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Wusun

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Wusun
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I Wusun (烏孫T, WūsūnP) furono un'antica popolazione indoeuropea dell'Asia Centrale e della Cina occidentale, nemica degli Yuezhi e degli Xiongnu, di cui subì la signoria per molti secoli per poi infliggere loro pesanti sconfitte. L'impero nomade dei Wusun costituito tra il II e il I secolo a.C., importante alleato della dinastia Han, fu il più vasto del suo tempo e uno dei più grandi del mondo antico, arrivando a ricoprire una superficie di 4,03 milioni di km2 all’apice.[1]

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Artefatto proveniente da un tumulo a Tenlik (III.-II. a.C.), Kazakhstan, associato al popolo Wusun
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Storia

In origine un piccolo stato, l’impero Wusun conobbe un periodo di splendore nel 133 o 132 a.C. quando cacciò dalla valle Ili gli Yuezhi, che aveva servito in precedenza, e divenne fino al IV secolo d.C. la maggiore potenza della regione. Gli Xiongnu vennero invece cacciati dopo due battaglie perse in malo modo contro il leggendario re Wusun Liejiaomi, e da allora i due popoli presero le distanze. I Wusun poterono così espandersi con estrema rapidità nelle regioni circostanti, costruendo un vastissimo impero in meno di un secolo, grazie anche all’alleanza con gli Han.[2]

Nelle cronache cinesi, per quanto è noto, i Wusun cessano di essere registrati dal V secolo d.C., dopo che i resti dei Wusun, che ormai erano un popolo poco numeroso ridotto ad una piccola nazione, fuggirono nella catena montuosa del Tianshan e quindi probabilmente entrarono a far parte della composizione etnica dei Tagichi. In Kazakistan, esiste tuttora un clan che porta il nome Usun. Vi è però una fonte non confermata del 938 d.C. in cui si citano i Wusun come tributari dell'impero cinese.[3]

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Etnonimo

Riepilogo
Prospettiva

Sebbene non si conoscano con sicurezza l'appartenenza etnica e la lingua, è stato proposto che fossero di ceppo iranico, probabilmente affini agli Alani. Infatti vengono descritti dai cinesi come individui assai pelosi di alta statura, con gli occhi azzurri ed i capelli biondi, il che è compatibile con la descrizione che storici d'Occidente lasciarono degli Alani. Non si può non ricordare una nota ironica lasciataci da un commentatore del VII secolo, Yan Shigu, che a causa della peluria diffusa e della barba rossiccia attribuiva ai Wusun la fisionomia scimmiesca di un macaco.

Inoltre è stato proposto che il nome Wusun possa essere accostato agli etnonimi Iazi, Asi, Oss(et)i con cui gli Alani si definivano.

È stato anche proposto che i Wusun siano Proto-Turchi dell'Asia centrale, a causa del fatto che essi consideravano il Lupo animale totemico (come i Proto-Turchi), ma questa osservazione non pare essere decisiva poiché il lupo ha un importante ruolo anche in culture indoeuropee (come nel caso della leggenda di Romolo e Remo per gli antichi romani). Va detto che un mito molto simile si trova nella storia Wusun, infatti è detto che nel 176 a.C. gli Xiongnu uccisero il re Wusun Nandoumi, ma che suo figlio Liejiaomi sopravvisse nella foresta allattato da una lupa, per poi diventare principe Xiongnu e re dei Wusun. Fu lui a guidare il suo popolo in una serie di conquiste che lo porteranno a sconfiggere gli Xiongnu in modo definitivo, prendendo 10.000 prigionieri da impiegare come schiavi.[2]

D'altro canto è senz'altro possibile che un ramo dei Wusun abbia originato i Peceneghi, che in origine si chiamavano Vusenegh.

Da fonti cinesi, si sa che nella lingua Wusun la parola Gun-mo (gummo, kunmo secondo le traslitterazioni) significava re.

I Wusun avevano una società divisa in nobili, artigiani e schiavi, e il cavallo era molto importante. I ricchi Wusun possedevano fino a 4000 o 5000 cavalli.[3]

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Pei-ch'ou ko, canto di un triste autunno

È nota una poesia scritta dalla principessa cinese Shsi-chun andata in sposa, per ragioni di stato e decisione dell'imperatore Wudi della dinastia Han, ad un re dei barbari Wusun, con cui gli Han erano alleati da circa cinquant'anni. Il marito pare fosse una brava persona, ma rozzo e vecchio imponeva alla giovinetta i suoi usi barbarici. I due sposi non parlavano mai poiché ignoravano le reciproche lingue materne, né la giovane e orgogliosa principessa si era rassegnata ad imparare quella del popolo ospite. Questo lamento fu scritto nel 110 a.C. (dinastia Han).

Ulteriori informazioni Canto di un triste autunno ...

Note

Bibliografia

Altri progetti

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