecchia data e fornire un supporto diretto al movimento antroposofico».[36]

Il ritorno a Praga: 1933-1938

Con l'ascesa al potere del Partito Nazionalsocialista, nel 1933 ritornò a Praga dove, privo di una collocazione stabile, lavorò alla radio cecoslovacca, scrisse libri e recensioni musicali, fu critico musicale, dette lezioni private e partecipò al programma della Internationale Gesellschaft für Musikerziehung.[37] Nella capitale ceca compose la monumentale Der Sturz des Antichrist op. 9 ("La caduta dell'Anticristo"), tratta dall'omonimo dramma teatrale dello scrittore antroposofico Albert Steffen.[38] L'opera, che prevede un organico composto da orchestra sinfonica, coro e nove solisti, è essenzialmente la rappresentazione della battaglia tra il bene e il male, ove l'Artista è l'unico personaggio capace di convogliare le forze necessarie per combattere l'egemonia dell'Anticristo.[39] Composta tra giugno e dicembre del 1935, Der Sturz des Antichrist si aggiudicò il Premio Emil Hertzka del 1936.[40] Nonostante il riconoscimento, tuttavia, l'opera non venne mai eseguita nel corso della vita di Ullmann a causa dell'insita connotazione anti totalitaristica.[41] In questo periodo reincontrò Alois Hába, a cui era legato da comuni interessi e da una sincera amicizia. Con il compositore ceco, protagonista della musica microtonale, dal 1935 al 1937 studiò musica a quarti di tono[36] e compose, come tesi del biennio, la Sonata für Viertelton–Klarinette und Viertelton–Klavier op. 16.[42] Altri lavori apprezzabili del periodo praghese furono la 1. Klaviersonate ("Sonata per pianoforte n. 1") op. 10 (1936), i Sechs Lieder (Steffen) für Sopran und Klavier op. 17 (1937) e il 2. Streichquartett ("Secondo quartetto per archi") op. 7 (1935-1936), eseguito al festival IGNM di Londra del 1938.[43] Le composizioni successive al 1938, come la Slawische Rhapsodie op. 24, il Klavierkonzert ("Concerto per pianoforte") op. 25 e l'opera Der zerbrochene Krug op. 36, non ebbero esecuzioni pubbliche a causa dei provvedimenti repressivi applicati dalla Germania nazista.[44]

Il periodo nazista: 1938-1942

In seguito all'istituzione del Protettorato di Boemia e Moravia nel 1939 che, di fatto, portò la Cecoslovacchia sotto il controllo tedesco, la situazione politica divenne progressivamente ostica. Le leggi di Norimberga, promulgate in Germania nel 1935, vennero estese a tutta la Repubblica Ceco-Slovacca[45] e il governo di Praga applicò una serie di decreti antisemiti che esclusero gli Ebrei dalle istituzioni e dalla vita pubblica.[46][47] Con l'invio di alcune lettere agli amici Albert Steffen, il librettista di Der Sturz des Antichrist, e Josef Trávníček, conosciuto ai tempi delle lezioni di Schönberg, Ullmann cercò di ottenere senza successo un visto di espatrio per la famiglia[48], ora composta dalla seconda moglie Annie Winternitz, sposata nel 1931, e dai tre figli Max, Johannes e Felicia. Nell'estate del 1939, sfumata ogni possibilità di fuga, Ullmann e Annie decisero di inviare Felicia e Johannes, i maggiori dei tre, in Inghilterra, scelta estrema, ma in quell'anno ancora consentita dai tedeschi.[49]

Sebbene non smettesse di comporre e di pubblicare a sue spese alcuni nuovi lavori, la situazione personale progressivamente si aggravò.[50] I rapporti con la moglie, da tempo tesi, si conclusero nel 1941 con la sentenza di divorzio[51] e il compositore, apolide dal 1938, ritornò celibe, rendendolo particolarmente vulnerabile al rischio di deportazione.[52] In un ultimo disperato tentativo per sfuggire ad un infausto destino, sposò la sua nuova compagna, Elisabeth Frank–Meissl, il 15 ottobre 1941.[53] La comunità ebrea di Praga intervenne in suo aiuto ma la deportazione, già programmata per Łódź, venne soltanto sospesa provvisoriamente.[54] L'anno seguente, l'8 settembre 1942 Ullman venne trasferito, assieme alla moglie, al campo di concentramento di Theresienstadt,[55] un lager di raccolta e di transito (Durchgangslager) nel quale venivano "reinsediati" gli ebrei del Protettorato di Boemia e Moravia in attesa della destinazione finale ai campi di sterminio orientali.[45]

Theresienstadt: 1942-1944

A Theresienstadt, sotto gli auspici della Freizeitgestaltung ("Amministrazione del tempo libero"),[29] un organo che gestiva l'attività culturale e artistica della comunità ebraica internata,[56] Ullmann organizzò incontri, rappresentazioni teatrali e concerti. Come compositore fu eccezionalmente prolifico e scrisse un totale di ventiquattro lavori, ventuno dei quali sono stati preservati.[57][58] Tra questi, tre sonate per pianoforte, un quartetto per archi, arrangiamenti corali su testi ebrei, l'opera in atto unico Der Kaiser von Atlantis[55] e la sua ultima composizione, il melodramma Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke ("Il canto d'amore e morte dell'alfiere Christoph Rilke"), tratto dall'omonimo poema di Rilke.[59][60]

Ullmann fu influente anche come pianista, critico musicale e docente. Fondò e diresse lo Studio für neue Musik, esaminando e promuovendo il lavoro dei compositori più giovani presenti al campo.[61] I ventisei scritti rimasti degli eventi musicali messi in scena a Theresienstadt, forniscono un'importante retrospettiva della sorprendente vita artistica sviluppata all'interno del campo.[62] Le attività culturali venivano permesse, tanto da prosperare,[18] perché davano al potere nazista un efficace veicolo di propaganda così da raggirare il mondo esterno circa le reali condizioni di vita a Theresienstadt, documentato come «campo modello» dalla Croce rossa internazionale nel film Theresienstadt. Ein Dokumentarfilm aus dem jüdischen Siedlungsgebiet (giugno 1944).[63] Dietro la facciata creata dal regime, tuttavia, i reclusi erano soggetti ai medesimi stenti e brutalità degli altri campi di concentramento, come inedia, malattie, torture ed esecuzioni capitali.[64]

Tra settembre e ottobre 1944, ebbero luogo deportazioni di massa da Theresienstadt ad Auschwitz. Viktor Ullmann venne trasferito il 16 ottobre 1944 e trovò la morte nelle camere a gas, probabilmente il 18 ottobre.[65] Anche il figlio Maximilian, di soli 12 anni, venne ucciso ad Auschwitz, in una canera a gas, il 23 ottobre, pochi giorni dopo il padre.

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Ullmann nei media

Il 2 ottobre 2012, Der Kaiser von Atlantis è andato in scena, con la regia di Lino Marrazzo, la direzione di Davide Casali e le scene del pittore Endri Kosturi, alla Risiera di San Sabba (Trieste),[15][66] in quello che fu l'unico campo di concentramento sul territorio italiano e dell'Europa occidentale occupata a essere dotato di un forno crematorio.[67]

Nel 2015 Ioannis Grigoropoulos e Michalis Aristidou hanno realizzato il documentario Viktor Ullmann: Biography of a recording[68]. Nel documentario, che trae lo spunto dalla registrazione nel 2014 da parte della pianista spagnola Maria Garzon delle 7 sonate per pianoforte scritte da Ullmann e finora inedite, Alice Herz-Sommer, Edith Kraus, due pianiste amiche del compositore sopravvissute all'olocausto, insieme a molti altri, parlano di Viktor Ullmann e del suo lavoro. Le due pianiste avevano eseguito le sonate mentre erano recluse nel campo di Terezin insieme a Ullman.

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Cronologia

DataEvento
1898Nascita a Teschen (1º gennaio).
1909-16Trasferimento a Vienna; istruzione secondaria.
1916-18Servizio militare; invio al fronte; promozione a tenente.
1918Facoltà di legge all'Università di Vienna; lezioni con Wilhelm Jerusalem; seminario di composizione con Schönberg.
1920Kapellmeister e répétiteur con Alexander von Zemlinsky al Teatro Nazionale di Praga.
1922-27Direttore d'orchestra al Teatro Nazionale di Praga.
1925Variazioni Schönberg per pianoforte.
1927-28Direttore d'orchestra a Ústí nad Labem (Aussig).
1929Seconda versione delle Variazioni Schönberg, presentate all'Internationale Gesellschaft für Neue Musik di Ginevra.
1929-31Kapellmeister e compositore alla Schauspielhaus di Zurigo.
1931-33Membro della Società Antroposofica e libraio a Stoccarda.
1933Ritorno a Praga.
1934Premio Emil Hertzka per la versione orchestrale delle Variazioni Schönberg.
1935-37Studi di composizione con Alois Hába.
1936Premio Emil Hertzka per Der Sturz des Antichrist.
1938Esecuzione del Secondo quartetto per archi op. 7 all'Internationale Gesellschaft für Neue Musik di Londra.
1939Istituzione del Protettorato di Boemia e Moravia; decreti antisemiti a Praga.
1942Deportazione al campo di concentramento di Theresienstadt (8 settembre).
1942-44Theresienstadt: attivo come compositore, direttore, pianista, insegnante e critico musicale.
1944Morte ad Auschwitz (18 ottobre), due giorni dopo il trasferimento da Theresienstadt.

Opere

Riepilogo
Prospettiva

Alcune composizioni sono andate perdute. Certamente lo sono le opere non pubblicate del periodo pre Theresienstadt, con l'unica eccezione di Der Sturz des Antichrist. Lo stesso Ullmann poi, dallo spirito fortemente autocritico, era solito ricomporre, rinominare o anche abiurare i lavori da lui scritti.[69] A metà del 1942, poco prima della deportazione, Ullmann redasse un catalogo completo delle proprie composizioni a cui, unitamente ai titoli dei lavori già noti, assegnò i numeri d'opera progressivi (1-41).[70][71] Tale elenco, su cui si basa la ricostruzione della produzione antecedente a Theresienstadt,[72] è di inestimabile lavoro alla luce delle partiture non più ritrovate, sebbene lo stesso evidenzi anche l'entità di quelle mancanti a causa della guerra e delle persecuzioni.

Delle seguenti tabelle, la prima si riferisce alle opere composte a Praga e utilizza la numerazione Opus citata nell'elenco di Ullmann (1942)[72][73] nonché, per un confronto, quella del catalogo di Riemann (1929).[74] La seconda cita le opere composte a Theresienstadt e riporta i numeri d'Opus quando bibliograficamente presenti. L'ordine è essenzialmente cronologico e tiene conto delle ricerche più recenti di Verena Naegele (2002)[73] e Ingo Schultz (2008).[72] Le datazioni incerte sono indicate con il simbolo (?).

Le opere di Praga

Ulteriori informazioni Numerazione, Opera ...

Le opere di Theresienstadt

Ulteriori informazioni Numerazione, Opera ...
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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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