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Visione scotopica

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Visione scotopica
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La visione (o vista) scotopica (dal greco antico: σκότος?, scotos, "oscurità, buio"[1]) o al buio, o notturna, è quella capacità di visione derivata dall'attività, negli occhi, dei bastoncelli della retina, quali fotorecettori a più alta sensibilità alla luce rispetto ai coni, ma privi della discriminazione cromatica; per questo viene detta anche "visione in bianco e nero" (acromatica), poiché consente di rilevare bassi livelli di brillanza, ma non differenze di cromaticità.

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
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Tabella di Luminanza della visione Scotopica, Mesopica e Fotopica (ed altri riferimenti, come la curva pupillare).

Si tratta del tipo di visione che si ha quando il livello d'illuminazione è basso, ovvero con livelli d'illuminamento compresi tra un massimo di 1 lux fino a un minimo di 0,00001 lux.[2] La visione ad alti livelli d'illuminamento è invece la visione fotopica.

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Caratteristiche

Riepilogo
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Efficienza visiva dell'occhio umano. Rosso: visione fotopica, blu: visione scotopica.

Viene utilizzata appieno solamente quando il livello di illuminazione ambientale risulta troppo basso perché si attivi anche la visione fotopica (visione diurna), cioè durante la notte fonda e/o con livelli di illuminazione (luminanza) inferiori a 0,001 Cd/m2.

Tuttavia, essa entra in funzione già con livelli di illuminazione di attorno a 20 Cd/m2, perciò da poco dopo il tramonto a poco prima dell'alba, tantoché nella pratica, nella visione detta mesopica, la visione scotopica mescola le proprie funzioni a quelle della visione fotopica, comprendendo una larga parte della regione dei livelli di luce dell'intera giornata, così anche il crepuscolo (da ~30 a ~0,01 Cd/m2).

Ulteriori informazioni , ...

La luce

La lunghezza d'onda della luce visibile nell'aria varia indicativamente da 380 a 750 nm;[3] in condizioni ottimali, la percezione visiva umana può ritenersi estesa tra 310 nm (ultravioletto) e 1100 nm (vicino infrarosso).

Durante la visione fotopica, l'occhio umano presenta una sensibilità massima attorno alla lunghezza d'onda di 555 nm (frequenza di 540 THz) dello spettro elettromagnetico,[4][5] corrispondente a un colore campione descritto come verde brillante o giallo-verde; durante la visione scotopica il centro dello spettro si sposta a 510 nm (590 THz), coincidente a un colore campione verde-blu (che però non viene percepito, dato che la visione scotopica è acromatica).

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Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

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